Nord Drum 2. Parliamo di Snare

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Tutorial

Continuiamo con la nostra panoramica dei suoni di base e delle tecniche utilizzabili nella Nord Drum 2 per realizzare timbriche percussive personalizzabili. Questa volta, è il turno dello Snare Drum.

Di Enrico Cosimi

Schermata 2015-11-16 a 20.54.19

Da quando l’uomo ha inventato il cavallo (cit.), il suono del rullante è composto – analogicamente parlando – da tre componenti indipendenti tra loro:

  • il tono del tamburo vero e proprio, la nota ottenibile accordando le pelli con tensione scelta dal batterista e personalizzata in base alla dimensione, altezza, diametro e materiale del fusto stesso;
  • il rumore prodotto dalla cordiera, cioè l’esplosione con attacco rapido e veloce decadimento che si genera – ad ampiezze variabili – ogni volta che il rullante viene percosso;
  • il click transiente “non-pitchato” che si produce quando la bacchetta entra in contatto con la pelle.

Le tre componenti sono fuse in un unico evento e – all’interno di una struttura di sintesi raffinata come quella proposta da Nord Drum 2 – devono essere affrontate con cautela.

Attenzione! Il corredo iconografico relativo agli schemi di funzionamento è identico a quello già pubblicato nella puntata dedicata alla Kick Drum; per questo motivo, non lo replichiamo in questa sede. 

Per prima cosa, sempre facendo riferimento al kit P1.1 di default Nord, verificheremo le regolazioni di base del rullante “classico”.

 

Bilanciamento Noise: Tone

Il parametro è impostato su 15.20. Tanto noise, ma non tanto quanto il livello della nota vera e propria. Inutile ricordare che la cordiera è emulata, analogicamente, con uno short bust di white noise trattato attraverso un filtro inviluppato… insomma, è meglio non aspettarsi comportamenti troppo realistici.

 

Livello e comportamento di Click

Il Click è regolato con un volume pari a 25/50.

La scelta del tipo di rumore ricade sul modello n2, (una di nove possibili componenti di rumore diversamente caratterizzate, alternative alle short pulses P1-9, alle high pass filtered noise pulses PH1-9, alle click wave C1-9). 

 

“La nota”, ovvero: regolazioni di Tone

La sezione Tone è quella che produce il timbro percussivo di base. Per valutare al meglio le scelte effettuate dal programmatore, procederemo prima a isolare l’ascolto del Tone mettendo al minimo il livello del Noise. Allo stesso modo, può essere utile chiudere completamente il Click Level.

Il tono di base è ottenuto usando A2, cioè una coppia di onde triangolari non detunate tra loro.

La quantità di detune è gestibile con il parametro Spectra, che in questo caso è tenuto al minimo; per sperimentare, si può giocare a rendere più sintetico il suono scordando la seconda triangolare rispetto alla prima; al massimo dell’escursione Spectra concessa, la seconda triangolare suona due ottave sopra la prima.

L’intonazione di base, la “nota” del rullante è definita dal parametro Pitch, che è regolato su 55.5 cioè a metà tra il Sol e il Sol diesis sotto al Do centrale (che corrisponde a 60); per rendere più bassa l’intonazione, si può scendere a 50 o addirittura a 43.5, salutando la veridicità timbrica.

Non c’è Bend: l’intonazione è statica e non modulata da cadute di pitch falling o raising. Niente marzianini…

Il contenuto armonico della doppia triangolare è mantenuto statico, cioè senza filtraggio dinamico agendo sulla triade di parametri TIMBRE, TIMBRE ENVELOPE e TIMBRE DECAY.

Il primo (Timbre) è tenuto tutto aperto, a 50, lasciando passare tutto il suono.

La quantità d’inviluppo (Timbre Envelope) è regolata sempre a 50 – ma, di fatto, vanificata dalla completa apertura del parametro Timbre.

La velocità del Timbre Decay è limitata a zero.

Per rendere evidente il funzionamento del parametro Timbre – cioè per abilitare un comportamento armonicamente dinamico (mandando per prati la programmazione timbrica originale), è necessario “dare spazio” alla modulazione del Timbre Decay, chiudendo il parametro Timbre vero e proprio. 

Un meccanismo interessante, per dare comportamento “sintetico” al suono, può essere questo:

  • Timbre = 0
  • Timbre Envelope Amount = 50
  • Timbre Decay = 12

Per “tenere” il suono dando il tempo al Timbre Decay di farsi sentire, può essere utile allungare la caduta del Decay “di volume” fino a 28E.  (Chiaramente, il rullante non è più un rullante, ma una nota squisitamente sintetica…).

Il suono originale è corroborato da un Punch impostato su L1.

La durata del suono è gestita con il parametro Decay, regolato su 13/50Exponential. La curva esponenziale rende più naturale il decadimento energetico; ovviamente, prolungando il tempo di decadimento o cambiando il tipo di comportamento con quello lineare, ci si allontana dalla veridicità “analogica” e si finisce per far suonare la ND2 come un sintetizzatore ringing. Da provare…

Se si vuole rendere “disgustosamente chiptune” lo snare drum, basta chiudere il Noise e dare alla componente Tone un comportameto di “nota staccata”, regolando la chiusura di livello DECAY su valori ritenuti più opportuni.  Da non sottovalutare la possibilità di costruire un drumkit completamente intonato, con cassa, snare e tom accordati su precise note della scala musicale. 

 

Comportamento del Noise

Il percorso del Noise Generator è strutturato attorno all’impiego (FILTER TYPE) di un passa alto con un pizzico di attenuazione sulle acute HPhc High Pass high cut. La frequenza di taglio FILT FREQ è regolata a 27/50, con Resonance al minimo.

L’unico inviluppo della sezione Noise agisce tanto sul volume quanto sulla frequenza di taglio; in quest’ultimo caso, la quantità di inviluppo è dosabile bipolarmente attraverso parametro FILTER ENV, questa volta è impostato su 10/50.

I parametri dell’inviluppo vero e proprio sono: ATTACK MODE pari a Ad; ATTACK/RATE pari a 0; DECAY pari a 15E di 50 possibili, DECAY LO disabilitato.

 

Channel Effects

Poche cose…

La DISTORTION di tipo Drive è regolata su 7/50, tanto per scaldare il suono dandogli un pelo in più di aggressività.

Niente EQ; niente DELAY; Level al massimo (50/50) e PAN centrale.

Ancora una volta, per spremere fino in fondo il comportamento di Nord Drum 2 occorre investire tempo ed esplorare le caratteristiche offerte singolarmente dalle diverse scelte di SPECTRA/WAVE nella sezione Tone, di FILTER TYPE nella sezione Noise e di CLICK TYPE nella sezione CLICK.

Ci vuole pazienza, ma il risultato non si fa attendere. 

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