Meet the Knobbers 2012: synth meeting a Monteriggioni

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Events

Una volta all’anno – almeno – tutti hanno il diritto di impazzire, tornare bambini e fare tutto il casino che si vuole; questo perlomeno è il meccanismo del latino semel in anno licet insanire che i nostri padri dedicavano alle Saturnalia, l’antenato del Carnevale. Se però non si vuole solo avere a che fare con le stelle filanti, se il MusikMesse è solo un ricordo lontano, non rimane che attaccarsi al Meet The Knobbers, una (non tanto) piccola comunità di spippolatori – questo il termine scientifico – che ha fatto dello “smanettamento di pannello” (in versione modulare o standalone) la propria filosofia di vita e che, cosa ancora più interessante, ha deciso di fare della condivisione il mezzo per divertire, divertirsi, comunicare e crescere tutti insieme.

Di Enrico Cosimi

La cornice di questa seconda edizione targata 2012 è quella del Centro Musicale Soundy, in località Badesse, a un tiro di schioppo da Monteriggioni (Siena), che ha ospitato nelle sue sale – insonorizzate – lo scambio d’esperienze, gli spippolamenti (appunto), i suoni e le incursioni timbriche che tutti insieme gli knobbers hanno realizzato trasmigrando da un pannello comandi all’altro,

Nel pieno rispetto dei classici synth meeting d’oltralpe – da noi ancora troppo poco diffusi – la filosofia centrale dell’evento è la seguente: puoi giocare con il mio, e io giocherò con il tuo. Sintetizzatore, beninteso.

Questa volta, per la gioia dei presenti c’erano almeno tre grossi sistemi Euro Rack misti, ricchi cioè di tutto quel ben di Dio che da sempre fa la forza del formato elettro meccanico messo in piedi da Dieter Doepfer. Non mancavano autentiche chicche come il Fenix Modular Synthesizer (uno dei pochi costruiti, e ancora meno venduti, visto l’importante prezzo richiesto); poi macchine particolarmente sfiziose, come il Grp A4 fresco fresco di produzione, con tanto di Paolo Groppioni al pannello comandi, e apparecchiature più alla portata di tutti, come Moog Minitaur, Cluster Flux e Arturia MiniBrute. Per non parlare dei modulari hand made e dei moduli (sempre Euro Rack) di coraggiosi costruttori locali, veri pionieri dell’analogico modulare che meritano tutto il nostro rispetto.

E vogliamo parlare del vintage? Che ve ne pare di un Minimoog Model D controllato da una chitarra elettrica? O un Monopoly Korg, insieme a MS-20 e MS-20, e System 100, Juno 60, eccetera…

Insomma, tenete d’occhio le prossime edizioni della manifestazione, tanto sul sito web della struttura ospite (a proposito: thanks Mimmo Nocera!!! E anche thanks Andrea Pedra!!!), quanto sulla comunità Facebook corrispondente. Ne vale la pena.

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Comments (19)

  • L

    |

    Gran bella giornata!
    e soprattutto bella occasione di stimolante confronto

    mi ero perso la bassline dell’acidlab… ma dov’era nascosta!?!?!? :-)

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  • Enrico Cosimi

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    beh, quando l’ho fotografata io era sul tavolone a sinistra (entrando) nella stanza dove c’era il Grp…

    che dopo l’abbiano spostata?

    però Francesco la usava per dare voce al suo filtro Steiner…

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  • L

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    ah allora si vede che ero talmente preso dallo steiner che non l’ho considerata (poverina)! 😀

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  • Crazepan

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    Maremma rotella…ma c’ è un Synton Fenix -11- in mezzo a tutti quei knobbers…Antiche leggende narrano che sia in grado di produrre sonorità fat alla Moog,crisp come Arp ,fizzy in chiave Korg e perfino pastosità sonora Roland!!!Tu che l hai incontrato dal vivo cosa ne pensi?Sarebbe veramente meraviglioso poter leggere un tuo articolo dettagliato su questa macchiina, in futuro…Complimenti al suo acume, come sempre!

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    • Enrico Cosimi

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      Sicuramente, è una gran bella macchina (a un gran bel prezzo, se non ho capito male); sulla versatilità timbrica non mi pronuncio perchè ho avuto veramente poco tempo per provarla, l’impressione comunque era molto buona. Quello che non mi è piaciuto per niente, ma proprio per niente, è la disposizione dei comandi sul pannello: tutti in fila, senza una distinzione, senza una logica… per trovare le cose, fai una fatica bestiale!!

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      • Crazepan

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        Si, capisco,sicuramente il costruttore aveva un idea tutta sua di come e cosa infilare in un semi-modular.Anche la struttura dei 3 vco+mixer+filter+envelope è anticonvenzionale,sembra ideata con l intento di ottenere qualcosa di personale,per nonn parlare di quel sequencer e degli LFO.Forse la mia curiosità nasce dalla rarità dello strumento,e dall’ inappropriata mitizzazione creata da chi ne parla in rete.Comunque, a pelle, continua ad affascinarmi!Chi sa se nella Reaktor user library qualche genio ne ha riprodotto una versione plug?

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  • Enrico Cosimi

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    non mi sembra, però con il “cerca” nella user’s library, magari esce fuori qualcosa

    oppure, timbrica a parte, puoi divertirti a ricostruirlo con reaktor, magari mettendo in ordine verticale i comandi dei singoli moduli 😉

    Reply

  • L

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    In effetti per quel poco che ho potuto vedere la cosa che mi ha più lasciato shockato è stato proprio il pannello comandi… forse la parola giustaper descriverlo è… ” spiazzante”
    Ma sicuramente familiarizzandoci un po’ le cose miglioreranno…

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    • Enrico Cosimi

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      mah… diciamo che potrebbe essere oggetto di forti discussioni; anche perchè sembrano veramente messi uno di seguito all’altro “andando a capo” senza molta logica…

      boh 😉

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  • Lorenzo

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    Sembra proprio bello…
    Si spera l’anno prossimo di poter venire :(

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      • Lorenzo

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        mi pare che la regola fosse che ognuno doveva/poteva portare qualcosa di analogico da spippolare…. ma nel caso non si avesse qualcosa di analogico?

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        • Enrico Cosimi

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          entrava lo stesso e spippolava con gli altri… :-)))

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          • Lorenzo

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            Intendo se ho roba virtual analog, (ma comunque spippolabile) tipo electribe… andrebbe bene?

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          • Enrico Cosimi

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            ma puoi anche venire a mani nude, eh? :-)

            comunque, c’erano fior di musicisti che si erano portati electribe e monotribe… quindi :-)

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          • Lorenzo

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            Sì, però mi piaceva l’idea della condivisione 😀

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  • Martino

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    Il Fenix che c’era all’esposizione è di un mio amico, devo dire che alla fine a pensarci bene il prezzo non è poi così stratosferico, se si calcola che si tratta di un semimodulare con 31 moduli e una notevole quantità di patch point, oltre al fatto che che è un pezzo davvero raro.
    Per quanto riguarda la timbrica, mi è parso avere un timbro molto particolare, molto molto acido…insomma…deve piacere.

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    • Enrico Cosimi

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      sicuramente, un GRANDE macchina; magari potevano spremersi un pochino di più nel layout di pannello… bastava fare dei boxini rettangolari per raggruppare i comandi dei moduli in modo da rendere più facile la navigazione 😉

      concordo sul suono :-)

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