Softube Modular – Seconda parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Software

Continuiamo con la nostra panoramica su Softube Modular. E’ il momento di capire come gestire i sistemi virtuali modulari e poi iniziare a vedere quali moduli sono disponibili per le clonazioni di rango.

Di Enrico Cosimi

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Controllare le manopole

Di solito, un modulare hardware ha tanti problemi, ma non certo quello relativo alla disponibilità di controller dedicati… con Softube Modular, invece il problema esiste e può essere aggirato parzialmente mappando un certo numero di controller fisici ai parametri ritenuti più indispensabili tra tutti quelli presenti nel cabinet virtuale. Esiste, comunque, un livello superiore di controllo che permette di raggruppare e ottimizzare i controlli virtuali di display utilizzando una serie di “moduli Performance” che, per loro natura, nascono ambiguamente generici – o, genericamente ambigui, se si preferisce – ma che possono essere personalizzati mappando loro parametri degli altri moduli.

In questo modo, l’unica manopola hardware appartenente a un qualsiasi controller fisico esterno può fare riferimento ad una struttura di Performance già scremata e ridotta all’essenziale; ogni Performance Control può essere personalizzato in Label (nomenclatura) e range operatativo Min/Max. Con la revisione soft attuale, non è possibile mappare più di un parametro sopra un’unica manopola di controllo. La procedura, dopo aver caricato un modulo generico Performance, consiste nel cliccare sul parametro “master”, poi selezionare il parametro “slave” e confermare. Ovviamente, un livello operativo in più obbliga l’utente ad uno sforzo ulteriore di apprendimento. Non si scappa.

Quale è il problema più grande con le strutture modulari? Semplicemente, per imparare ad usarle con sufficiente scioltezza, è necessario conoscere il funzionamento di tutti i moduli disponibili. All’inizio, è un lavoraccio improbo, ma alla fine la soddisfazione è garantita.

 

Cosa offre la ditta?

Purtroppo, è il momento di fare i conti con la dotazione di moduli disponibili dentro al programma; ricordiamo – ma lo ripeteremo en passant – che la struttura di base ha un corredo potente, ma – appunto – di base, che può essere arricchita con le tre modellazioni Intellijel e con la struttura della drum machine Heartbeat.

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Modellazioni Doepfer

Sono il frutto della stretta collaborazione tra Softube, Dieter Doeper e Cristian Assall, per la fedelissima riproduzione di sei dei più indispensabili moduli analogici.

 

A-110 VCO Standard VCO

Il classico oscillatore di base Doepfer; produce rampa, impulsiva a simmetria variabile, triangolare e sinusoide. Fornisce i controlli di intonazione per Ottava e Fine Tune, simmetria PW/PWM, Hard Sync, CV1 non attenuato, CV2 attenuabile, due ingressi differenziati attenuato/non attenuato sulla simmetria dell’onda impulsiva. Il suono Doepfer c’è tutto, comprese le storiche imprecisioni timbriche su triangolare e sinusoide. È il bello dell’analogico, baby.

 

A-108 VCF8 6/12/24/48dB Lowpass

Uno dei più divertenti, e tradizionali, filtri Doepfer, dotato di slope selezionabile tra uno, due, quattro e otto poli passa basso, più (in regalo) il Band Pass. Oltre al consueto corredo di parametri (Cutoff, Resonance, Audio In, eccetera), offre un send/return per influenzare il segnale di feedback/resonance durante il suo tragitto retroattivo. Anche in questo caso, il suono è molto convicente.

 

A-132-3DVCA Dual lin/exp VCA

Passata l’epoca dei moduli 8HP singola funzione, questo modulo riproduce correttamente il funzionamento del duplice amplificatore controllato in voltaggio. Ciascuna sezione può reagire con comportamento lineare o esponenziale, offre Initial Gain (attenzione a non lasciarlo aperto, altrimenti il suono non si ferma) e attenuazione sul CV Gain. Ogni sezione, logicamente, è dotata di ingresso, uscita e ingresso di controllo; la logica Lin/Log è selezionabile in maniera indipendente per ciascun blocco operativo.

 

A-140 ADSR Envelope Generator

Inviluppo a quattro stadi Attack, Decay, Sustain, Release, con doppia uscita, uscita ausiliaria invertita, ingresso Gate e ingresso Retrig. È possibile scegliere la scala di tempi low, mid o high, a seconda del compito più o meno percussivo che si desidera.

 

Ma il modulo A-140 virtuale ha lo stesso funzionamento del modulo A-140 reale? Si, compresa la curiosa decisione progettuale – per certi versi, imparentata con l’ARP Odyssey – di non aggiornare in tempo reale il Sustain Level sotto persistenza di Gate. Come dire che, a nota premuta, se ruotate il pomello Sustain, il suo valore non cambia. Proprio come in quello vero…

 

A-147 VCLFO Voltage Controlled LFO

Triangolare, sinusoide, dente di sega e quadra, regolabili in frequenza – anche a distanza – e resettabili nel loro ciclo. Semplice semplice semplice.

 

A-118 Noise & Random Voltage

Il classico generatore di rumore Doepfer, con rumore bianco, rumore colorato (percentuali variabili di blu e rosso, per sbilanciare acute e basse); in più, come nell’originale, uscita filtrata Random, con livello e velocità di variazione regolabile.

 

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Modellazioni Intellijel

Si pagano, una per una… se non le ritenete necessarie, potete farne a meno e conservare budget per cose più impellenti. In ogni caso, il comportamento è sempre allo stato dell’arte, frutto della stretta collaborazione tra Softube e Danjel Van Tijn.

 

Rubicon

È un oscillatore che basa buona parte della sua forza sul comportamento thru zero (in pratica, la forma d’onda può essere “rallentata”, fatta passare per lo zero del non movimento e riaccelerata con polarità invertita – assai utile quando la si usa in regime FM lineare) e sulla disponibilità simultanea di molte forme d’onda (sinusoide, sigmoide, doppia sigmoide all’ottava superiore, triangolare, dente di sega, doppia dente di sega all’ottava sueriore, quadra e dente di sega, quadra, impulsiva, pwm variabile). Come nel modello hardware, è possibile controllare frequenza 1V/Oct, FM Lineare (Thru Zero, con Indice modulabile), FM Esponenziale, Sync (con selezione del fronte positivo o negativo), PWM, Flip (maniera antipatica per indicare la Soft Sync).

 

Korgasmatron II

Modellato sulle classiche idiosincrasie del doppio filtro KORG MS-20 High/Low Pass (un Sallen/Key 12dB), il modulo virtualizza le caratteristiche del sistema hardware originale. I due segnali audio A e B in ingresso vanno alle sezioni di filtraggio multimodo. Ogni unità operativa offre LP1, 2, PB1, HP1,2, BR1 (i numeri indicano i poli). Se si usa solo l’ingresso A, questo viene collegato automaticamente anche all’ingresso B. Il segnale può essere preamplificato in ingresso, per sfruttare clip e distorsione; ogni filtro offre Cutoff, Q, Q-Drive per aumentare la Resonance, due bus di FM con attenuazione unipolare e bipolare, comportamento Crossfade tra i due trattamenti e regolazione serie-parallelo. Anche in questo caso, la virtualizzazione è corretta, compreso il diverso trattamento più o meno energico sulla saturazione.

 

microFold

È il wave wrapper controllabile in tensione per la simmetria e il numero dei ripiegamenti applicati alla funzione di trasferimento ingresso/uscita. Immaginate di ripiegare la forma d’onda come quando si fanno le barchette di carta con il foglio… ogni piega è un arricchimento nelle armoniche presenti. Da provare, e da controllare a distanza nei parametri Folds e Simmetry.

La prossima volta, continueremo con i “moduli originali”. Ne vedremo delle belle…

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