Apogee Ensemble Thunderbolt Interface

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Recording

Più veloce, più stabile, più potente. Il protocollo Thunderbolt, che potrebbe mandare in soffitta il beneamato standard FireWire, ha scosso dalle fondamenta la comunità dei produttori di musica elettronica e – più in generale – quanti abbiano legato la propria attività professionale alla tecnologia affidabile. Come è facile immaginare, dopo un periodo di tentennamento iniziale, anche i grossi calibri si sono mossi in questa direzione, per mettere a catalogo unità di gestione audio finalmente Thunderbolt equipped. Apogee Ensemble Thunderbolt è, appunto, una gran bell’interfaccia audio dotata di tutto piacere

Di Enrico Cosimi

Ensemble_Thunderbolt_3_Quarters_Top_Off_1000

Diciamo subito che l’amarezza arriva al momento di acquistare un cavo Thunderbolt: siamo andati sulla Luna, ma ancora non riusciamo a far pagare un cavo di questo tipo meno di un hard disk da qualche tera; la cosa può dare fastidio a qualcuno. A qualcun altro potrebbe dare fastidio che, nella confezione della Apogee Ensemble Thundebolt, il cavo non ci sia. Di fatto, se volete salire sul nuovo treno high speed dell’audio digitale, dovrete mandare giù questa amara medicina… dopo, avrete ampie ricompense e soddisfazioni.

In breve

Apogee Ensemble Thunderbolt è dotata di:

  • 8 Mic Preamp con guadagno regolabile fino a 75 dB di incremento; le regolazioni avvengono attraverso corsa quantizzata in gradini discreti, per la massima ripetibilità dei risultati.
  • Connettività Thunderbolt con doppia porta, per latenza inferiore o uguale a 1.1 millisecondo.
  • Ingresso HiZ per chitarra elettrica sul pannello frontale; l’elettronica usa un JFET Class A e un dual mode re-amp output.
  • Funzionalità Talkback implementata, con microfono incorporato (attenzione…) e regolatore di control room.
  • Ascolto in cuffia su due buss headphone indipendenti per regolazioni e connessioni.
  • 10 ingressi analogici fisicamente residenti, liberamente assegnabili.
  • 16 uscite analogiche assegnabili, con elettronica e convertitori Apogee di comprovata qualità.
  • Trattamento dell’audio 24 bit, 192 khz, playback selezionabile a 32 bit.
  • Doppio display OLED per la massima visibilità – in qualsiasi condizione di illuminazione – e controllo dei livelli i/O

Diciamo subito che il prezzo non è dei più popolari, ma stiamo sempre parlando di un prodotto di fascia (molto) alta, di marchio più che blasonato, dalle prestazioni professionalmente ineccepibili. Insomma, come dicono a Pratola Peligna, you pay what you got.

Apogee tb

Thunderbolt, ancora

Può sembrare una sciocchezza, ma dopo aver caricato i vostri canali di plug-in, dopo aver messo in playback le backing track e aver iniziato a registrare con il live input, avrete probabilmente uno shock nello scoprire che, al massimo carico, l’interfaccia Apogee continua a marciare imperturbabile con una latenza pari a 1.1 millisecondo. In pratica (non provateci a casa…), ci mettete più tempo nel rendervi conto di aver messo la mano sulla fiamma libera.

Per i lurkoni della tecnologia più intima, possiamo segnalare la presenza di convertitori ESS Sabre 32 Hyperstream sul passaggio D/A, con Dime Domain Jitter Eliminator e filtri a 32 bit che eliminano ogni forma di distorsione, con un eccellente range dinamico.

 

Ensemble_Thunderbolt_Front_and_Back2

Pannello frontale

Iniziamo dalle connessioni “volanti”: ci sono due prese HiZ per Guitar Input e, immediatamente sotto, due uscite Amp Out utili per fare reamping, cioè per mandare una traccia di chitarra elettrica diretta all’amplificatore che sarà poi ripreso microfonicamente.

Cosa si vuole regolare con l’encoder tact? Basta decidere premendo uno dei dieci tastoni di selezione: otto ingressi microfonici e i due ingressi G1, G2; le regolazioni sono visibili in bargraph sui due display OLED di Input e Output. Le regolazioni hanno un diretto riscontro nel Maestro Control Software fornito in dotazione.

Il livello di monitor è regolabile con apposito regolatore Output Controller; come accennato in precedenza, la capsula microfonica embeddata nel pannello comandi permette di lavorare in talkback con la sala di ripresa.

Quattro tasti multifunzione A, B, C, D sono configurabili da pannello per richiamare i comportamenti ritenuti più necessari dal musicista.

Le due prese per cuffia, con i volumi indipendenti, completano il panorama.

 

Pannello posteriore

Otto ingressi analogici, i primi quattro con connettore Combo XLR+TRS, gli ultimi quattro con sola connessione XLR. Sui primi due segnali in ingresso, si può sfruttare il send/return insert per collegare processori esterni tra il preamplificatore microfonico e lo stadio di conversione AD vero e proprio.

La coppia di connettori TRS Monitor Out permette di gestire una coppia di casse (amplificate o passive, a seconda delle disponibilità) con cui ascoltare come stanno andando le cose.

Il multiconnettore DB25 standard offre collegamenti analogici in ingresso e in uscita, basta scegliere la frusta giusta.

Due porte In e altrettante Out in formato ottico permettono il collegamento e la gestione di 16 flussi di dati digitali.

Il formato S/PDIF elettrico è gestito con una coppia di connettori RCA dedicati; allo stesso modo, è possibile usare una coppia di BNC In/Out per lavorare con il Word Clock jitter free.

Le due porte Thunderbolt possono spremere dati fino a 4k.

D’accordo: è solo Mac, è solo Thunderbolt, non ha il MIDI, ma ha un suono trasparente e una classe difficilmente riscontrabile in altri apparecchi della sua categoria. Enough said. 

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