Arturia BeatStep Pro Controller & Sequencer – Prima parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Dopo l’indiscusso successo del BeatStep, apparecchio esaltante anche se non privo di qualche peccatuccio di gioventù, Arturia rilancia con il più impegnativo e potente BeatStep Pro. Lo avevamo visto, in forma ancora seminale, al factory tour di Grenoble, lo abbiamo visto in azione al recente MusikMesse francofortino, finalmente (grazie al puntuale supporto di Midiware)  lo abbiamo a disposizione per un (ridotto) periodo di tempo prima di doverlo restituire. Sigh.

Di Enrico Cosimi

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Come già accennato in diverse occasioni, Arturia BeatStep Pro è uno step sequencer a due unità indipendenti (Seq 1 e Seq 2) affiancate da un drum/trigger sequencer a matrice 16×16. Tutto questo è accompagnato da otto uscite analogiche di Gate per la batteria elettronica, un completo corredo di funzionalità di controllo finalmente bidirezionali e una modalità Controller con la quale si può dare corpo alle più perverse astrusità. Certo, non ha ancora senso acquistare il BeatStep Pro come guitar controller – c’è chi lo ha fatto, per di più mettendosi di tigna per avere ragione… – ma la libertà operativa è veramente molto ampia. E ancora più ampia diventa quando si lavora con l’edizione rinnovata – ma non ancora definitiva – del MIDI Control Center. Insomma, c’è da divertirsi.

Il prezzo, come le dimensioni fisiche dell’oggetto, è cresciuto rispetto alla precedente realizzazione; l’impatto visivo e la solidità anche.

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Una volta aperta la scatola, si trova: un ultra short form manual (il manuale vero e proprio si scarica in formato pdf dal sito Arturia), il BeatStep Pro vero e proprio, una card con i seriali e i codici di registrazione per l’apparecchio, due adattatori MIDI/TRS ⅛”, un adattatore DIN Sync/TRS ⅛”, un cavo USB, un simpatico anti ground loop adapter a Y che torna utile per alimentare l’apparecchio da un power USB mentre lo si tiene attaccato anche al computer che, eventualmente, potrebbe non avere sufficiente tensione per tutto.

 

Tante maniere di collegare l’apparecchio

Come era per BeatStep prima versione, anche in questo caso si possono ipotizzare diversi modi di collegamento:

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USB to USB

E’ il sistema più semplice: BeatStep Pro dialoga bidirezionalmente con il Mac/PC attraverso connessione diretta USB che trasmette alimentazione, dati MIDI, Clock, eccetera. A proposito di Clock: BS Pro può mandare il proprio Clock al Mac/PC o adattarsi a quello ricevuto attraverso porta USB.

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MIDI & USB

BS Pro, con i suoi due adattatori, può trasmettere e ricevere dati MIDI “tradizionali” sui connettori DIN pentapolari delle vecchie apparecchiature. Simultaneamente, può essere alimentato dalla tensione ricevuta sulla porta USB. In questo caso, si può usare un power USB di tipo classico (quelli per i navigatori satellitari vanno benissimo…) o si può sfruttare la connessione al solito Mac/PC. Nella convivenza MIDI/USB, diventa possibile per l’apparecchio scegliere tra tre sorgenti di Clock: Internal, USB e MIDI.

 

Analog CV/Gate & TTL Sync & USB

Due corredi di porte analogiche Pitch/Gate/Velocity indipendenti per le due Sequenze principali, più otto porte Gate Out per il Drum Sequencer garantiscono le connessioni in uscita per l’ancora più vecchio mondo analogico. In aggiunta, con adattatore incorporato – Attenzione! Ce n’è uno solo… – si può gestire il mondo Sync TTL dello scorso secolo, specificando 1, 24 o 48 impulsi per quarto.

 

L’apparecchio

E’ una sleppa di roba di poco più grande della classica extended ASCII keyboard cui siamo abituati; costruito con una base metallica e copertura in materiale plastico, una volta accesa rifulge con le sue retroilluminazioni color coded. Tutte le connessioni utili sono sulla fascia posteriore, lo spazio operativo della plancia è diviso in quattro grosse aree relative a (da sinistra verso destra): trasporti e controlli globali, selettori e sintonizzatori di sezione operativa, encoder e step on/off, pad sensibili. Se avete già fatto pratica col vecchio BeatStep dovrete imparare solo poche cose, in ogni modo potrete fare affidamento sul MIDI Control Center – non è ancora quello definitivo, ma funziona già bene.

 

Pagare pegno: la piramide gerarchica

Ogni volta che un apparecchio si arricchisce di funzioni memorizzabili, la sua struttura si articola e la piramide gerarchica al suo interno cresce di strato in strato, ecco perchè diventa necessario sfogliare la struttura fino a comprenderne l’intera articolazione.

 

Project

E’ il livello più alto e globale di organizzazione prevista da BeatStep Pro. Il sequencer può contenere 16 progetti indipendenti richiamabili durante l’esecuzione live.

Ogni progetto comprende 16 Pattern indipendenti per ciascuna delle tre sezioni operative (Sequencer 1, Sequencer 2 e Drum); in aggiunta, oltre alle note, c’è il blocco dei dati relativi al Control Mode, con il quale usare l’apparecchio come MIDI Controller.

La struttura di default del Project prevede:

  • SEQ 1 su MIDI Ch 1, SEQ 2 su MIDI Ch 2, DRUM su MIDI Ch 10; ovviamente, se lavorate solo con CV/Gate/Velocity, potete dimenticare tutto ciò.
  • Playback in Forward Mode, Step Division a sedicesimi, Gate Time a 50%, Swing a 50%, Randomness e Probability azzerate.
  • Control Mode con tutti gli encoder assegnati a MIDI CC, pad assegnate all’emissione di MIDI Note in incremento cromatico, transport button assegnati ai MIDI MMC, trasmissione dati duplicata su porte MIDI e USB, MIDI Ch 01.

 

Sequence 1 e 2 – i Pattern

Una sequenza di note fa riferimento a uno di 16 possibili Pattern di valori programmati utilizzando encoder (per il valore di nota), step button (per definire stato nota/pausa dello step e lunghezza della sequenza), percentuale di gate e valore di dinamica – se utilizzabile. Attenzione! A differenza del precedente modello, BS Pro permette di programmare Gate Time indipendente per ciascuno step. 

Durante l’esecuzione, i pad dinamici possono essere usati per la trasposizione real time della sequenza o, attraverso Shift, accedere ai comportamenti di personalizzazione per la medesima (direzione di avanzamento, quantizzazione della scala melodica, dimensione ritmica degli step).

 

Gestione di programmazione on board

Come si lavora per la programmazione? Chiaramente, un conto è padroneggiare il sistema encoder/step button, altro discorso è capire cosa sta succedendo durante l’inserimento dati. Per questo “piccolo dettaglio”, è necessario fare riferimento alla sezione di sintonizzazione operativa, rispettando il codice colore (grigio per il modo Control, verde per la SEQ 1, giallo per la SEQ 2, viola per la sezione DRUM).

Ciascuna delle quattro sotto sezioni offre un display numerico a due cifre – per indicare il Pattern in scorrimento, una coppia di tasti Inc/Dec per la variazione numerica, il selettore di richiamo per l’intera sezione, un tasto di sintonizzazione Knobs (le sequenze e il modo Drum permettono di lavorare sui tre layer Pitch, Velocity e Gate, il modo Control ha solo due layer CC e MCU/HUI – ulteriori particolari in seguito…).

Agendo sui tasti di trasporto, si mette in Play o in Rec la sequenza e si nizia a inserire quello che si vuole nella struttura di Pattern. Lo step abilitato è acceso nel colore corrispondente alla sequenza selezionata (se i tasti sono verdi, vuol dire che stiamo editando il contenuto della SEQ 1), lo step in pausa è semplicemente spento; gli encoder permettono di inserire i valori continui di nota, o di key vel, o di percentuale di Gate (brutalmente assimilabile al rapporto Legat/Staccato espresso all’interno della durata del singolo step.

il valore inserito in programamzione è visualizzato nel display globale, quello – per intenderci – rosso a tre digit nella sezione globale dell’apparecchio: step dopo step, selezionando il layer operativo e ruotando l’encoder di step, si legge il valore programmato. Ahhhh… la comodità dei display!!!

Il valore di default velocity è pari a 100/127; il valore di Gate può essere arbitrariamente selezionato tra 1 e 99%; a fine corsa, dopo il 99%, si arriva alla regolazione di TIE – legatura con lo step seguente senza riarticolazione del Gate/Nota On – e SLIDE – inserimento di un portamento automatizzato a 60 msec di durata, in perfetto stile Bassline.

Si, ma quanto è lunga una sequenza? Dipende dalle programmazioni impostate nella sezione Global, dove è possibile accendere/collegare quattro pagine 16-32-48-64 per duplicare, triplicare o quadruplicare la disponibilità fisica dei 16 step “di pannello” in ulteriori pagine da sfogliare a discrezione. Ovviamente, lavorare in trentaduesimi vendendo 16 valori alla volta è scomodo… ma è molto più economico e pratico di quanto non sarebbe doversi portare appresso un Super BeatStep Pro lungo due metri. 😉

Ad ogni modo, è possibile impostare la visualizzazione selettiva solo per il blocco dei 16 step desiderati in edit o automatizzare il cambio “visivo” di pagina durante l’esecuzione. 

All’interno del blocco di step selezionato, premendo il tasto LAST STEP e lo step button desiderato, è possibile ridimensionare “al volo” la sequenza in base alle proprie esigenze. Vi servono 10/8 per fare Eruption? Nessun problema. 

 

Quantizzazione melodica

I valori degli encoder ruotati per inserire le note, nel layer Pitch, possono essere liberi di raggiungere i 12 gradi della scala cromatica o possono sfruttare le quantizzazioni di scala Maggiore, Minore, Doria, Misolidia, Minore Armonica, Blues; è possibile scrivere una User’s Scale nella quale dare fondo a tutta la propria enigmaticità.

 

Comandi in tempo reale sulla sequenza

Oltre a “selezionare” il blocco encoder, step button e pad sulla sequenza o sulla sezione drum,  è facile (e comodo) utilizzare i controlli di bordo per leggere il numero del Pattern attualmente in playback, per mettere in MUTE la sezione secondo l’impulso estemporaneo, per scrollare un Pattern dopo l’altro e, già detto, per navigare spostandosi tra un layer e l’altro di programmazione.

 

Le Pad dinamiche come controlli

Nella normale gestione di sequenza (SEQ 1 e SEQ 2), le sedici pad dinamiche retro illuminate lavorano come tastiera cromatica, da Do a Do, rispettando le note scritte in Bold sulla plancia comandi; non servono solo per inserire le frequenze Pitch desiderate, ma per impostare i valori di Real Time Transpose con le quali spostare in blocco l’intonazione (trasporre, appunto…) l’intera sequenza. Ricordiamo, per chi si fosse sintonizzato solo ora, che uno dei problemi più grossi del vecchio BeatStep era proprio la terribile scomodità della trasposizione di sequenza in tempo reale. Ora, finalmente, la cosa è risolta in punta di dita. Sono disponibili anche due veloci tastoni dedicati a Oct + e Oct -.

Non è tutto; usando il tasto Shift, si raggiungono altri 16 comportamenti ausiliari che possono tornare utili durante le fasi di programmazione e/o performance; è possibile:

  • scegliere una delle scale di quantizzazione per l’escursione degli encoder (le abbiamo elencate sopra);
  • scegliere il modo di avanzamento della sequenza selezionata (Forward, Backward, Alternate;
  • scegliere la densità/dimensione di step (¼, ⅛, 1/16, 1/32, triplet).

 

Il Drum Sequencer

Uno degli interrogativi più ricorrenti, nella fase di leakage iniziale delle informazioni relative al BeatStep Pro, era il collegamento tra le otto uscite Gate della sezione Drum e le sedici tracce dichiarate per la medesima. Finalmente – qualcuno dirà “non ci voleva tanto”… – possiamo dare risposta.

Il Drum Sequencer trasmette tutte e sedici le linee sul MIDI/USB, ma riserva le prime otto anche alla trasmissione analogica su Gate Out. 

Trattandosi di tracce ritmiche, non si prevede la memorizzazione di valori d’intonazione, ma solo di incastro on/off sulle tensioni di Gate, con possibilità di far shiftare rush/drag il comportamento in base all’allineamento sulla griglia cronologica.  La registrazione/inserimento dei dati avviene in tempo reale (con quantizzazione selezionabile) o attraverso griglia grafica del MIDI Control Center (e successivo trasferimento dati all’apparecchio hardware) o, ancora, sul pannello comandi del BeatStep Pro, inserendo manualmente i dati desiderati. In tutti e tre i casi, ci sono 16 Pattern libermente selezionabili.

Con i sedici tasti Step, si accende Play o si spegne Pause il contenuto di Gate di ciascun passo – rimangono valide le procedure per dimensionare a 16, 32, 48 o 64 la durata del Pattern, ne parlavamo a proposito dei due Sequencer.

Lo step del Drum Sequencer contiene, quindi solo l’informazione di conferma per l’On/Off di esecuzione – come nella storica griglia pionierizzata sulla TR-808 (gli step accesi sono viola, quelli spenti sono… spenti); in aggiunta, è possibile confermare con i sedici encoder il vaolre assegnato a Gate % (legato/staccato), Key Velocity (ha senso solo sull’uscita MIDI) e Shift (per far tirare avanti o indietro il contenuto di step rispetto all’allineamento ritmico).

Attenzione! Le prime otto tracce escono anche sulle porta analogiche Gate Out. Suonando sui tastoni, si usa BeatStep Pro come una batteria realtime, ma occorre ricordare che – contrariamente alla disposizione degli encoder, i Pad 1-8 sono quelli della fila inferiore (e non quelli della fila superiore, come ci si aspetterebbe…). 

A proposito di Pad… anche in questo caso, lavorando con Shift, si controllano: le modalità di avanzamento Forward, Reverse, Alternate; la Time Division per quarti, ottavi, sedicesimi trentaduesimi e l’aggiunta delle terzine.

 

 

Applicare Swing, Randomness e Probability

Anche se l’estetica dello step sequencing sembrerebbe privilegiare l’inesorabile isoritmica, BeatStep Pro mette tutto in discussione permettendo la somministrazione di percentuali variabili di:

  • Swing; il disallineamento ritmico della seconda e quarta nota all’interno della quartina. Lo Swing al 50% è dritto senza Swing; se si porta il parametro al 60%, si fa contento Duke Ellington, se lo si tira fino al 75%, si shuffla senza ritegno.
  • Randomness; una percentuale d’imprevedibilità sovrapposta alla programmazione di pattern (non alle note pitch programmate, solo sui valori di gate time, key velocity, andamento ritmico, ordine d’esecuzione degli step).
  • Probability; una percentuale che definisce quanto spesso deve entrare in gioco l’imprevedibilità del valore Randomness.

I cambiamenti possono essere applicati globalmente o localmente usando i due tasti Current Track Swing e Current Track Randomness-Probability. Durante il playback, il divertimento è assicurato.

 

 

Il Roller/Looper

Se state lavorando come sequencer (SEQ 1, SEQ 2 o DRUM), il Roller/Looper vi permette di isolare in playback una durata di sequenza pari a ¼, ⅛, 1/16 o 1/32 calcolati dal momento nel quale appoggiate il dito sulla sua superficie. Immaginate una condizione di “stuttering controllato”: se avete costruito in incastro ritmico interessante, con il Looper lo farete scintillare durante il playback.

Se, invece, state lavorando come controller, la stessa superficie sensibile diventa un meccanismo per ripetere  a tempo il valore di MIDI CC assegnato alle Pad che state suonando.

 

La prossima volta, vedremo come far funzionare il tutto sotto MIDI Control Center. E anche le funzioni aggiuntive…

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Comments (93)

  • Crazepan

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    Questione Cv-Gate.
    Quando uno step è in Gate-Off ,la macchina manda comunque il Cv?
    Grazie

    Reply

    • Enrico Cosimi

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      si si, tu non lo senti perché il gate off non innesca l’inviluppo che non apre l’amplificatore (sembra “alla fiera dell’est”…)

      però, se sull’inviluppo hai un release lungo, puoi sentire comunque lo “smiagolio” dell’oscillatore che suona la nota fantasma; puoi ovviare alla cosa buttando il CV out in un sample & hold e aggiornando il S&H con la tensione di Gate prima in collegare S&H out al CV in del sintetizzatore…

      Reply

      • Crazepan

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        Ok,
        Questa cosa dello smiagolio ,con release lungo in gate off ,è una cosa che non mi è mai piaciuta nei sequencer cv/gate (in realtà parlo del Renè…ho solo quello).
        A me piacerebbe che ci fosse una modalità simile alla gestione intonazione-gate,che avviene in una DAW.
        Per ora ovvio al problema intonando gli step in gate off con le stessa nota dell ultimo gate on.
        Il problema è appunto doverle intonare così , e di conseguenza non poter fare evolvere una sequenza con note diverse , che compaiono nel tempo.
        Questa modalità di utilizzo del S&H non l avevo mai pensata.
        Toccherà raccattare un nuovo modulo via…
        Grazie Enrico

        Reply

        • Enrico Cosimi

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          il passaggio attraverso S&H è usato SEMPRE nei seq analogici “commerciali”, solo che non te lo dicono…
          l’unico a dichiararlo era Doepfer nel primo seq sviluppato per l’A-100: aveva le uscite pre-s&h e post-s&h

          Reply

          • Crazepan

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            Scusa , ma quindi mi stai dicendo ,che anche nel Renè c è una funzione che lo abilita-disabilita .Mi sa che sarà il caso di RTFM again!

            Reply

          • Enrico Cosimi

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            devi controllare… calcola che Renè è MOLTO strano come architettura…

            Reply

  • Partyboy

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    Ciao Enrico, per quanto riguarda le uscite CV di Beatstep Pro. Esiste la possibilità di usare lo standard korg hz/V? Cioè, in parole povere, posso pilotare via cv gate un MS 20 ” vecchia maniera” ?

    Grazie mille

    Reply

    • Enrico Cosimi

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      si si, bisogna selezionare Hz/V per l’uscita CV e S-Trig per l’uscita Gate

      Reply

  • Marco

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    Ciao enrico

    Due domande:
    1)
    Io attacco via usb il PC al beatstep, volendo usare battery della NI sul drum seq…

    Da logic se seleziono la traccia di battery e quindi armo la traccia in rec suona…se no..no
    C’é modo di far riconoscere battery anche se non é in rec la traccia?

    2)
    Ho bisogno di “dividere” le tracce di batteria quindi dal canale di battery (multi output 16 uscite) creo tracce ausiliarie… Poi vado a impostare l’output ad ogni campione di battery affidando ad ogni campione la traccia aux
    desiderata. Il problema é che quando vado a creare le aux sul sul seq1 e sul seq2 quando suono i pad, oltre al suono del santo collegato ai cv, suona anche la nota del campione di battery..
    Come posso risolvere??
    Grazie

    Reply

  • Andrea

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    Ciao a tutti,
    avrei bisogno di un drum sequencer midi per la mia Vermona DRM1 e credo che questo BeatStep Pro possa essere un’ottima scelta, se non fosse per il prezzo. C’è qualche alternativa più economica?
    Grazie

    Andrea

    Reply

      • Andrea

        |

        Enrico, grazie della risposta. Spulciando vari forum ho letto che alcuni utilizzano una vecchia Roland TR 505 per pilotare la drum machine Vermona: c’è qualche controindicazione in proposito?

        Reply

  • pasquale

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    Salve, ho da poco acquistato la beatstep pro ed ho un problema: Collegando le uscite drumgate alla nord drum, quando sono fortunato, partono due suoni uno quando premo il tasto ed uno quando rilascio ma la maggior parte delle volte ne suona molti di più.
    problema identico a questo:

    https://youtu.be/yqNo9Q6W_ws

    Lo stesso accade se mando in play una sequenza. seguendo una guida e abbassando i valori di sensibilità della nord drum riesco a far suonare una sola volta solo mandando la sequenza in play.
    da quello che ho capito il problema è irrisolvibile perché la beatstep pro manda un segnale gate mentre la nord drum riceve solo segnali trigger, mi corregga se sbaglio.
    come posso ovviare il problema? l’uscita midi della beatstep pro è già impegnata e non posso usarla per la nord drum.
    nel peggiore dei casi un midi splitter potrebbe essere una soluzione?
    grazie anticipatamente.

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      il problema è semplice: BS Pro tira fuori i Gate, mentre la ND2 vuole i Trigger…
      non c’è modo di usare direttamente i due apparecchi in maniera “analogica”; puoi risolvere velocemente sfruttando la connessione MIDI OUT della BS Pro: sul canale 10 (o su quello che scegli tu con il MIDI Control Center) la BS Pro manda fuori le note della batteria, che sono quindi indipendenti da quelle usate per SEQ 1 e SEQ 1

      è probabile che possa farti comodo un MIDI THRU BOX per fare tutti i collegamenti necessari

      nel caso ci fossero dubbi, fai un fischio

      Reply

      • Pasquale

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        Grazie mille, avevo visto un convertitore eurorack da gate a trigger, ma costa 80 $ più spese di spedizione da chissà dove e rimane un incognita.
        Via midi funziona perfettamente pero’ il midi out della BSP lo uso già l’unica soluzione mi sa che è la MIDI THRU BOX in modo da poter usare più dispositivi attraverso il canale midi.
        Grazie mille per la consulenza e per la disponibilità :)

        Reply

  • Joao

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    Ciao. Volevo sapere se su questo gioiello posso caricarè dei suoni ed usarlo tipo campionatore?

    Reply

  • Marco

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    Ciao Enrico, sto maturando l’idea di acquistare un bs pro, per pilotare la mia volca beats; il mio intento è quello di utilizzarlo per avere la possibilità di utilizzare i 64 step del bs pro e non rimanere limitato ai 16 del volca, e utilizzarlo anche per costruzione di song e/o concatenazioni di pattern….è fattibile una cosa del genere? Se si come andrebbe collegato, midi o cv?
    Grazie
    Marco

    Reply

    • Enrico Cosimi

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      temo che dovrai controllarlo ESCLUSIVAMENTE via MIDI, perché la volca beats non ha ingressi CV…

      controlla, sull’implementazione MIDI della volca, che ogni strumento risponda su una nota MIDI diversa!!!

      Reply

  • Diego

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    Un saluto a tutti,
    mi pare di capire che nonostante l’aggiornamento fw permetta di creare delle catene di pattern indipendenti per i tre moduli sequencer, esse non siano in alcun modo memorizzate nella song ne tantomeno richiamabili dall’esterno sotto forma di cambio pattern realtime se non con l’ausilio dei pulsanti di pannello, ovvero nessun “pattern change” con messaggi midi provenienti da altri strumenti per esecuzioni realtime…il che dal punto di vista di chi, come me, vuole ancora suonare con le mani sui tasti bianchi e neri è una grande limitazione!

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      controlla sull’implementazione midi del manuale: se riceve i program change, dovrebbe funzionare

      Reply

  • Dario

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    Salve prof , non sono ancora in possesso del beatstep pro perciò volevo farle una domanda.
    Vorrei utilizzarlo nei miei live set con un drum rack di ableton ; nella pratica avrei un drum rack con una serie di clip midi ognuna contenente un determinato pattern (una clip per l’intro ,una per il drop ecc)
    Vorrei sapere se al lancio di una determinata clip il beatstep riceve un feedback da ableton , nel senso che il pattern che sta suonando nella mia clip midi sarà trasferito anche al beatstep pro . in questo modo sarei libero di cancellare e riscrivere le note nella clip midi attraverso il sequencer del beatstep pro.
    Spero di essermi spiegato piu o meno
    la ringrazio in anticipo :)

    Reply

  • Enrico Cosimi

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    Niente di tutto ciò: il BS Pro spara fuori note (o pause) per sedici linee parallele di costruzione ritmica. Non c’è trasferimento, non c’è conferma.

    Nel BS Pro, puoi scrivere i pattern che reputi necessari, puoi agganciarli in catena e li puoi far suonare al drum rack; calcola che se devi farci suonare – nel drum rack – pattern interi e non solo singoli eventi percussivi, dovrai verificare la possibilità/comodità di tenere premuto/aperto il Gate sufficientemente a lungo per rispettare, nota per nota, le durate dell’incastro ritmico programmato.

    Reply

    • Dario

      |

      avrei pensato anche di salvare dei pattern direttamente sul BSP ,ma mi sembra di aver letto che l’apparecchio non riceve program change ,quindi non potrei richiamarli da ableton.

      la ringrazio per la risposta :)

      Reply

        • Enrico Cosimi

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          quello che vedi nel video è il BSPro che accende e spegne i suoi tastoni in base al pattern che – memorizzato AL SUO INTERNO – sta eseguendo quel momento

          Reply

  • Enrico Cosimi

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    sul BSPro puoi salvare pattern e concatenarli e richiamarli a discrezione

    teoricamente, la maniera più semplice per usare i due aggeggi consiste nel collegare in midi o in usb BSPro a Live, fare in modo che Live sincronizzi il BSPro e poi usare BSPro per “suonare” il drum rack, tenendo i pattern programmati dentro BSPro

    ovviamente, ti esponi al rischio che ci sia un inevitabile ritardo nel sync “interpretato” dal BSPro, cioè che lui risulti “indietro” rispetto alle altre tracce generate e suonate da Live

    Reply

  • Matteo Pignataro

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    ciao, il mio beatstep pro va con ableton..riesco ad usarlo bne…
    ma vorrei usare i tasti play, stop ecc.. per comandare ableton ma in control surfacee..nelle impostazioni..in superfce di controllo non c’e il beatstep pro.. mentre in ingresso e in uscita c’è….
    come facccio devo scaricare un file?

    Reply

    • Enrico Cosimi

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      vai nelle preferenze di Live e controlla che tutto sia a posto

      Reply

  • Matteo Pignataro

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    Ciao Enrico.. Premetto che ho sempre lavorato con Ableton e in digitale.. Ho acquistato la BSPro dopo aver guardato il tuo tutorial.. Con Ableton riesci ad usarla molto bene.. Molto intuitiva..Ora però non ci capisco molto Per attaccargli sorgenti esterne… Pensavo di prendere per iniziare: ROLAND AIRA TB3 e ROLAND VT3. Questi, dove vanno attaccati per essere controllati dal Beatstep pro? E se questi non vanno bene.. Cosa posso prendere di simile? Mi piacevano anche le Roland Boutique!! Anche queste dove le attacco?!! Sicuro che tu possa aiutarmi!! Grazie e Ciao a tutti

    Reply

    • Enrico Cosimi

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      Caro Matteo,
      potresti prendere due aggeggi qualsiasi Roland, purché possano ricevere su canali MIDI diversi, e li colleghi “normalmente” in questo modo:

      BeatStep Pro MIDI Out – Synth 1 MIDI IN
      Synth 1 MIDI Thru – Synth 2 MIDI In

      ovviamente, se vuoi fare interagire il BSPro con Live, dovrai sfruttare anche la connessione USB, per far transitare il clock del computer e usare BSPro sotto sync esterno

      Reply

  • Andrea

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    buon giorno Enrico,

    sono un musicista completamente “amatoriale” e vorrei provare a costruire delle tracce usando un sequencer che controlli (riceva?) i suoni dagli strumenti che uso (ultranova e rythm wolf).
    Il BeatStep Pro se ho ben capito è utilizzabile in questo senso (collegandolo con cv/gate o midi): giusto?
    Dal momento che sarebbe il mio primo sequencer (dopo quello interno alla rythm wolf) mi chiedo quanto sia semplice/intuitivo da usare per un neofita.

    Grazie.
    Andrea

    Reply

  • Enrico Cosimi

    |

    calcola che il beastep pro è un sequencer “stile anni 70”, adattissimo a fare cose alla klaus schulze, NON è un sequencer tipo Ableton Live dove puoi scrivere un’intera traccia con la tua esecuzione.

    Sei sicuro che ti serva una cosa del genere?

    Reply

    • Andrea

      |

      ciao Enrico,

      per niente sicuro …
      Mi piacerebbe non dover usare un computer, ma immagino che per avere qualcosa di hardware “simile” a Live i costi e le competenze necessari siano altri (?).

      Andrea

      Reply

  • Enrico Cosimi

    |

    Live è Live e non ci sono alternative hardware…
    puoi andarci vicino, ma neanche tanto, usando una vecchia MPC Akai, NON la reinassance, proprio una MPC 3000 o 4000 o 5000, ma vai a cacciarti in un ginepraio di problemi non da poco

    Reply

  • Andrea

    |

    preferirei evitare il ginepraio visto che non ho ambizioni particolari se non quello di divertirmi nel tempo libero che posso dedicare alla musica.
    Vedo di valutare meglio cosa può fare la BeatStep pro ascoltando qualcosa su youtube … magari può comunque andar bene.
    grazie per le risposte

    Reply

  • fabio

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    Buon giorno a tutti e complimenti per il sito (ogni giorno controllo se viene pubblicato qualcosa di nuovo…
    Ho una domanda sul beatstep pro e cubase elements 8…
    ho seguito alla lettera tutta la procedura per assegnare i canali midi, ma l’interfaccia del mio cubase è diversa da cubase 8.5 o 8 artist… mi perdo subito perchè non so dove andare a trovare la sezione “MIDI INSERTS”, ho solo “PARAMETRI MIDI” e “FADER MIDI”.. scusate, ho sempre usato live, è da poco che uso cubase..

    Reply

  • massimiliano

    |

    ciao enrico,
    quanti synth posso pilotare via midi col beatstep pro?2 giusto?
    io dovrei pilotare un korg radias(con i suoi 4 timbre,ogniuno su canale midi differente)un moog voyager,una yamaha dx7,un sh101 e una tr 909(quest’ultima posso fare anche a meno di pilotarla dato che uso quasi sempre il seguencer interno).
    mi è inutile il beatstep vero?qualche consiglio su un buon sequencer hardware da utilizzare?
    grazie in anticipo

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      dunque dunque dunque: il BS Pro tira fuori due sequenze “melodiche” ciascuna sul proprio canale MIDI indipendente (di default, ch 1 e cha 2), quindi puoi pilotarci due parti timbriche o due unità hardware indipendenti; in più, hai una parte di Drum Sequencer che lavora su sedici linee ma su UNICO canale MIDI (di default, è il 10); quindi la risposta più corretta alla tua domanda è: col BS Pro, puoi avere in uscita TRE canali MIDI indipendenti per contenuto e programmazione; i primi due in uso esclusivamente monofonico/melodico, il terzo organizzato su 16 linee parallele (per gli incastri cassa, rullo, charly eccetera), ma limitati al solo On/Off. Ho paura che per pilotare le tue cose dovrai ricorrere a qualche altro apparecchio esterno:
      – la 909 puoi sincarla MIDI e programmarla internamente “a se stessa”
      – il voyager può impegnare una delle due parti melodiche
      – la DX7 può impegnare l’altra delle due parti melodiche

      Ma non hai più margine per controllare le quattro parti timbriche generate dal Radias.

      A quel punto, devi trovare qualche altra cosa, anche un vecchio MC Roland usato…

      Reply

      • massimiliano

        |

        ti ringrazio molto enrico,alla fine mi sa che opterò per una yamaha rm1x,secondo te è una buona scelta?o sei a conoscenza di qualche pecca della suddetta macchina?

        Reply

    • massimiliano

      |

      grazie mille per le celeri risposte

      Reply

  • lorenzo

    |

    Ciao a tutti,
    ho un sistema modulare che controllo (spesso) con il beatstep pro. come sequencer per “jammare” è veramente potente e completo, ma per comporre e registrare una vera e propria song non va bene. infatti si possono concatenare un max di 16 pattern oltretutto non in maniera permanente.
    la domanda è questa: dato che non posso uscire direttamente dal pc per pilotare in voltaggio i synth modulari, posso utilizzare il beatstep pro collegato ad esempio ad ableton, per gestire tramite daw il sistema modulare?
    se non è possibile così, ci sono comunque dei sistemi per pilotare un sistema modulare via daw?

    grazie dell’aiuto!

    Reply

  • Enrico Cosimi

    |

    “a distanza”, non mi sembra che il BeatStep Pro converta in CV/Gate il MIDI ricevuto (comunque, è una prova che puoi fare velocemente dopo aver dato una ripassata ai parametri presenti nel MIDI Control Center)…

    comunque, un’interfaccia MIDI/CV generica, tipo la Doepfer MCV2, usata la puoi trovare per poche decine di euro…

    Reply

    • lorenzo

      |

      grazie mille per le dritte Enrico!
      l’MCV2 non lo conoscevo, mi informerò meglio. però già dalle foto vedo una sola uscita gate/trig… come posso gestirci la mia batteria modulare? è possibile splittare in qualche modo il segnale trig in più direzioni?

      Reply

      • Enrico Cosimi

        |

        no, MCV2 serve per i sintetizzatori “melodici”, non per fare incastri ritmici… trovare un convertitore MIDI to Trigger multiplo è molto meno banale…

        Reply

        • lorenzo

          |

          Grazie Enrico! gentilissimo come sempre!!!
          ci ragionerò su 😉

          Reply

  • nicolas

    |

    Salve gente,

    Da giorni sbatto la testa su di un problema di natura midi.Sicuramente molto semplice per la maggior parte di voi ma per me un bel mal di testa.

    Allora, come master ho un Mpc 1000 che riceve da una tastiera midi il segnale e lo splitta con una unitor8 alle 4 sorgenti sonore.Moog voyager rme virus b vermona mk111 e acidlab miami.
    Sulla sua seconda entrata/uscita c´é un beatstep pro che vorrei utilizzare peró per controllare oltre che la vermona anche gli altri due synth simultaneamente per registrare delle sequenze da poi passare sull´mpc.
    Magari suona strano ma sono all´inizio, sto provando.

    Il problema é che con questo setup il beatstep suona solo il canale midi che seleziono sull´mpc,questo su tutti i sequencer,persino accavallandosi coi suoni della vermona che é l´unico strumento a poter entrare in gate.

    Sto provando da giorni innumerevoli combinazioni nella catena ma penso semplicemente di non avere abbastanza conoscenza per capire che magari o non é proprio possibile(ma non credo) o devo cambiare il rapporto slave/master fra mpc/bsp o addirittura le impostazioni interne o di uno o dell´altro(ovviamente tutto provato e riprovato e riprovato…)
    Le ragioni comunque del problema le capisco.Solo non so se c´é a questo soluzione Consigli?

    Spero di esser stato chiaro

    Grazie e un saluto a tutti!

    Nicolas

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      così, è difficile farlo funzionare; calcola che il beatstep pro lavora su TRE canali midi simultaneamente SEQ 1, SEQ 2 e DRUM, che puoi decidere da MIDI Control Center, ma che devi programmare DALLA SUA SUPERFICIE e non farli arrivare da fuori – è probabile che, da fuori, possa ricevere solo un canale alla volta.

      ti conviene usare la mpc come controller per certe macchine e come master clock per il beatstep pro, che usi per mandare “direttamente” dati di sequenza step a macchine selezionate…

      Reply

  • nicola

    |

    Salve, ho da poco acquistato una beatstep pro e non sono un esperto nel settore, ho registrato e attivato il prodotto collegandolo al mio pc ma non so perchè nessun suono viene emesso. C’è qualcuno che potrebbe darmi delle dritte a riguardo?
    Grazie

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      hai controllato che il canale MIDI sia corretto? che software stai facendo girare nel computer?

      Reply

  • Giovanni

    |

    Salve, ho una mezza idea di acquistare Bs pro per collegare un KORG
    MS-20 mini,un MOOG MOTHER-32 e un ARTURIA DRUMBRUTE.
    Essendo che sia mother 32 e drumbrute posseggono già integrato uno step sequencer, la scelta di acquistare Bs pro sta per avere uno step sequencer per KORG MS-20 e collegare a tempo i tre insieme.
    La mia domanda è vale la pena acquistarlo?e se no che alternativa potrei avere (conosco S-Q1 della korg ma non mi da molta fiducia..)e come conviene mettere in sync queste 3 macchine …intanto la ringrazio per il suo tempo.

    Reply

  • Aristide

    |

    Salve prof, volevo chiederle una cosa, se con il mio beatstep pro volessi sequenziare un moog minitaur, un nord rack2 e una mama mb33 potrebbe essere possibile in qualche modo? Grazie in anticipo

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      Il BeatStep Pro trasmette su TRE canali MIDI indipendenti per Seq 1, Seq 2 e Drum; quindi, si possono attaccare le tre macchine a una thru box, e da questa fare in modo che ricevano i dati emessi dal BeatStep Pro… però, una delle tre macchine dovrà “accontentarsi” di suonare le note in griglia Drum programmate nel pattern ritmico, che non è proprio il massimo della vita :-)

      Reply

  • Giuseppe

    |

    Salve a tutti
    Io ho un problema
    Collego il mio beatstep pro alle entrate cv del moog minitaur però si sente un unico suono costante anche variando le note sul bsp
    Io collego gate a gate pitch a pitch ma non mi cambia la nota.
    Qualcuno può aiutarmi, Grazie

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      se usi il bspro con un altro oggetto midi, riesci a sentire le note cambiare? cioè, quando programmi il layer “pitch” della SEQ1 o SEQ2, il sistema funziona?

      ancora, se all’ingresso Pitch del minitaur colleghi un’altra sorgente CV, il sintetizzatore segue le tensioni ricevute?

      Reply

      • Giuseppe

        |

        Collegando il bsp all’Arturia microbrute funziona (menomale essendo della tessa casa) ma ho provato anche ad utilizzare le uscite cv del microbrute e la cosa non cambia. Su vari siti ho visto che si parla di un voltaggio troppo alto delle uscite dell’Arturia, il consiglio che danno é di usare quei jack con la regolazione del volume per attenuare il segnale.
        Secondo lei é possibile?
        Grazie molto di avermi risposto ho conusciuto suoi vecchi allievi e speravo molto di avere un suo consiglio.

        Reply

        • Enrico Cosimi

          |

          non capisco quale è il collegamento problematico…

          Reply

  • Bruno Pallaver

    |

    Ho un problema di colegamento per fare funzionare il mio Roland boutique Jx 03collegandolo ad una tastiera midi con alimentazione di entrambi tramite porta usb al pc ma si accende e non esce suono pur avendolo collegato con il cavo midi out della tastiera e all’entrata midi in del synth.
    Grazie
    Bruno

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      ma non suona PER NIENTE con qualsiasi preset tu vai a caricare?
      prova a cambiare alimentatore, magari è sotto alimentato…

      Reply

  • Lollo

    |

    Salve sig. Cosimi ho un problemino con la mia beatstep pro. Ho provato a collegare le uscite del beatstep pro gate, velocity e pitch sull’arturia microbrute come consigliato in questo video https://www.youtube.com/watch?v=KOMiTvdb1jk&t=310s ma dal microbrute esce solo una nota, cioè non segue la scala cromatica. Qualsiasi tasto premo esce una sola nota. Grazie anticipatamente per l’aiuto.

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      hai provveduto a programmare una sequenza di valori nel livello “pitch” della sequenza scelta?

      Reply

      • Lollo

        |

        Non so come si fa. Mi perdoni l’ignoranza.

        Reply

  • Enrico Cosimi

    |

    non è semplice da spiegare attraverso i commenti… procurati il manuale e segui le procedure passo dopo passo

    ricordati che devi lavorare con il livello PITCH della sequenza che hai scelto (SEQ1 e SEQ2)

    ci riuscirai sicuramente

    Reply

  • Lollo

    |

    Grazie. L’unica cosa che ricordo è che prima di aggiornare il firmware non mi dava questo problema. Praticamente connetto al seq 1 (verde) il microbrute e midi out su una yahama rx 8 (drum machine). Spesso si confondono i canali. Ad esempio suonano tutti sul canale verde, oppure alcune volte il canale verde controlla da solo il microbrute e il canale giallo la drum machine. Comunque proverò come dice lei.

    Reply

  • Enrico Cosimi

    |

    controlla, nel MIDI Control Center, che non si siano spostate le regolazioni di base; l’aggiornamento firmware non dovrebbe aver fatto nulla di male…

    Reply

  • Fabrizio

    |

    Ciao Enrico, avrei bisogno del tuo aiuto.. vorrei collegare il BSP a 2 volca korg, uno è volca sample e l altro il volca fm.
    Vorrei controllarli dal BSP in maniera sia star/stop che comandare i suoni e poterci lavorare spostandomi dal BSP tra seq 1e seq 2 .
    grazie del tuo aiuto
    Fabrizio
    Firenze

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      Ciao Fabrizio,
      puoi CONTROLLARE i due Volca mandando loro i dati MIDI elaborati nel BS Pro (altro, non puoi fare). Per fare questo, devi collegare il MIDI Out del BS Pro a una Thru Box (che devi comprarti – ad esempio, la Kenton…) e dalla Thru Box mandi altri due cavi MIDI ai rispettivi MIDI In delle macchine Volca.

      A questo punto, fatti i collegamenti, hai due possibilità:

      a) programmi le due sequenze che vuoi suonare dentro a SEQ1 e SEQ2 di BS Pro e sintonizzi le due Volca su CH1 e CH2 MIDI – in pratica, “le suoni da fuori”

      b) mandi solo il MIDI Clock dalla BS Pro e usi le memorie interne di pattern delle due Volca per la rispettive programmazioni di nota; in questo caso, dovrai mettere i due apparecchi in External Clock o, almeno, in Auto (controlla sul manuale).

      Fammi sapere

      Reply

  • Gennaro

    |

    Salve maestro,
    è fattibile far dare al BSP il tempo di ableton alla DFAM? Dovrei utilizzare l’uscita clock giusto?
    In pratica sto cercando un controller per utilizzo generico ma che riesca anche a mandare il tempo di ableton ad altre macchine,in questo caso in CV.

    Grazie.

    Reply

  • Enrico Cosimi

    |

    metti il BS Pro in sync USB e lo piloti via Ableton; dall’uscita Sync del BSPro, puoi mandare sync alla porta Advance In della DFAM se IN PRECEDENZA HAI IMPOSTATO IL SYNC OUT A 1 IMPULSO PER STEP ALL’INTERNO DEL MIDI CONTROL CENTER DI ARTURIA

    se non lo hai fatto, fai prima a scrivere, nel BSPro sotto sync USB di Ableton Live una qualsiasi sequenza di note a sedicesimi e poi usare l’uscita Gate Out corrispondente per far avanzare la DFAM collegando l’uscita gate out alla porta Advance In

    Reply

    • Gennaro

      |

      Grazie infinite,tutto ha funzionato perfettamente ho dovuto prendere anche un cavetto wiph ER-M (midi maschio/2mini jack femmina) in modo che l uscita clock del BSPRO potesse inviare (tramite l altro cavetto incluso mini jack stereo/midi femmina) sia lo start che il clock alla DFAM…
      Davvero una bella macchina sto BSPRO…di MOOG poi non ne parliamo *****

      Saluti e grazie ancora.

      Reply

  • Manuel

    |

    Ciao Enrico,
    Di che cavo ho bisogno per syncare dal beatstep pro al volca sample ?
    Il massimo per me sarebbe oltre che mettere in sync poter avere sul beastep ad esempio la vermona un sequencer e il volca su un altro se possibile.Grazie in anticipo !!

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      il BSPro esce con il sync analogico su connettore locale TRS 1/8″ “stereo”; puoi portare un cavo di quel formato direttamente alla porta SYNC IN del Volca, MA nel MIDI CONTROL CENTER devi specificare 2 PULSE come densità di sincronizzazione in uscita – a seconda delle revisioni soft, invece di “2Pulse” potresti leggere direttamente “1Korg”

      se la vermona è dotata di midi in, basta mandarle le note scritte nella drum sequence del BS Pro via midi channel 10, mentre il volca cammina dritto sotto sync oppure legge la sequenza programmata dentro a Seq1 & Seq2

      Reply

  • Nic

    |

    Ciao, ho appena acquistato la bs pro ma inuzio a credere che non è cio che cercavo. Io l’avrei acquistata per poter controllare (su ableton) il drum rack e il piano roll facendo cosi delle composizione grazie ad essa… ho acquistato l’articolo sbagliato? Non riesco a farla funzionare come dico e inizio ad avere dei dubbi leggendo le domande

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      uhmmmm, non è impossibile configurarla per lavorare col drum rack – ma faresti MOLTO prima con push o con HW “in griglia” dedicati specificamente; con il pianoroll, non ha più occasion di quante non ne avrebbe una qualsiasi masterkeyboard :-(

      Reply

  • Matteo

    |

    Buongiorno professor Cosimi,
    ho idea di acquistare un beatstep pro per pilotare contemporaneamente una drumbrute impact, un microbrute e un bass station II.
    Vorrei però un chiarimento sulla modalità song mode:
    Leggo che (come per il seq della drumbrute) il limite per ogni progetto è di 16 pattern. Io ho già provato con la drumbrute a costruirmi una canzone dall’inizio alla fine ma purtroppo con soli 16 pattern in fila, anche impostandoli tutti a 64 step per allungarli il più possibile la lunghezza complessiva è sempre cortissima. Un pattern di 64 step @120bpm non sono neanche 10 secondi. Moltiplicato x 16 non si arriva neanche a 2 minuti di canzone. Non basta proprio

    Quando ho preso la impact pensavo che il limite dei 16 pattern fosse intenso come 16 variazioni possibili di pattern all’interno della canzone, ma con possibilità di looparli infinite volte. Invece mi accorgo che ogni ripetizione dello stesso pattern occupa comunque uno spazio e quindi 16 spazi complessivi diventano pochissimi per costruire un pezzo di una durata anche standard.

    Io suono in una band in cui le canzoni sono proprio “canzoni”, cioè hanno una struttura rigida (strofa, bridge, ritornello con cantati etc) e avremmo bisogno di un sequencer che si prendesse cura di batterie + alcune parti elettroniche mentre noi suoniamo altri strumenti. E al massimo, all’occorrenza, possiamo interagire con il beatstep per, ad esempio, raddoppiare un ritornello al volo o jammare un po’.

    Personalmente adoro gli hardware Arturia perché (da bassista/chitarrista) li trovo più vicini a strumenti che a computer, per via della loro interfaccia e filosofia. Però inizio seriamente a temere che la risposta alle mie esigenze sia un octatrack o qualcosa del genere. E non le nascondo il terrore che provo lungo la schiena all’idea di dovermi imparare (e portarmi sul palco!) quella cosa complicatissima 😀
    (il computer sul palco ovviamente fuori discussione)
    Oppure assumere un membro in più che si occupa solo del beatsep e lavora in pattern mode per tutto il live, ma preferirei evitare…
    Che cosa mi consiglia?

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      calcola che i pattern organizzati in song sono ripetibili a discrezione, anche 99 volte, quindi la lunghezza aumenta in modo significativo; in ogni caso, il modo chain (o la corrispondente articolazione in song) non sembra avere molta fortuna presso i progettisti contemporanei: tanto arturia quanto elektron trattano abbastanza male questo modo di concatenare le programmazioni… evidentemente non lo considerano utile e indispensabile come era in epoche precedenti (addirittura, in elektron model:cycles non si può salvare la chain programmata)

      eviterei di lanciarmi dentro l’avventura elektron se non c’è un’innamoramento folle: sono macchine prestigiose, ma la cui complessità può mettere a dura prova la pazienza dell’utente; forse, una vecchia drum machine “del secolo scorso” come le Alesis o le vecchie Roland potrebbe recuperare in tutta dignità la programmazione Pattern/Song di cui ha bisogno il tuo gruppo…

      Reply

  • Matteo

    |

    ripetibili a discrezione però in tempo reale suppongo, cioè sul momento e “a mano”. O si possono impostare/salvare ripetizione (fino a 99) nella song mode da 16 pattern?

    Sì la roba elektron mi spaventa un po’, ma da quello che sto vedendo l’organizzazione di progetti/song della analog rytm effettivamente è perfetto quello che serve. Poi le sofisticate (e complesse) automazioni possibili del sequencer in realtà non so quante le userei, quello che fa il seq di Arturia è già più che mai per le mie esigenze. Ad ogni modo la possibilità di creare batterie “finite” (e salvate) con effetti e tutto all’interno della macchina senza, quasi, bisogno di roba esterna potrebbe essere un altro fattore interessante per la scelta Elektron. Ci ragiono su.

    le alesis sono state protagoniste in molte delle mie band preferite degli anni 90 ma temo che suonino un po’ troppo datate… E programmarle pare un tedio peggiore che andare a pagare le tasse 😀 Ma devo approfondire meglio.

    Peccato comunque per questo limite del beatstep (e del keystep). Non fosse per quello per me sarebbe davvero il sequencer della vita. Maledizione.

    Reply

  • Enrico Cosimi

    |

    quando compili la song, puoi ripetere il pattern selezionandolo due o più volte di seguito, non è necessario aspettare fisicamente le 64 ripetizioni…

    occhio che, ad esempio, nella elektron model:cycles, la song compilata NON può essere salvata e sparisce quando spegni la macchina; controlla modello per modello elektron nel manuale utente!!!

    Reply

  • Matteo

    |

    “calcola che i pattern organizzati in song sono ripetibili a discrezione, anche 99 volte, quindi la lunghezza aumenta in modo significativo”

    “quando compili la song, puoi ripetere il pattern selezionandolo due o più volte di seguito, non è necessario aspettare fisicamente le 64 ripetizioni…”

    Scusi, non credo di aver capito. Quando vado in song mode, schiaccio Rec e inizio a premere sui pattern per selezionarli. Ad esempio, mettiamo che debba ripetere il pattern numero 4 del Banco B per per 5 volte di fila, clicco su banco B e poi cinque volte sul pattern 4. Il problema è che così ho sprecato 5 spazi dei 16 massimi disponibili. E non riesco ad arrivare a fine canzone.
    Quando dice che posso ripeterlo fino a 99 volte senza sprecare slot cosa intende? Come devo procedere?

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      no no, le cinque ripetizioni del pattern occupano UN SOLO step della compilazione…

      Reply

      • Matteo

        |

        Ah perfetto allora!
        Ma questo anche nella song mode della drumbrute? Perché se così allora sono io che sbaglio qualcosa quando programmo la song mode

        Reply

        • Enrico Cosimi

          |

          controlla la tua procedura sul manuale, magari hai saltato qualcosa…

          Reply

  • Daniel

    |

    Salve. Ho uno strano problema a far comunicare correttamente le note da BSP a Moog Minitaur. A qualsiasi ottava impostata da BSP se suono corrispettivamente i pad C basso e C alto i semitoni che intercorrono non sono 12 ma e’come fossero 7.

    BSP e Minitaur sono collegati tramite cavi CV.

    Qualche idea al riguardo? Grazie

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      non è che per caso si è attivata qualche scala di quantizzazione diversa dal normale comportamento “CHROMATIC”?

      Reply

  • michele

    |

    salve prof. uso la beatstep da anni, tramite beatstep controllo una vermona drm1, un polivoks e tramite cv un taurus2. ora però vorrei usare una tastiera (akai mpk49) per controllare uno dei due synth (polivoks o taurus). ho provato a collegae la tastiera con midi ma non funge, collego tutto tramite daw, il segnale midi dalla tastiera arriva in daw, lo manda a beatstep ma non funge lo stesso. c’è qualche impostazione da fare che mi sono perso o non si può fare proprio? grazie mille.

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      ma beatstep normale o pro?
      come sono i collegamenti?

      Reply

  • riccardo

    |

    psicodramma.
    ho acquistato la simulazione dell’arpodissey da Korg e la sto controllando da BeatStep. va tutto che è una meraviglia tranne che l’arp non legge il clock dalla beatstep. ma la beatstep credo lo invii correttamente, perché sul medesimo mac gira Zenbeats che invece il clock lo riceve eccome.
    grande boh. peccato, perché la beatsteppro che controller esterno di un est standalone sembra essere una cosa molto figa.

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      il korg odyssey non interpreta il clock midi, non c’è modo…

      Reply

  • Paolo

    |

    Ciao Enrico, c’è una cosa del Beatstep pro che proprio non capisco, son riuscito a sincronizzarlo, sync: 2PPQ (Korg) con la vecchia Korg KR 55 tramite la sua porta trig out, ovviamente impostando l’interruttore posteriore sulla scala corretta (stessa cosa nel beatstep) e niente, la sequenza in ogni modo, che parta in automatico o che la faccia partire in un secondo momento me la suona in “levare”, storpiandomi appunto i miei obiettivi compositivi, e non vedo nell’editor la voce che mi permette di cambiare questa cosa, spero che ci sia, ti ringrazio, saluti,

    Paolo

    Reply

  • Paolo

    |

    Ah bon perfetto! Grazie!

    Reply

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