Cosa hanno in comune Alexandre Dumas, il feedback e due teatri uno sopra l’altro?

Written by Luigi Agostini on . Posted in Tutorial

Riprendiamo la nostra storia parlando di una persona speciale che ho avuto tra l’altro la fortuna di conoscere anni fa e con la quale ho trascorso da poco una settimana lavorativa tra New York e Dallas visitando venues fantastiche e ascoltando soundscape allo stato dell’arte… Il nostro racconto infatti riprende dal momento in cui Steve Barbar, mentre lavorava come Advanced Products Manager di Lexicon, ricevette una richiesta di consulenza da un amico e collega, Neil Muncy.

Di Luigi Agostini

Elgin Winter Theatre, interior, theatre, 1989, photographer: Hill Peppard (City of Toronto Archives, Series 881, File 53_it0006).

Neil stava lavorando con la Heritage Foundation dell’Ontario al restauro di un teatro di varietà di Toronto che ha la caratteristica particolare di essere uno degli ultimi teatri “a due piani” esistenti. Si tratta in pratica di un complesso architettonico costituito da un teatro costruito esattamente sopra ad un altro teatro, che poi sarebbe diventato in seguito, come per mitosi, i teatri Elgin e Wintergarden. L’architettura del complesso doveva essere accuratamente restaurata in modo conforme all’originale. La sfida presentata a Muncy comportava la necessità di creare condizioni acustiche tali da consentire a tale luogo di ospitare una vasta tipologia di prestazioni.

Elgin Winter Theatre, interior, theatre, 1989, photographer: Hill Peppard (City of Toronto Archives, Series 881, File 53_it0006).

Elgin Winter Theatre, interior, theatre, 1989, photographer: Hill Peppard (City of Toronto Archives, Series 881, File 53_it0006).

Elgin Theatre, interior, 1989, photographer: Hill Peppard (City of Toronto Archives, Series 881, File 53_it0006)

L’enhancement elettroacustico poteva a questo punto rappresentare la base per realizzare un ripristino architettonico in grado di realizzare gli obiettivi desiderati, ma i sistemi allora disponibili erano ritenuti, forse anche a ragion veduta, eccessivamente complessi. Ma la vita progredisce soltanto perché alcuni di noi a volte osano sfidare la logica e s’imbarcano in folli imprese; l’importante è non partire da soli…

Muncy e Barbar avevano bisogno di un terzo moschettiere per sfidare Richelieu e la scelta era quasi obbligata. La vasta ricerca scientifica pubblicata dal Dr. Griesinger in acustica degli ambienti e della riproduzione musicale, combinata con la sua esperienza nella produzione di riverberi digitali di classe mondiale, ne hanno fatto il candidato ideale per indagare sui criteri di prestazione dei sistemi di enhancement elettroacustico. Per realizzare il restauro del doppio teatro e ottenere, cogliendo l’occasione, la versatilità d’uso desiderata, venne creato con il Dr. Griesinger un progetto di ricerca riguardante la fisica necessaria a generare un sostanziale avanzamento dello stato dell’arte, mentre Muncy e Barbar studiarono i requisiti per i trasduttori e l’integrazione di sistema, aiutati anche del Consiglio Nazionale delle Ricerche del Canada.

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By SimonP – en:Image:Elgin and Wintergarden.JPG, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=575418

Il Dr. Griesinger accertò rapidamente che la causa fondamentale delle complessità del sistema, assieme allo scarso rendimento dei loro primi esempi, era dovuta al feedback acustico. Questo si verifica quando il suono generato dagli altoparlanti viene captato dai microfoni e quindi re-immesso ciclicamente nel sistema; questo produce la conseguente tanto simpatica “colorazione” ed oscillazione (feedback) che tutti conoscono. Parlavamo di complessità, infatti, al fine di evitare la “colorazione”, i primi sistemi di architettura elettro-acustica utilizzavano un gran numero sia di microfoni indipendenti che di altoparlanti (leggi canali audio).

Ogni canale veniva separato dagli altri in base alla distanza critica di volume. Per chi non lo sapesse si tratta del punto in cui il livello del riverbero e l’energia diretta hanno uguale ampiezza.

distanza critica

Ogni canale, quindi, doveva essere posizionato con attenzione allo scopo di minimizzare l’interazione con qualsiasi altro e il guadagno corrispondente assegnato deve essere ridotto sufficientemente in modo tale da mantenere un funzionamento stabile. Per queste considerazioni l’architettura di tali sistemi richiedeva un alto livello di complessità e imponeva limitazioni sostanziali alla “integrabilità” del sistema. La svolta tecnologica ideata (e brevettata) dal dottor Griesinger, utilizza tecniche avanzate di elaborazione del segnale digitale per de-correlare altoparlanti e microfono in tempo reale, fornendo in tal modo un aumento sostanziale del guadagno di sistema senza colorazione. Ciò elimina la necessità di utilizzare un grande numero di canali microfonici e di altoparlanti indipendenti, semplificando notevolmente l’architettura di sistema. Il Dr. Griesinger creò inoltre un innovativo algoritmo per l’enhancement elettro-acustico che utilizzava la suddetta tecnologia e i processori di segnale creati utilizzando tale algoritmo del furono integrati nel sistema progettato da Muncy e Barbar ed installati nel teatro Elgin nel 1989. Al momento dell’installazione una struttura reticolare che non era inclusa nel disegno del teatro originale ostruì il posizionamento dei microfoni necessari per il sistema. Ciò richiese lo spostamento dei microfoni alla ringhiera del balcone, quasi 50 piedi dalla loro posizione prevista. Nonostante ciò il sistema riuscì a fornire condizioni acustiche ottimali, prive di colorazione.

(continua)

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