Kamioooka Tips & Tricks – Tattiche di sync

Written by Jacopo Mordenti on . Posted in Software, Tutorial

Altro giro, altra corsa sugli oscillatori di Kamioooka. È venuto il momento di sfruttare l’ingresso sync presente nel modulo VCO, grazie al quale possiamo costringere un primo, malcapitato oscillatore a sincronizzarsi a un secondo, resettando forzatamente il proprio ciclo e alterando di conseguenza il proprio profilo.

Di Jacopo Mordenti

kamioooka sync

Quali le variabili? La forma d’onda che andremo a scegliere, evidentemente, nonché la diversa frequenza di lavoro che imporremo ai due oscillatori: questione di un attimo, e sotto le mentite spoglie di un muro di armoniche potremo far mostrare i denti al nostro synth.

Il sync  nella sua brutale ortodossia: due dente di sega, ovvero la prima scelta quando si vogliono spremere le armoniche come un limone; 19 semitoni di distanza da un VCO all’altro, così da rendere evidente quanto l’oscillatore slave dovrà zoppicare alle dipendenze del master; infine  – udite! udite! – un LFO per modulare ciclicamente (tramite la più debole uscita 1/10, per l’esattezza) il rapporto di cui sopra. Il risultato? La vertigine delle armoniche, che – coscienziosamente prodotta dal primo oscillatore  – è pronta per essere data in pasto a VCF, VCA e relativi inviluppi, magari in funzione di un tappeto tirato per i capelli.

kamioooka sync 2

Non di sola ortodossia vive il programmatore, sicché – parlando di sync – si possono ottenere altri curiosi risultati senza dover alterare più di tanto l’impianto della patch. Per dire: ancora due oscillatori, benché con forma d’onda quadra; ancora un’ampia distanza in termini di semitoni (24), benché con rapporti invertiti rispetto a quanto sopra; ancora la modulazione di tale distanza, benché demandata non più a un LFO bensì a un inviluppo. L’output di entrambi gli oscillatori (a prescindere dal rapporto di sincronia) confluisce nel mixer del VCA, saltando a pie’ pari qualsiasi stadio di filtraggio. La chiave di volta della patch? I tempi dell’inviluppo e la profondità di intervento di esso: provare per credere!

Dunque, ricapitoliamo: due oscillatori agganciati fra loro e un modulatore per tormentare il rapporto fra le loro frequenze. Armoniche come funghi e, alla bisogna, il solito filtro per smussarle. Sullo sfondo, un’ennesima, brevissima, banalissima demo:

Schermata 07-2456497 alle 12.36.44

 

 

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