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Arturia PolyBrute Polyphonic Analog Synthesizer

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Mancava solo quello nel catalogo Arturia e, tra gli addetti ai lavori, si discuteva sulla data di presentazione: il polifonico analogico francese offre sei voci la cui struttura è strettamente imparentata con quella del MatrixBrute (ma non mancano le differenze) con diverse importanti novità. Finalmente, mentre prepariamo febbrilmente diversi video di approfondimento, possiamo iniziare a divulgare le prime informazioni in nostro possesso.

Di Enrico Cosimi

PB Front panel

Per chi si fosse messo in contatto solo ora, perdendo tutti i buzz e i gossip che circolano dallo scorso Aprile, ecco il riassunto più condensato possibile di cosa è il nuovo PolyBrute: polifonico analogico a sei voci, con possibilità di split/layer per sfruttare la bitimbricità; tastiera a cinque ottave sensibile alla dinamica e all’aftertouch; capacità di morphing tra timbro A e timbro B per transizioni sonore fluide durante l’esecuzione; Motion Recorder per catturare e ripetere le operazioni effettuate sul pannello comandi; modi poly, mono e unison con allocazione libera delle sei voci disponibili; sequencer polifonico, arpeggiatore, matrix arpeggiator completamente programmabile; sezione mixer con routing dei due oscillatori e del noise verso i due filtri Ladder e Steiner; i filtri possono lavorare in serie e/o in parallelo; portamento/glide con numerose opzioni di personalizzazione; ribbon controller indirizzabile; controller XYZ Morphée assegnabile liberamente alla modulazione e al morphing; sezione effetti digitale (era ora…) con short modulation, ring mod, delay, reverb (configurazioni in send, insert o bypass); doppio display alfanumerico per la programmazione on board; 768 locazioni patch suddivise in 8 banchi da 96; matrix di pannello per richiamare i preset, per gestire le modulazioni o per programmare sequenze e arpeggi; ogni preset può gestire fino a 5 snapshot di salvataggio “al volo” per catturare progressi estemporanei durante le fasi di editing timbrico; software gratuito PolyBrute Editor per semplificare ulteriormente le funzioni di programmazione.

Considerate queste righe come il minimo sindacale della conoscenza indispensabile per poter parlare di PolyBrute con gli amici.

Doepfer diventa polifonico

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

LI avevamo visti, ancora in forma appena post prototipale, in occasione dello scorso Superbooth berlinese, ora sono entrati a pieno diritto nel corposo catalogo del padre dell’EuroRack e i cinque moduli polifonici permettono non solo di generare strutture simultanee audio/controllo, ma anche di annullare le tradizionali divisioni che, nel mondo modulare, separano il comportamento monofonico da quello polifonico espanso attraverso modulazioni non convenzionali.

Di Enrico Cosimi

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La collezione polifonia è composta da diversi modelli.

A-111-4 Quad VCO offre quattro oscillatori triangle core basati su CEM3340. Ogni oscillatore è dotato di alimentazione indipendente, per garantire la massima stabilità dell’intonazione. I controlli individuali comprendono: 1V/Oct In per la gestione dell’intonazione, Octave switch (-1/0/+1), Tune (con escursione regolabile internamente su 2 semitoni, 1 ottava, 4 ottave), Mod CV In, Mod select (Exp FM-Lin FM-PWM), FM/PWM AMount. Sono disponibili uscite indipendenti per triangle, saw, rectangle, Sync input (la sincronizzazione è selezionabile hard/soft internamente). La sezione master del modulo comprende ingressi complessivi per controllare intonazione 1V/Oct, FM Exp, trasposizione d’ottava, intonazione con gli stessi range individualmente raggiungibili sui quattro oscillatori, uscite audio complessive per le quattro onde triangolari, dente di sega e rettangolare. Dai comportamenti parafonici, alla polifonia vera e propria, passando per i suoni phat con quattro oscillatori opportunamente detunati, il modulo si trova sempre a proprio agio.

Moog One

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Dopo una lunga gestazione – se vi dicessimo da quanto va avanti il progetto One, compreso il survey preliminare sulle caratteristiche di funzionamento ritenute necessarie, probabilmente rimarreste molto stupiti… – è finalmente disponibile il definitivo polifonico analogico targato Asheville. Nell’attesa di poter mettere le mani su un esemplare da poter passare ai raggi X, divulghiamo le informazioni ufficiali finalmente desecretate. Buona lettura.

Di Enrico Cosimi

 Moog_One_D

Moog One è un sintetizzatore analogico polifonico tri-timbrico; dopo quasi trenta anni, dal Memorymoog insomma, il marchio Moog torna a gestire polifonia analogica senza compromessi, confermando il proprio heritage e rendendo di colpo ridicole tutte le chiacchiere fatte (specie in questi ultimi due anni) da chi, semplicemente, era persona disinformata dei fatti.

C’è polifonico e polifonico: qualche esempio

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Tutorial

Ieri, parlavamo delle differenze “interne” al funzionamento di un sint polifonico rispetto al sistema monofonico. A questo punto, sarà meglio ragionare su cosa non c’è nel sistema polifonico, facendo riferimento ai rutilanti Anni 80 dello scorso secolo.

Di Enrico Cosimi

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Come direbbe un ben noto parlamentare: con la crana, si aggiusta tutto… E’ ovvio che, potendo pagare, si può pretendere una struttura di sintesi polifonica tanto densa di moduli e comportamenti da far impallidire il monofonico “tipo”… E’ altrettanto ovvio che il polifonico di fascia alta risulterà costoso, difficile da gestire, difficile da progettare e impaginare sul pannello comandi; una vera medaglia a due facce.

Vediamo di fare qualche esempio banale. Ci limiteremo a tre casi, ma l’esperienza (e la curiosità) individuale porterà il lettore a facili collegamenti mentali.

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