Stellar: verso l’infinito (ma non oltre)

Written by Jacopo Mordenti on . Posted in Software

Capita di ritrovarsi per le mani un timbro troppo piatto. Capita anche, però, di sbirciare nella propria libreria di ensemble per Reaktor e trovare una possibile soluzione: “Stellar” di Boscomac.

Di Jacopo Mordenti

stellar

Di Boscomac, prolifico e generoso sviluppatore di strumenti e effetti su piattaforma Reaktor, abbiamo già parlato tempo addietro, alle prese con Vertigo Wave. Qui e ora spendiamo invece appena due parole su Stellar, che il nostro – adottando un algido, irreprensibile lessico scientifico – definisce an effect which makes the signal sparkle and shimmer as a star in a summer evening.

All’atto pratico? Sotto il cofano di un’interfaccia relativamente semplice troviamo una strategica combinazione di stereo delay & pitch shifter – in undici varianti tattiche romanticamente espresse attraverso il nome di altrettante stelle – un phaser, un tremolo, un (esotico) dimension. Se non proprio criptico, il funzionamento di Stellar certo lascia all’utente un margine di controllo appena più che minimo, il che – considerate le insidie della tecnologia granulare – non è detto che sia un male: il risultato può in effetti rivelarsi sorprendente, capace di animare – rianimare, nei casi più disperati – parti altrimenti monotone come non mai.

Una prova su strada? Prendiamo il lead ultranoviano dell’Invisibile Unicorno Rosa, che entra a 2:43 del secondo estratto dal live “L’Unicorno c’est moi!”:

Schermata 2017-11-14 alle 10.52.59

Dopo un paio di discreti aggiustamenti in termini di dinamica e equalizzazione, il lead entra in Stellar: viaggia verso Procyon (da notare l’escursione in semitoni: -12 sul canale sinistro, +12 sul destro), passa per Phaser (con un’incidenza pronunciata, di contro a una velocità ridotta), si arrende a Tremolo (con un’incidenza meno pronunciata, e però una velocità sostenuta). Intoccati i valori di default di Dimension, il rapporto fra segnale di partenza e segnale processato è di 50:50.

Ora: che Stellar sia un effetto per tutte le stagioni è probabilmente arduo da sostenere, non fosse altro perché se sperimentare è cosa buona e giusta, la direzione data dallo sviluppatore a questo ensemble è chiara, sicché se con alcuni segnali la cosa si traduce brillantemente in suggestivi, cangianti fronti sonori, con altri può potenzialmente risolversi in un pastone indistinto. Opportuno raziocinio a parte, una carta del genere – una carta gratuita, e scusate se è poco – merita un piccolo brindisi; un brindisi grande, invece, a Boscomac, il cui ampio catalogo di prodotti meriterà in futuro ulteriori attenzioni (e le donazioni del caso).

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