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L’irresistibile colore di Moog Sirin

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

L’edizione 2019 della NAMM-National Association of Music Merchants ha visto la presentazione del piccolo Moog Sirin, monofonico analogico strettamente imparentato con il precedente modello Minitaur,del quale tralascia – finalmente – lo storico vincolo di risposta MIDI limitata alla nota 72. Sirin sale con l’intonazione fino in Paradiso e, quando serve, scende fin giù da Plutone e Proserpina per realizzare i bassi più cavernosi.

Di Enrico Cosimi

 Sirin Front Panel

L’edizione numericamente limitata (2500 esemplari per tutto il mondo – salvo ripensamenti dell’ultimo minuto) e la livrea colorata rendono particolarmente appetibile l’apparecchio non solo ai musicisti elettronici bass addicted, ma a tutti i cultori dell’oggetto boutique in grado di rivalutarsi nel futuro. Velleità collezionistiche a parte, l’apparecchio suona di brutto e, grazie alla consueta disponibilità Midiware, abbiamo avuto modo di metterci le mani sopra per una approfondita prova su strada. Con tanto di interazione bidirezionale tra apparecchio e nuovo editor freeware dedicato.
Grazie all’altrettanto consueta disponibilità NUT Academy, avremo modo al più presto di confezionare un video con il quale farsi un’idea più chiara delle potenzialità timbriche.

Moog Minitaur v2.2

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Software

Dopo anni di onorato servizio, il bass synthesizer più cattivo della storia moderna è stato significativamente potenziato, con l’aggiunta di nuove funzioni che lo rendono versatile come non mai. Rimane il limite a Nota MIDI 72 per la più acuta fondamentale raggiungibile, ma i risultati sono particolarmente interessanti.

Di Enrico Cosimi

taur

Come è ovvio, in un sistema senza display, ogni aggiornamento di funzioni corrisponde ad un livello di complessità aggiuntivo per l’utente: occorre farsi strada tra le combinazioni di tasti e comandi, ma con l’eloquente addendum del manuale – o con il nuovo editor – le cose possono andare avanti.

Vediamo le nuove caratteristiche.

Moog Minitaur Rev 2

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Software

Dopo aver riscritto le regole del synth bass, il Minitaur si rifà il look aggiungendo alle già entusiasmanti prestazioni una carrettata di interessanti novità che lo rendono ancora più desiderabile. L’apparecchio, che come botta è quello che più si avvicina ai picchi dinamici raggiungibili con il vecchio Model D, è ora in grado di memorizzare patches e dialoga con un editor nuovo di pacca.

Di Enrico Cosimi

La memorizzazione dei preset avviene previo trasferimento dei medesimi dall’editor (nuovo nuovo…) all’hardware; tenendo premuto il tastone Glide, si scrolla in avanti (con il tasto VCO 1) o all’indietro (con il tasto VCO 2) fino a raggiungere la timbrica desiderata; per uscire dalla modalità di scroll e riportare in linea l’intero pannello comandi, basta premere simultaneamente VCO 1 + 2 sempre con Glide abbassato.

Moog Minitaur Analog Bass Synthesizer

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Come al solito, quando sul mercato arriva un nuovo prodotto targato Moog, le antenne di molti musicisti iniziano a vibrare spasmodicamente… Questa volta, è il turno del Minitaur, un analog bass synthesizer che rappresenta il “cervello” della pedaliera Taurus di “progressiva memoria”; un sistema, insomma, interamente dedicato alla produzione di bassi “sintetici”, su cui poggiare l’intera costruzione armonica del gruppo rock o – in alternativa – della costruzione electro sequenced. L’apparecchio, lo diciamo subito, è trionfale nelle sue prestazioni, riuscendo a coniugare giusto prezzo, sonorità micidiali, facilità d’impiego e estrema connettività analogico/digitale.

di Enrico Cosimi

Partiamo subito da cosa non è, ovvero non può essere Minitaur: non si può dribblare l’acquisto di un sintetizzatore analogico pensando di cavarsela con il solo Minitaur. Lo strumento è concepito per lavorare sulle tessiture basse e – attenzione… – non suona note al di sopra del C4 (nota MIDI 72), tanto sotto controllo MIDI/USB vero e proprio, quanto sotto controllo CV di analogica memoria. Insomma: se lavorare solo sulle basse (con fraseggi, pattern, sequenze e tutto quello che vi pare…), Minitaur è pronto a svolgere con completezza il proprio lavoro, ma non potrete mai farlo suonare sulle medio acute e sulle acute. Per quel tipo di comportamento lead, dovrete rivolgervi ad altre apparecchiature analogiche e, senza andare troppo lontano, sicuramente ne troverete di adeguate all’interno del catalogo Moog.

Sequencing: come gestire pause e intonazioni

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

Durante la produzione dei video che accompagneranno la prova del Moog Minitaur, ci siamo imbattuti nel classico problema che affligge buona parte degli analog heroes alle prese con gli step sequencer: come gestire correttamente note e pause? E, meglio ancora, come evitare che – durante le pause – le intonazioni degli oscillatori, complice il VCA Env con Release troppo lungo, non vadano a spasso incuranti del gate off desiderato? Di seguito, il resoconto dell’esperienza portata avanti sul Synthesizers.com System 110, per l’occasione, sottoutilizzato come semplice “generatore di sequenza” ad opera del 960 Sequential Controller.

Di Enrico Cosimi

Un sequencer, uno step sequencer di fattura analogica, presuppone la volontà da parte del musicista di ripetere all’infinito una quantità ridotta di note (8, 12, 16…); la loro ripetizione è governata – in velocità – da un clock interno che fa letteralmente avanzare la lettura della sequenza un passo dopo l’altro, rendendo attive le diverse colonne verticali di controlli programmabili.

Aspettando la prova del Moog Minitaur

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Quando Moog Music si muove, c’è sempre da stare attenti… Con una heritage a dir poco esagerata, Moog Music ha recentemente tirato fuori dal cilindro il piccolo Minitaur Analog Bass Synthesizer, un synth bass che incarna la sezione di generazione timbrica della famiglia Taurus per aggiornarla allo stato dell’arte attraverso connessione USB bidirezionale e gestione dei parametri CC MIDI.

di Enrico Cosimi

Come è ovvio, questa non è la prova dell’apparecchio – dovrete aspettare ancora qualche giorno (il tempo necessario per raccogliere le idee e fare il punto della situazione…), ma una sorta di anticipazione/work in progress su questo apparecchio che – lo avrete capito – ha il potere di solleticare i peggiori istinti del musicista alla ricerca di basse frequenze.  Come dire: vogliate gradire un antipasto…

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