Expressivee Osmose

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Dopo il positivo esordio con il Touché, mono superficie di controllo costosetta ma assai sfiziosa, i francesi di Expressive hanno raccolto la più ricorrente delle segnalazioni (stringete il Touché in modo da poterne usare otto o più affiancati) per recuperare, potenziandoli, buona parte dei concetti originalmente profetati da Bob Moog e John Eaton nella loro Multiple Touch keyboard. La nuova Osmose, per ora annunciata e oggetto di una interessante politica early bird (a regime realisticamente nel Febbraio/Marzo 2020) sembra destinata a riscrivere le regole di un settore – quello dei controller MPE – che finora è stato fin troppo concentrato sulle due strade principali “cunetta e dosso” britannico o “muta in neoprene” statunitense.

Di Enrico Cosimi

Schermata 2019-11-21 alle 06.58.12

Osmose è, all’apparenza, una tastiera 49 nove – quattro ottave – di ingombro fisico tradizionale (ottava divisa in 12 semitoni, alternanza tasto bianco nero b n b n b b n b n b n b  ben codificata nel mondo occidentale), ma grazie alla keybed originale – desunta dai precedenti esperimenti Touché, èin grado di offrire aftertouch polifonico accoppiato a initial pressure polifonica, swing laterale del tasto, per l’integrazione pitch bend negativa (verso sinistra) o positiva (verso destra), polyphonic pitch control e – cosa ancora più interessante, la completa interazione con il raffinato motore di sintesi Eagan Matrix sviluppato anni orsono, e cosstantemente perfezionato, da Edmund Eagan per la Haken Continuum Fingerboard (insomma, il Sacro Graal della sintesi performativa MPE).

Ciascun tasto, bianco o nero, quando viene premuto progressivamente fino a fondo corsa offre una sottile resistenza fisica differenziata dal peso vero e proprio; in questo modo, è possibile sfruttare la frizione, oltre alla resistenza iniziale, per generare in modo polifonico MPE la dinamica Key Velocity, l’Aftertouch polifonico e/o monofonico, il bebung di ispirazione clavicordistica, il pitch bend MPE polifonico e indipendente tasto per tasto attraverso traslazione sinistra-destra del leveraggio stesso.  Il tutto, nella terminologia Expressive, prende nome di Augmented Keyboard Action, per gli amici, A.K.A. © .

Come è facile immaginare, suonare sulla Osmose può risultare tastieristicamente impegnativo, perchè vengono a mancare tutte le più rozze gimmick tipiche di strutture a semplice sfioramento/pressione da sempre punto di forza del più becero buttare in caciara l’esecuzione su superfici lisce o a dosso: qui, occorre sapere ciò che si vuole eseguire, è necessario possedere una buona struttura muscolare di dito e di polso per governare non solo la corsa del tasto, ma anche il suo swing trasversale e la gradualità della corsa. Se possibile, alla difficoltà squisitamente pianistica, si aggiunge la complessità tenuta polifonica/espressiva del clavicordo e la sfida dinamico/timbrica dell’organo a trazione pneumatica. Scusate se è poco.

Con dieci dita, si può quindi tamburellare, premere, premere e tamburellare, inflettere, spremere a fondo tasto, scuotere, strimpellare ogni nota del proprio fraseggio, innescando i più complessi modelli di sintesi e risultati timbrici.

Schermata 2019-11-21 alle 06.58.29

Non è questa la sede per annegare nelle prestazioni già disponibili da quasi 20 anni con la Eagan Matrix (consigliamo, comunque, la consultazione del sito ufficiale HakenAudio e, perché no?, il download dei manuali); qui, basterà ricordare che i tre parametri addizionali per tasto inglobati nell’implementazione MPE della tastiera possono pilotare in matrice qualsiasi destinazione del multi motore di sintesi sottrattivo, FM lineare, Tau, waveshaping, eccetera. Sono implementati filtri multimodo resonanti, modellazioni fisiche dei più diffusi idiofoni e cordofoni (attraverso Biqman, BiqBank, BiqMouth e Modman… non è meraviglioso?). Allo stesso modo, non mancano Sinebank e Wavebank per la creazione/granulazione dei più tradizionali linguaggi timbrici di matrice colta; in aggiunt, sono implementati modelli kinetici di rumore (perfettamente agganciati all’espressività multi dimensionale del controllo) e linee di ritardo multiple in network variabili (short, mid e long delay/modulation).

Schermata 2019-11-21 alle 06.58.18

L’apparecchio è dotato di uscita stereofonica audio, porte MIDI In/Out, USB, alimentazione opzionale, ingresso per controlli a pedale. A parte i 49 tasti multi sensibili al tocco, sulla plancia comandi trovano posto due slider programmabili, selettori +/- di ottava e preset, sei encoder indirizzabili, quattro cinque tasti indirizzabili, display OLED e master volume.

 

Shut Up and Take My Money

Il prodotto dovrebbe andare a regime tra Febbraio e Marzo 2020 – perlomeno, questo è quanto ci è stato comunicato in quel dell’ultimo Berlin SuperBooth – attraverso i regolari canali distributivi nazionali. Per ora, è stata aperta una politica early bird che, previo deposito iniziale di 299 euro, permette di risparmiare quasi 400 euro sul prezzo finale di 1700 e qualcosa euro.

Qui per saperne di più.

 

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Comments (6)

  • Francesco Russo

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    Devo esser sincero, sono rimasto deluso, non capisco come abbiano potuto omettere le uscite cv come nel precedente Touche. Inoltre, i suoni dell’Eaganmatrix mi sembrano finti e freddi, niente a che vedere con la risoluzione che Kyma offre nel processing. E poi, sempre per rimanere nel territorio dei gusti personali, hanno fatto fare la demo a gente che suona in maniera per me insopportabile…

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    • Enrico Cosimi

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      c’è poco da essere delusi: touché è monofonico e il costo delle sei linee di conversione 2G 4CV è assorbito dalla unica gestione; 49 tasti MPE teoricamente tirano fuori ciascuno una massa di tensioni possibilmente analogiche da risultare complessivamente non gestibili; a meno di non ridurre drasticamente il tutto a 4 canali analogici con conversione Gate, X, Y e Z come nella Continuum Fingerboard. Hai presente quanto costa la conversione quattro canali della Continuum? e ancora, che senso ha fare la “Continuum dei poveri”? Questo è un approccio differente.

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  • Francesco Russo

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    Questi suoni finto-etnici non li posso soffrire, gente che suona la tastiera cercando il rumore di una scopa o soli che non vanno da nessuna parte. Certo il CV out non poteva esser reso polifonicamente senza intricate e costose complicazioni, ma davvero speravo che facessero qualcosa di monofonico da accoppiare al Touche, costituendo un’alternativa all’Analogue Systems French Connection

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    • Enrico Cosimi

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      problema tuo. non valuto la bontà di un controller dalla qualità dei suoni usati per la demo di un prototipo

      a margine, se mi vai a ripescare la french connection – che è la cosa MENO suonabile del pianeta (prova a suonare il do basso con il nastro: non puoi perché c’è la carrucola) è evidente una confusione di idee che sarà meglio mettere a punto

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  • Paolo Conti

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    E’ questioni di gusti?
    Per me la macchina e quelli che l’hanno testata sono al di sopra di ogni sospetto per qualità professionali. I suoni sono particolari ma non abbiamo visto la tavolozza sonora, quanto al cv è possibile che venga inserito per la definiva produzione oppure potrà essere ottenuto con apposita interfaccia.
    Io quella macchina invece la vorrei……

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    • Enrico Cosimi

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      come già segnalato, eviterei AL PRIORE di valutare un controller per la qualità dei preset timbrici usati nella sua demo.

      così come non valuto la bontà di un software dalla grafica del suo packaging

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