Warm Audio, WA76 Limiting Amplifier

Written by Emiliano Girolami on . Posted in Gear, Recording

Il compressor-limiter UREI-1176 ha visto la luce, nella sua prima versione, alla fine degli anni ’60. Era una macchina completamente a stato solido che si è subito affermata negli studi di tutto il mondo per il carattere che riusciva ad impartire ai suoni che lo attraversavano.Nel tempo il circuito originale ha subito diverse modifiche. A detta di molti, la Revision D è quella che interpreta al meglio le caratteristiche di versatilità, musicalità e, a volte, aggressività che l’1176 è in grado di esprimere.

Di Emiliano Girolami

WA76_1

Molte aziende si sono cimentate nella riproposizione di cloni dell’originale (commercializzato oggi da Universal Audio) è, tra queste, Warm Audio ha da poco rilasciato il primo batch di 500 unità con circuito ispirato alla Revision D di cui sopra. Una di queste (la num. 370) è finita nel nostro studio grazie alla disponibilità di Midiware.

L’azienda è texana e costruisce i suoi prodotti in Cina con l’obiettivo di tenere i prezzi ad un livello ragionevole. Il WA76 si trova in Europa a circa 650€ e questo rende estremamente interessante l’oggetto perché la qualità dichiarata sembra alta. In particolare i trasformatori di ingresso e uscita sono Cinemag (azienda americana che ha rilevato Reichenbach Engineering, costruttore dei trasformatori originali), i condensatori, sull’audio path, sono al tantalio e le resistenze a film metallico. L’attenuatore di ingresso è, correttamente, del tipo a T. La riduzione di guadagno si ottiene con un FET utilizzato come resistenza variabile in un partitore di tensione posto nello stadio di input appena dopo il trasformatore. Il circuito è in classe A e, in rete, sono facilmente reperibili gli schemi elettrici.

wa76_Alimentatore_VUmeter

Rispetto all’originale saltano all’occhio alcune differenze. La prima è relativa all’alimentatore perché il WA76 ha un trasformatore esterno che eroga 24VAC allo stadio di rettificazione e stabilizzazione (che invece trova posto nello contenitore metallico). La seconda è sullo stadio finale che è realizzato con un transistor sovradimensionato rispetto al design originale. Nel WA76 è montato un evidente 2N3055 (invece del meno potente 2N3053) che, tra l’altro, è lo stesso del preamp Neve 1073. Sul retro, uno switch attiva un attenuatore che abbassa il segnale di ingresso di 23dB allo scopo di consentire la saturazione di eventuali preamp, connessi a monte, non dotati di output trim. L’ultima differenza, che non ha influenza sul suono, è nel circuito di controllo del VU meter che, in questo caso, è realizzato con un op-amp integrato invece che con un differenziale a componenti discreti.

wa76_MainBoard

La costruzione è buona con due PCB ben organizzare e assemblate con cura. L’unico punto in cui si sarebbe potuto fare meglio è nella qualità delle manopole che non trasmettono l’idea di robustezza tipica dei prodotti vintage.

WA76_2

I controlli sul pannello frontale riproducono esattamente quelli classici. I primi due regolano input (con potenziometro a 40 scatti) e output, tempo di attacco (da 20 a 800µsec) e tempo di rilascio (da 50 a 1200msec). Il rapporto di compressione (20:1, 12:1, 8:1, 4:1) è gestito da una pulsantiera che abilita  anche il famigerato All Button Mode. Un set di pulsanti analogo gestisce l’operatività del VU Meter e l’accensione del dispositivo. Ingresso e uscita, sul lato posteriore, sono disponibili sia in versione XLR che TRS bilanciato.

Una volta inserito nel rack il WA76 garantisce un vintage vibe senza compromessi (manopole a parte). Il manuale, chiaro e di facile lettura, è racchiuso in sole due facciate.

WA76_3

La prova

Abbiamo provato a far passare attraverso il WA76 voci, chitarre, bassi e batteria. In tutte le occasioni il comportamento è stato ottimale. Il circuito non è trasparente neanche con i pulsanti del Ratio tutti disattivati. Quello che esce, però, ci sembra sempre migliore di quello che entra. Il comportamento è omogeneo su tutto il range delle frequenze audio. Le basse acquisiscono corpo, le medie presenza e le acute dolcezza anche con rapporti di compressione elevati e riduzioni di guadagno di 20dB. Eravamo preoccupati dalla rapidità del tempo di attacco ma ci siamo subito ricreduti riuscendo comunque a trovare una regolazione adeguata alla situazione particolare. I dettagli del messaggio sonoro vengono portati in evidenza (e questo succede con tutti i compressori) e raramente la distorsione armonica introdotta è sgradevole. Non avendo un UREI-1176 originale a disposizione, abbiamo confrontato il WA76 con un plugin Waves (CLA-76) e con un FET compressor di Lindell Audio (7X-500). Rispetto al plugin si nota una similitudine di comportamento soprattutto quando non si spinge sull’acceleratore. Quando si arriva agli estremi della dinamica il compressore hardware risponde meglio. Il Lindell, invece, è più duro e sgrana maggiormente il segnale se esasperato (sono entrambi compressori a FET ma le differenze nel design sono molte). Su un overhead di batteria abbiamo attivato il modo All Button (tutti i bottoni premuti contemporaneamente) ottenendo il risultato che potete ascoltare in uno dei file audio. WA76 è buono per tutti i generi (Jazz incluso se non lo si spinge troppo) ad esclusione della musica classica e di tutti quei casi in cui si vuole privilegiare la fedeltà della ripresa.

Vi facciamo ascoltare qualche esempio audio (la voce femminile è di Alessandra Simoni, quella maschile… mia):

 Acoustic Guitar Solo

Drum Overhead All Buttons

Female Vox

Male Vox

Rock Guitar

 

Conclusioni

Bryce Young (il deus ex machina di Warm Audio) ha un approccio aperto e disponibile a condividere i dettagli realizzativi con i potenziali clienti. Sono molti i suoi interventi nei forum dove  discute con passione e dovizia di particolari le scelte tecniche e progettuali. Questo atteggiamento facilita la comprensione della filosofia costruttiva e delle scelte di pricing. Apprezziamo l’apertura di Bryce e ne condividiamo l’atteggiamento. Il mercato dell’audio sta cambiando e, per fortuna, sta migliorando molto la qualità di prodotti di fascia media. Il WA76, secondo noi, non sfigura assolutamente nei confronti dei cugini più blasonati. Non suona bene solo rispetto al prezzo di vendita, suona bene e basta.

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Comments (4)

  • Giovanni

    |

    Mi piace molto il commento finale…”Non suona bene solo rispetto al prezzo di vendita, suona bene e basta.”!

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  • Emiliano Girolami

    |

    Ci piace molto ed ha personalità. Proprio come i componenti di pregio della storia dell’audio. Se poi costa pure poco… è meglio!

    Reply

  • Giovanni

    |

    È interessante il fatto che è un apparecchio semplice. Pochi controlli ma molta sostanza.
    Non come quelli che ti fanno anche il caffè ma fanno tutto il resto con approssimazione!

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    • Emiliano Girolami

      |

      Esatto 😉

      Reply

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