TipTop Audio Fold Processor

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Quando, con tecniche diverse, si modifica il contenuto armonico di un segnale, se ne altera il profilo grafico (la forma d’onda); simmetricamente, quando si cambia il profilo grafico della forma d’onda, se ne modifica il suo contenuto armonico. Da decenni, i chitarristi usano modifche più o meno pesanti su headroom e livello per ottenere risultati timbricamente interessanti; nell’epoca pionieristica della sintesi modulare commerciale, costruttori come Serge Tcherepnin usavano il wavefolding come tecnica di arricchimento timbrico. In epoche più recenti, Doepfer e Arturia hanno rispolverato questa basilare tecnica (mai sentito parlare di Metalizer?) per intensificare la densità timbrica ottenibile. Il Fold Processor targato TipTop Audio rientra a pieno diritto in questa categoria, offrendo ripiegamento della forma d’onda e – serialmente – il suo trattmento con un quadruplo frequency divider.

Di Enrico Cosimi

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Quando si ripiega una forma d’onda, si crea un profilo grafico differente: quando costruite una barchetta di carta, piegando e ripiegando il foglio, ottenete nuove strutture; allo stesso modo, ripiegando una sinusoide o una triangolare, create al loro interno nuove serie armoniche precedentemente non disponibili. Non ha molto senso ripiegare un’onda quadra; ripiegare un’onda rampa o dente di sega ha effetti diversi e peculiari, sempre meno esaltanti del wavefolding applicato a forme d’onda semplici come sinusoide e triangolare. Se, per concludere la panoramica, si ripiega un segnale audio complesso – un groove ritmico, un intero mixaggio, un file vocale – si ottiene un comportamento timbricamente caotico grossolanamente assimilabile alla distorsione, ma tecnicamente più sottile. Provare per credere.

Fold Processor prende il segnale audio presente a uno dei due ingressi disponibili – a giudicare dalla scarna documentazione che accompagna il modulo, sono parallelati tra loro – e lo sottopone a ripiegamento simmetrico (nei quadranti positivo e negativo) attraverso circuito a diodi. La quantità dei ripiegamenti  è regolabile con continuità da 0 (segnale originale) a x6 (arricchimento timbrico estremo) attraverso controllo FOLD. Il vecchio modulo Doepfer usava un circuito 4-fold; in questo caso, si possono ottenere comportamenti ancora più itorturati. La quantità di trattamento è regolabile non solo da pannello, ma anche attraverso tensione di controllo Fold CV regolabile attraverso attenuverter dedicato.  Con il comando INJECT, si decide la direzione del trattamento. Anche in questo caso, è possibile pilotare il valore a distanza attraerso tensione esterna posta sotto attenuverter. Il segnale così processato è disponibile all’uscita dedicata OUT.

In aggiunta, è possibile sottoporre il segnale così processato all’azione del quadruplo divisore di frequenza. Il circuito è ben conosciuto e permette di estrarre cicli di forma d’onda su base quantitativa rispetto al segnale originale: se si lascia passare un ciclo ogni due, in uscita al circuito si ottiene un’onda quadra all’ottava inferiore (F/2); se si lascia passare un ciclo ogni quattro, si otterrà un’onda impulsiva a due ottave inferiori (F/4) o un’onda quadra sempre a due ottave di differenza (dipende dalla scelta operata dal progettista); allo stesso modo, dividendo per 8 si raggiungono le tre ottave inferiori. In ogni caso, alternanco ciclo si/ciclo no in banda audio, l’uscita sarà sempre un’onda quadra o un’onda impulsiva.

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Il circuito presente nel Fold Processor elabora il trattamento di divisione e lo rende disponibile all’uscita dedicata  SUBDIV OUT; in questo modo, a discrezione del musicista, è possibile processare i due segnali in destinazioni differenti di circuito. La sezione permentte di regolare individualmente i livelli dei segnali /1, /2, /4, /8, rispettivamente all’intonazione originale (ma con contenuto armonico sostituito dalle sole armoniche dispari – perlomeno nell’implementazione analogica originale), all’ottava inferiore, a due ottave di distanza, a tre ottave di distanza.

Anticamente, quando il mondo era più giovane, con la divisione di frequenza si generavano comportamenti di sub-oscillazione necessari, negli strumenti più economici, ad alleviare la mancanza di un secondo oscillatore vero e proprio (all’epoca, difficilmente si scendeva sotto le due ottave). Ovviamente, suddividere un oscillatore che già suona a 16’ è un’operazione a rischio: l’ottava inferiore lavora a 32’, due ottave sotto si scende a 64’, tre ottave sotto si raggiungono i 128’. Le balene ringraziano, il pubblico pagante un pochino meno…

Per questo motivo, se dovete processare segnale audio, meglio verificare che la sua intonazione di partenza sia sufficientemente impostata sulle frequenze medie (un classico 8’, per dire…), in modo da non scomodare Plutone e Proserpina dei degli inferi.

Come al solito, con le strutture analogiche, l’unica regola è che non ci sono regole… Si può ripiegare un segnale polifonico, si può suddividere un segnale polifonico, si possono trattare segnali semplici e canonici o torturare il mixaggio più complesso.  Se non sono ripiene di marzapane, e se non servono solo a sostenere le stanghette degli occhiali a sole, le vostre orecchie saranno i migliiori giudici.

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