Posts Tagged ‘comb filter’

Masters from the Vault: Comb Filter vs Flanger…

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Tutorial

Recuperiamo da impolverati hard disk un vecchio scritto, pubblicato nella notte dei tempi su fogli ormai obliati. Buona (ri)lettura.

Il comportamento timbrico del filtro a pettine è il risultato ottenibile facendo giungere a destinazione due copie dello stesso segnale distanziati da un lievissimo ritardo. Il ritardo, per quanto lieve, produce cancellazioni e rinforzi di fase che cadono con un preciso “ritmo” lungo l’asse delle frequenze; la sequenza dei rinforzi produce un andamento grafico assimilabile ai denti del comb filter.

Di Enrico Cosimi

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Per sfalsare il tempo di arrivo di uno dei due segnali (o meglio, della copia del segnale originale) è necessaria una linea di ritardo, una “scatola” che può essere riempita con i dati audio e che provvede a tirarli fuori dopo che è passato un certo periodo di tempo.

JoMoX Moonwind Analog Filter Tracker

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Il rapporto che lega Jurgen Michalis (il signor JoMoX) ai filtri analogici è lungo e articolato: dai primi succosi esperimenti con il M-Resonator e poi con il T-Resonator, si è recentemente giunti all’interessante novità del Moonwind, un apparecchio che probabilmente seguirà la strada di parecchie altre realizzazioni di questo marchio, divenendo in breve oggetto di collezione tra pochi fortunati possessori. Il nuovo Moonwind incorpora un filtro analogico stereo per il trattamento del segnale audio. E non solo…

 

 

di Enrico Cosimi

Chiediamolo al Dottor K: qual è la differenza tra Phaser e Flanger?

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Chiediamolo al Dottor K, Tutorial

I lettori del più importante mensile di tecnica chitarristica nazionale ricorderanno con terrore le scorribande thereministiche del Dottor K: prima ancora che Mr. Shameless seminasse il panico tra le masse, K – forte di un’antipatica capacità d’approfondimento tecnico – era uso rendere perplessi gli amici chitarristi svelando loro le vere e proprie can of worms che si celavano all’interno di oggetti d’uso comune come i normali pedali effetti. Ora,  sfrutteremo periodicamente le attitudini del Dottor K per approfondire, ove fosse necessario, argomenti relati alla tecnologia musicale che sarebbe troppo complesso digerire tra un mi cantino e un capotasto mobile. Buona lettura.

Phaser e Flanger sono due effetti tra loro indipendenti, che partono da circuitazioni molto diverse, ma che – con determinate regolazioni – possono generare trattamenti vagamente simili tra loro. Per questo motivo, l’utenza meno esperta può a volte confondersi e rischiare pericolosi (come sempre, quando c’è di mezzo il portafoglio…) fraintendimenti.

Partiamo subito con le caratteristiche comuni ai due apparecchi, per meglio concentrarci successivamente sulle differenze funzionali: tutti e due gli effetti basano la loro efficacia attraverso il rinforzo e la cancellazione di armoniche diverse, ottenuti attraverso la sovrapposizione di segnale diretto e segnale processato nel circuito vero e proprio; senza accoppiamento tra dry e wet, non si ottengono i risultati canonici.

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