Waldorf KB37

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Quando il cabinet euro rack incontra la master keyboard. Waldorf si è mossa, a piccoli passi, nel campo Euro Rack producendo un numero ristretto di moduli esoterici che utilizzano – in parte – il know how messo a punto per i loro apparecchi commerciali. Annunciata lo scorso anno, è ora finalmente disponibile la KB37, una tastiera dinamica a tre ottave, sensibile anche all’aftertouch, inserita all’interno di un vero e proprio cabinet Euro Rack con alimentazione e normalizzazione dei segnali più indispensabili (audio, MIDI, USB, CV/Gate, eccetera).

Di Enrico Cosimi

kb37_complete

La costruzione è robusta, come tradizione Waldorf e, pur non mancando piccoli peccatucci di gioventù, l’apparecchio può rappresentare una valida alternativa a tutte quelle condizioni operative ove sia necessario portarsi appresso un sistema altamente configurabile, di ridotte dimensioni ma espandibili attraverso un cabinet hardware aggiuntivo che potrebbe (il condizionale è d’obbligo) fornire altro spazio d’installazione.

kb37_for_spex

Connessioni e predisposizioni

Il backplane presente nella KB37 rispetta gli standard elettrici adottati nel lontano 1996 da Dieter Doepfer e offre quattordici punti di alimentazione con connettore libero non polarizzato per tenere accesi altrettanti moduli Euro Rack; sulla connessione 16 pin, viaggiano le tensioni +12V, -12V (visualizzate da LED di conferma e in grado di reggere fino a 1.5A), il bus CV1 Pitch e il bus Gate come da standard Doepfer (possono essere usati per intonare automaticamente gli oscillatori e/o articolare gli inviluppi Doepfer compatibili senza sprecare patch cords sul pannello comandi. Meccanicamente, c’è spazio per montare 107 HP di pannelli.

Non c’è alimentazione +5V, che deve essere elaborata dal +12V usando un adeguato componente offerto da Doepfer o da Mutable Instruments (tra gli altri) per un prezzo pari a qualche decina di euro; purtroppo, il componente occupa uno dei 14 slot disponibili. 

La parte destra del cabinet ospita l’alimentatore e questo riduce sensibilmente la profondità disponibile per il montaggio dei moduli; normalmente, è abbastanza agevole montare anche vecchi moduli con la scheda elettronica articolata a bandiera nei confronti del pannello; certe realizzazioni artigianali con lo schedone da 15 centimetri rimangono comunque fuori, ma quasi tutti gli hardware non skiff friendly possono essere montate con sicurezza. Nella parte destra del pannello, con un ingombro pari a un ErbeVerb – tanto per capirci – è il caso di andarci piano, tenendo presente che la profondità utile precipita a livello di skiff.  Se volete avere dimensioni precise, sarete felici di sapere che lo spazio disponibile è pari a 65 millimetri nella parte “profonda” del cabinet e scende a 25 millimetri nella parte corrispondente alla scatola dell’alimentatore incorporato.

Non sono fornite viti in dotazione, quindi dovrete provvedere da soli – preferibilmente, usando le rondelle in plastica che non feriscono il pannello dei moduli.

Comandi di pannello e connessioni

KB37 è dotata di diverse funzioni residenti che interagiscono con i domini USB e MIDI previa conversione analogica; per questo motivo, nella parte sinistra della plancia di comando è possibile accedere alle quattro selezioni/connessioni per i controlli MIDI X, Y, Z e Sensor (il foot control eventualmente agganciato alla KB37) che possono essere riconosciuti in MIDI Learn, convertiti in tensione 0/+5V, prelevati e collegati nei punti ritenuti significativi per lo strumento. Di default, i tre segnali configurabili sono sintonizzati sui MIDI CC 2, 4, 11. Il controllo X può essere sintonizzato sulla gestione bifonica di un secondo segnale di Pitch CV.

In aggiunta alle quattro tensioni arbitrarie, mappate tramite MIDI Learn, sono disponibili le connessioni analogiche dedicate a:

  • Pitch CV (la somma di nota MIDI convertita in tensione analogica, ottava di trasposizione e valore di pitch bend; la tensione massima consentita è pari a +7V)
  • Gate (le informazioni generate dalla tastiera e ricevute alle porte MIDI/USSB sono fuse insieme e non possono essere differenziate dall’apparecchio)
  • Clock Pulse (+5V, subordinato a divisore arbitrario)
  • Reset (un impulso bistabile emesso quando il Clock parte o quando si ferma)
  • Note Velocity (max +5V)
  • Channel Aftertouch (max +5V)
  • Pitch Bend Wheel Out (regolabile in escursione e attiva tra -5V/+5V)
  • Modulation Wheel Out (max +5V)

In fondo a destra, il pannello ospita i due moduli residenti per la gestione d’uscita; il bus stereo è dotato di 2 ingressi Left/Mono – Right (che ricevono il segnale elaborato dai moduli Euro Rack alloggiati nel cabinet); il loro segnale è trasmesso, previa attenuazione di Volume, alle uscite Left e Right ¼” presenti sul pannello posteriore. Lo stesso bus stereo è preamplificato e reso disponibile su uscita dedicata Headphones, con livello indipendente.

A sinistra della tastiera, come tradizione di decenni di master keyboard, trovano posto le due wheel pitch e mod (come la tastiera, sono di produzione Fatar), i tasti Arpeggiator On/Off (con controllo di Clock dedicato) e Setup (per scegliere, in collaborazione con le 37 note di tastiera, i parametri nascosti sotto al cofano).

Il segnale di controllo elaborato dalla tastiera è sottoposto al Portamento, può essere trasposto di +/-2 ottave, ma la regolazione analogica può confliggere con il settaggio della Reference Note – ulteriori particolari in seguito.

In aggiunta, l’articolazione di tastiera può essere sintonizzata sulla note priority low-last-high e il gate può essere utilizzato in modalità single, multiple, hold.

Le connessioni disponibili comprendono:

  • Alimentazione (l’alimentatore è incorporato, il cavo è di tipo standard IEC
  • Espansione cabinet hardware opzionale
  • Uscite audio stereofoniche Left – Right
  • Ingresso Sensor per il pedale esterno
  • Ingresso per il pedale di sustain
  • Porta MIDI con i connettori In-Out-Thru
  • Porta USB (KB37 usa il driver USB/MIDI standard, quindi viene letta come periferica generica da Mac OsX 10.6, Windows 7 e Linux PC; viene usata per la trasmissione dati generica e per gestire eventuali aggiornamenti firmware.

kb37_complete_side

Parametri di configurazione

Il comportamento della KB37 può essere personalizzato in base alle proprie necessità usando il consueto meccanismo che vede l’impiego simultaneo di Setup Button + Note Key corrispondente al parametro e, successivamente, l’inserimento/selezione del valore desiderato; è un sistema comodo per il costruttore – non c’è bisogno di display per la conferma dei valori – ma può creare qualche problema specie agli utenti meno esperti. Per fortuna, è possibile resettare con forza il comportamento della KB37 nel caso si perdesse il controllo di quello che sta succedendo.

Non sarebbe male avere, in un prossimo futuro, un editor anche basilare Mac/PC per la veloce configurazione “a schermo”. Incrociamo le dita…

Si può intervenire su:

  • Arpeggio Step Density. Il treno d’impulsi di Clock può essere selezionata per generare fronti ripidi pari a un mezzo, un quarto, un ottavo, un sedicesimo o un trentaduesimo. C’è una seconda possibilità di gestire la densità di eventi – ne parleremo più avanti a proposito della vera e propria Clock Density.
  • Arpeggio Direction. L’arpeggiatore può lavorare leggendo le note in direzione Down, Up, Up and Down (si chiama Alternate…), Random, Ordered (l’ordine di esecuzione).
  • Arpeggio Octave Range. Da una a quattro ottave.
  • Trasmissione dell’Arpeggio sul MIDI. Non è automatico avere la trasmissione dell’arpeggio sul MIDI; si può decidere di mandare fuori un accordo, mentre i moduli avvitati dentro alla KB37 eseguono le note scindendole in arpeggio vero e proprio; tuttavia, si può implementare la trasmissione dell’arpeggio anche sul MIDI Out.

A proposito di Arpeggio: si può tenere in Hold le note da eseguire sia usando un footswitch opzionale, sia congelandole usando i due bottoni Arpeggiator e Setup. I parametri configurati per l’arpeggio sono gestibili anche tramite MIDI. Il musicista può automatizzare a distanza Enable/Disable, Hold, Clock Division, Octave, Direction. 

  • Clock Density. Si può estrarre dalla densità di Clock prevista dal protocollo MIDI eventi ritmici ottenuti per divisione. I 24 impulsi canonici corrispondenti alla quarte note, possono essere suddivisi per generare note da un quarto (diviso 24), un ottavo (diviso 12), un sedicesimo (diviso 6), un trentaduesimo (diviso 3); in aggiunta, si può lavorare a 24 eventi per quarto (dividendo la densità di clock per 1).
  • Clock Source. K37 può lavorare come Clock Master, Clock Slave, può alternare in Auto la gestione interna/esterna, può abilitare il Tempo Tap sull’interruttore Setup.
  • MIDI Channel Transmit/Receive. KB37 può trasmettere e ricevere MIDI su canali diversi; attenzione a non fare danni…
  • Arpeggio Transmit Channel. Perchè non diversificare la trasmissione dell’Arpeggio da quelle del fraseggio? (paura, eh?…)
  • Arpeggio Receive. L’abilitazione del canale MIDI sul quale ricevere i comandi a distanza per la personalizzazione dell’Arpeggio.
  • Local Control On/Off. Permette di sganciare la tastiera dalla sezione MIDi. E’ l’unico parametro che non viene memorizzato e che, per la sua potenziale pericolosità, per essere messo in Local Off deve essere confermato ogni volta all’accensione.
  • Pitch Bend Range. Può agire in off, per un tono, per una quinta, per un’ottava, per due ottave. Perchè mettere in off la Pitch Wheel? Per usare la sua conversion analogica di valore solo su un parametro ritenuto interessante – magari per fare bending su uno di due oscillatori, o per aprire un filtro, o per spostare una posizione di panpot…
  • Reference Note. Quale tasto, e su quale ottava di trasposizione, deve corrispondere al mitico valore di Zero Volt trasmesso all’intonazione degli oscillatori? Specie se suonate abitualmente con i Synth Bass, vi converrà definire un tasto/ottava naturalmente basso per i vostri oscillatori.
  • Wheels Calibration. La procedura per riallineare le escursioni meccaniche delle due ruote ai valori elettrici previsti per la loro generazione.
  • Panic. Prima o poi, sarete grati di avere questo comando a disposizione. 

Che foot control usare con KB37? Quello che vi pare… è possibile calibrare il funzionamento di un qualsiasi pedale con potenziometro e connessione TRS inviando una tensione, misurandola in ritorno e adeguando il comportmento rilevato alle necessità del musicista. Se avete un vecchio FC-7 Yamaha, o un pedale Moog, o Roland, o Fatar, o quello che volete, finalmente avete terminato  di preoccuparvi. 

Si può resettare il comportamento della KB37 accendendola mentre si tengono premuti i tasti Control X-Y e Z e rilasciandoli dopo l’accensione. Nulla è perduto…

In uso

Abbiamo avuto KB37 – la prima arrivata in Italia – poco prima di imbarcarci in una torrida sessione di Synth Day per Midiware (l’importatore italiano Waldorf, che ringraziamo per la consueta disponibilità e competenza): da subito, dopo aver sollevato gli otto chili e mezzo di costruzione metallica, appare evidente la solidità dell’apparecchio e, altrettanto immediatamente, appare evidente come sia necessario configurare caso per caso le escursioni degli oscillatori  decidendo, a seconda delle necessità, se usare il Pitch CV bus interno o no; non c’è una regola precisa e molto spesso il comportamento dei singoli moduli detterà la decisione più adatta.

La programmazione dei parametri interni avviene “a colpi di tasto”, secondo procedure abbastanza solide e codificate; ovviamente, l’errore è sempre in agguato – occorre lavorare con calma, prima selezionando il parametro desiderato, poi specificandone il valore necessario. Nella peggiore delle ipotesi, si resetta tutto e si riparte. La potenza elettrica disponibile è sufficiente a tenere operativi un’ampia scelta di moduli normalmente disponibili nel parco macchine Euro Rack.  Non sarebbe stato male avere, nativo, anche il +5V, ma – come ci sentiamo ripetere anno dopo anno l’industria Euro Rack sta abbandonando l’uso della +5V. Nel frattempo, mentre lo ripetono per l’ennesimo anno, ricordiamo che dal +12V si può estrarre il terzo tipo di tensione innestando in uno degli slot di alimentazione modulo un piccolo componente alettato che – prodotto da Doepfer o da Mutable Instruments e altri – prvia spesa di 15 o 20 euro, permette di ottenere il voltaggio desiderato.

Si può discutere sul prezzo richiesto per l’apparecchio; comunque sia, il sistema comprende una tastiera CV/Gate e MIDI con Arpeggiatore sincronizzabile integrato, un’interfaccia MIDI/USB, un sistema di gestione audio stereofonico con preamplificazione per cuffia; un cabinet Euro Rack da 100 e passa HP, 14 slot di alimentazione, un alimentatore incorporato con connettore IEC standard, il tutto con una robusta costruzione metallica. Purtroppo, è sempre doloroso spendere denaro per cose che non suonano – c’era lo stesso problema negli Anni 90, quando si dovevano pagare fligth case e master keyboard… in questo caso, almeno, è per una buona causa.

Da provare.

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Comments (3)

  • MAURIZIO VENEGONI

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    Salve Prof
    sono un neofita anche se sixties(quindi old school) dei moduli da assemblare.
    Mi piacerebbe cimentarmi con il mio primo sinth autocostruito.
    Ho già il mio vecchio Minimoog e un Arturia Matrixbrute.
    Vorrei fare qualcosa che mi permetta di avvicinarmi al 3c di Emerson magari anche con un sequencer in Outboard.
    Cosa mi consiglierebbe senza impoverirmi troppo?
    Grazie Prof…la segue ovunque…spero di incontrarla personalmente dopo che sul suo libro sto passando tante notti.
    Maurizio

    Reply

    • Enrico Cosimi

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      sul sito moog music, c’è un documento pdf MOLTO approfondito sulla dotazione di moduli presenti nello strumento di Emerson, comprese le modifiche personalizzate. Di fondo, memorizzazione dei parametri a parte, non ci sono cose particolarmente esoteriche che non sia possibile riprodurre con un QUALSIASI catalogo di moduli tanto euro rack quanto 5U di diversi produttori – magari, evitando quelli più sbilanciati sul “versante buchla”…

      questo è il link al documento moog:

      https://www.moogmusic.com/sites/default/files/EMMS_Specifications.pdf

      Volendo stare bassi con la spesa, io mi concentrerei sul catalogo Doepfer, dove c’è tutto quello che serve… alla fin fine, si tratta di oscillatori, filtri, amplificatori, inviluppi, lfo, sample & hold, sequencer, sequential switch, trigger delay/combiner, fixed filter e spring reverb… :-)

      un buon esercizio potrebbe essere proprio questo: a partire dal documento pdf che descrive il moog modular di emerson, ricavare – e controllare – l’elenco di tutti i moduli il più possibile corrispondenti all’interno del catalogo doepfer presente alla pagina http://www.doepfer.de/a100.htm

      a presto!!!

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      • MAURIZIO

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        Grazie mille prof…un grande anche da sotto l’ombrellone!!!!!

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