Posts Tagged ‘synth bass’

ABC del Sound Design – Settima parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

Ora che sappiamo tutto, diventa facile imbarcarsi per una lunga serie di programmazioni timbriche “tipo”, cioè per costruire sonorità che passeranno dalla configurazione generica alla caratterizzazione funzionale necessaria alle nostre esigenze.

Di Enrico Cosimi

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Dopo aver recuperato le competenze teoriche, dopo averle reinterpretate alla luce della semplificazione pratica, non rimane che metterle in ordine scegliendole sulla base di cosa serve veramente per configurare il sistema timbrico. Stavamo girando attorno al synth bass…

Laboratorio di sintesi – Synth Bass

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

La timbrica synth bass può essere realizzata in tantissimi modi – praticamente, un modo per ciascun genere musicale – ma, proprio per questo motivo, è necessario diffidare di chiunque abbia ricette pronte in stile slot machine per generare con pochi trucchi il basso giusto al momento giusto.

Come in molte altre manifestazioni dell’attività umana, anche la programmazione di un suono non può prescindere da un minimo di impegno e di approfondimento; intendiamoci: è legittimo far compiere tutto il lavoro sporco a Garage Band, senza prendere alcuna decisione… ma è molto più soddisfacente capire perché certe cose funzionano e certe altre funzionano meno.

Per questo motivo, abbiamo deciso di partire dal synth bass e verificare la tenuta (o meno) di certe linee guida ormai facilmente identificabili.

Di Enrico Cosimi

apertura

Le righe che seguono sono applicabili, nella loro teoria, a qualsiasi piattaforma di sintesi (hardware o software) si abbia a disposizione; per comodità e per motivi contingenti, useremo principalmente il plug-in Analog disponibile in Ableton Live.

Lo schiocco che mancava: pitch enveloping

Written by Jacopo Mordenti on . Posted in Software, Tutorial

A volte vorremmo che il transiente d’attacco del nostro synthbass – o del nostro lead, o del nostro vattelappesca – fosse più “incisivo”. Cerchiamo lo schiocco – lo spigolo? – che permetta al timbro di partecipare meglio alla ritmica del brano, senza però dover fare necessariamente i conti con gli effetti collaterali di un canonico compressore. Che fare?

Di Jacopo Mordenti

kamioooka 01

Semplice: bariamo. Mettiamo mano – ma non è che un esempio, funzionale a una prova alla portata di tutti – a  Kamioooka, un synth modulare in formato VST del tutto gratuito (peraltro ospitato, nello specifico, da  MuLab, una DAW anch’essa gratuita e addirittura portable): per prima cosa creiamo un program a dir poco minimale, costituito da un modulo VCO, un modulo VCA, un modulo ADSR (che modula il VCA)… e basta: il piattume – bastano due note per accorgersene – è servito.

Moog Minitaur Rev 2

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Software

Dopo aver riscritto le regole del synth bass, il Minitaur si rifà il look aggiungendo alle già entusiasmanti prestazioni una carrettata di interessanti novità che lo rendono ancora più desiderabile. L’apparecchio, che come botta è quello che più si avvicina ai picchi dinamici raggiungibili con il vecchio Model D, è ora in grado di memorizzare patches e dialoga con un editor nuovo di pacca.

Di Enrico Cosimi

La memorizzazione dei preset avviene previo trasferimento dei medesimi dall’editor (nuovo nuovo…) all’hardware; tenendo premuto il tastone Glide, si scrolla in avanti (con il tasto VCO 1) o all’indietro (con il tasto VCO 2) fino a raggiungere la timbrica desiderata; per uscire dalla modalità di scroll e riportare in linea l’intero pannello comandi, basta premere simultaneamente VCO 1 + 2 sempre con Glide abbassato.

The GAIA Project – Synth Bass seconda parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

Nell’appuntamento precedente, ci siamo occupati delle procedure basic per la costruzione della classica timbrica di synth bass: questa volta, è il caso di mettere al fuoco altre funzionalità che apparentemente sono considerabili come secondarie. Attraverso il loro impiego, è possibile personalizzare il suono e ampliare significativamente il raggio d’azione dello strumento. Ancora una volta, ci baseremo sul classico funzionamento virtual analog offerto da Roland SH-01 GAIA, confermando – se ce ne fosse bisogno – l’assoluta portatilità su altre macchine delle caratteristiche illustrate.

 

di Enrico Cosimi

Il synth bass che si rispetti è costruito con un solo oscillatore, sparato a tutta manetta dentro al filtro low pass per sfruttare fino in fondo la dinamica e la totale assenza di interferenze distruttive/costruttive, tipiche nelle strutture analogiche con più oscillatori aperti simultaneamente; ma più oscillatori, possono dare maggior peso al suono, a patto che si sappia a cosa rinunciare.

Andiamo per ordine.

The GAIA Project – Programmare un Synth Bass

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

Tra le tante timbriche che è possibile programmare con un sintetizzatore analogico standard, quella di basso è tra le più immediate, se non altro per la grande varietà di modelli cui fare riferimento; questo significa che, a fronte di una relativa velocità nel raggiungere un buon risultato, il musicista si trova poi di fronte a tantissime possibilità di variazione e personalizzazione tra cui scegliere.

 

di Enrico Cosimi

Non è questa la sede per scegliere al posto degli altri, ci limiteremo a tracciare la sequenza di passi necessari al raggiungimento di una sonorità di synth bass “plain vanilla”; buona un poco per tutto, verificando e identificando, da quel punto in poi, le possibili vie di approfondimento e caratterizzazione timbrica.

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