Tremor è un drum synthesizer che incorpora uno step sequencer per la programmazione dei pattern e una sezione effetti particolarmente agguerrita. Invece di adottare campionamenti o sistemi di sintesi genericamente “impostati”, Tremor sfrutta un cloud oscillator in grado di generare una nuvola di parziali che rispondono ai controlli ricevuti rispettando il comportamento che ha una qualsiasi membrana quando è sottoposta a sollecitazioni esterne.
di Enrico Cosimi
In questo modo, si riesce ad avere un comportamento sonoro variabile con continuità, in base al tipo di timbrica che deve essere realizzata. Ci sono otto motori di sintesi indipendenti, per generare altrettanta polifonia in maniera timbricamente libera.
Circuli è un programma per iOS che realizza, su stimolo dell’utente e su definizione di un ristretto numero di parametri, un flusso di musica generativacon cui accompagnare qualsiasi momento della vita quotidiana. Cosa è la musica generativa? Più che un genere musicale, è un modo di produrre flussi audio con minimi input da parte del musicista stesso, sfruttando sistemi in grado qualsi di “alimentarsi da soli” per minimi cambiamenti o per auto evoluzione timbrica.
di Enrico Cosimi
Come è ovvio, i tempi possono essere molto dilatati, pochi eventi spaziati nel tempo e nel riverbero, o più densi e raggruppati, in un flusso audio che travolte l’ascoltatore.
Circuli, è la creatura di Batuhan Bozkurt; il programma – per iDevice – produce eventi sonori generati in base al comportamento grafico dei cerchi (circuli!) che nascono, si evolvono e muoiono nello schermo.
Ci sono poche regole con cui mettere su pista il sistema, una volta partita l’esecuzione, non rimane che godere dei risultati:
i cerchi si sviluppano a velocità costante;
i cerchi non si possono sovrapporre, ma possono toccarsi e collidere;
c’è una “massa corporea” con cui fare i conti: i cerchi più grossi possono spingere e spostare via quelli più piccoli non ancora sviluppati completamente;
cliccando sul cerchio, lo si fa esplodere e, ovviamente, la generazione timbrica – per la nota corrispondente – ha termine;
ogni volta che un cerchio incrocia graficamente il centro di un altro cerchio, si genera un evento sonoro la cui intonazione è determinata dalla posizione del cerchio in rapporto all’area visiva del programma;
a maggior ingombro corrisponde intonazione più acuta;
il timbro prodotto può essere controllato con una serie di parametri analogici lasciati a discrezione dell’utente: envelope, final circle size, time of interaction tra due cerchi che giungono in collisione;
sono disponibili diverse scale, cioè maschere di quantizzazione, per le intonazioni che si vogliono mappare lungo la superficie visiva.
La app è disponibile su iTunes Store al consueto prezzo di 0.99 euro; in sede preliminare, per valutare l’acquisto o semplicemente per passare un poco di tempo in maniera ipnotica, è possibile giocare con Circuli direttamente sulla homepage.
Continua il bagno di sangue del MusikMesse: oscillatori, filtri, scatole e scatolette, lucine e tastoni… un mondo che – a seconda delle caratteristiche personali – può assomigliare al peggior incubo o al paese dei balocchi.
Come al solito, approfondimenti e pettegolezzi next week.
Cynthia Webster guida da anni, con mano ferma, il marchio Cyndustries e produce una serie di moduli che – disponibili nei più diversi formati (Modcan, Euro Rack, Blacet, DotCom, MOTM…), possono essere integrati all’interno di strutture di sintesi per arricchirne significativamente le funzionalità di base.
Passata ingiustamente sotto silenzio al momento della sua presentazione, la Chord Machine prodotta da Flame e commercializzata in europa dal berlinese Andreas Schneider (nome fin troppo temuto da generazioni di musicisti elettronici…), è un modulo in formato euro rack che permette lo sfruttamento di accordi a quattro voci pronti per la trasmissione sotto forma di Control Voltage analogico; in pratica, si possono armonizzare quattro o più oscillatori rispettando gli intervalli che compongono (in tonalità selezionabili) 32 accordi diversi. Per di più, da accordo a arpeggio, il passo è breve…
di Enrico Cosimi
Flame Chord Machine può ricevere un CV di trasposizione e utilizzarlo come root per accoppiarci altre quattro CV di controllo accordati sugli intervalli che compongono i 32 possibili accordi residenti; il tutto, in un range di 9 ottave. Se i quattro CV di armonizzazione sono emessi simultaneamente, si ha un accordo; se c’è una scansione temporale diversificata, FCM diventa un alternativo metodo per generare arpeggi analogici – a patto di avere sufficienti oscillatori da pilotare.
Immaginate, nel vostro sistema modulare euro rack, di poter lavorare con un DSP (riprogrammabile) a colpi di card, con un numero variabile di algoritmi e – cosa ancora più divertente – con tutti i controlli gestibili dall’esterno tramite tensioni CV. Immaginate anche di poter contare su una qualità nativa a 24 bit per una banda passante estesa fino a 15 kHz che può essere degradata fino a raggiungere i comportamenti più oltraggiosi. Bene: avete tracciato l’identikit del modulo Z-DSP.
di Enrico Cosimi
Il potenziale espressivo raggiungibile da una linea di ritardo sufficientemente aperta è da tempo conosciuto e sfruttato dai synth addicted più estremi: oltre alle ribattute, si può sfruttare la sovrapposizione ad incastro ritmico creata attraverso selvagge variazioni di clock, o magari si può portare l’intero sistema ad un passo dalla catastrofe sonora e poi – repentinamente – togliere tutto il feedback in circolazione. Insomma: se il circuito prevede i giusti punti d’intervento, il delay audio diventa un’arma molto potente.
Ultima carrellata di stuzzichini per solleticare l’appetito. Come già promesso, soddisferemo tutte le curiosità nelle prossime settimane, al ritorno dalla bolgia fieristica; per ora, ci limitiamo a sparare foto come forsennati; non mancano le sorprese, ma non mancano neppure le defezioni apparentemente inspiegabili… insomma, la crisi si è fatta sentire, anche se il mondo elettronico continua a marciare a pieno regime, specie nelle agguerrite community Euro Rack e 5U.
Comunque sia, ogni cosa a suo tempo (come dicono in Equitalia…)
Altro momento di calma, altra connessione incustodita, altro veloce balenare di cavo Ethernet per trasferire file! Come promesso, eccovi altra carne al fuoco per gli approfondimenti delle prossime giornate.
Nel pieno della fiera, tra un padiglione e l’altro, fremono gli otturatori. Cogliendo al volo un momento di relativa calma, vi postiamo (perdonateci il neologismo) qualche scatto sparato tra le diverse novità e sensazioni. Al nostro ritorno, approfondiremo gli argomenti verificando il fumo, l’arrosto, le salse e la consistenza delle portate. Giurin giuretta.
KOMA Elektronic è un interessante marchio che si sta facendo strada nella produzione di apparecchiature analogiche – ma non solo – per il musicista elettronico; nel suo catalogo, trovano posto un delay analogico BBD, un filtro dinamico e un sensore di controllo. Come dire: coserelle assai interessanti…
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