Mackie VLZ4 Series. La quarta generazione

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Tra i mixer analogici, Mackie si è conquistato da tempo una posizione di tutto rispetto per la solidità delle sue apparecchiature e per il notevole rapporto S/N che ne facilita l’impiego anche in condizioni lavorative di estrema variazione dinamica. La vecchia serie VLZ è giunta oggi alla quarta generazione, rispettando gli standard di base e potenziando le funzionalità offerte. Il tutto, con una rinfrescata al look, che non guasta mai…

Di Enrico Cosimi

402_VLZ4_Top

Grazie ad un ardito gioco di livelli, il meccanismo VLZ permette di recuperare in uscita il segnale audio mantenendo al minimo sia il rumore di fondo del sistema, sia l’intervento sgradito di interferenze esterne. Originariamente costituita dallo storico modello 16 canali table top/rack mount, la serie VLZ ospita oggi otto modelli diversi, caratterizzati da precisi tagli operativi: 402, 802, 1202, 1402, 1642, 1604, 2404, 3204. Come è facile immaginare, il primo numero indica la quantità dei canali in ingresso, il secondo numero indica il numero dei bus in uscita.

In questo modo, il piccolo 402 offre quattro ingressi audio per due canali con connessioni micronica e jack, più altri due ingressi di linea integrati in un’unico canale stereo left/right; il range di pre amplificazione in ingresso copre 60 dB, con range dinamico pari a 128.5 dB; l’equalizzazione è su due bande (80-12000 Hz).

1642_VLZ4_Top-

Il modello intermedio 1642, offre sedici canali differenziati per struttura (8 con doppia connessione mic e linea, 2 con doppia connessione mic e stereo linea, 2 con connessione stereo linea); come per tutti i modelli Mackie, i preamplificatori utilizzati sono i performanti Onyx. La struttura di canale comprende input gain, quattro mandate aux, equalizzazione (differenziata per i canali con presa microfonica e per quelli solo linea), panpot, livello, quattro buss assegnabili più buss stereo.

3204_VLZ4_Top

Il modello di punta, utilizzabile tanto in project studio quanto per piccoli PA, è il 3204, con 32 canali in ingresso (28 connessioni microfoniche e 32 di linea), 6 ausiliarie per effetti e monitor di palco, 4 subgruppi indirizzabili, 8 compressori on board per il trattamento dinamico, 2 multi effetti  e connettività USB 4 x 2. Le porte USB permettono di trasferire audio 24 bit con gestione dei quattro subgruppi e del Master L/R verso Mac e PC, possibilità di utilizzare plug in esterni rimanendo nel dominio digitale (attraverso gli aux 5 e 6), ritorno stereo per il playback full digital di programmi musicali provenienti dall’esterno.

 

 

 

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Comments (10)

  • luino

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    Complimenti per l’articolo!
    una domanda: necessita di un’amplificazione?

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  • Enrico Cosimi

    |

    sono commosso per i complimenti, ma sono del tutto immeritati: è una semplice notizia :-)

    si si, questi mixer NON sono amplificati, quindi se ci si deve suonare dal vivo usandoli come PA servono delle casse amplificate o, in alternativa, dei finali di potenza da cui poi mandare il segnale ai monitor passivi…

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  • Giovanni

    |

    Appreofitto di questo vecchio tuo post per chiederti: quest’ultima serie, di fabbricazione cinese, che tra l’altro ha i preamp che ha, è veramente peggio della vecchia serie USA? Stavo per comprarne uno nuovo ma c’è chi scrive che sono meglio i vecchi. Grazie. Giovanni

    Reply

    • Enrico Cosimi

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      non mi fido di chi dice “sono meglio i vecchi”…

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      • Enrico Cosimi

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        comunque, premesso che non sono la persona più adatta cui chiedere una cosa del genere, onestamente non sento differenza: la roba funziona, è costruita bene, ha poco fruscio – e ogni generazione VLZ è più silenziosa della precedente – se poi qualche nostalgico vuole tornare all’epoca delle harrison costruite a mano (ma deve mostrarmi lo scontrino…), si accomodi 😉

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  • Giovanni

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    Grazie!

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  • Bolz

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    Ciao Enrico, vicino a casa ho trovato un VLZ 3 ad un prezzo davvero conveniente. Volevo chiederti se sai come si sono evolute le diverse serie a livello di costruzione. In rete c’è un pò di confusione!

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  • Enrico Cosimi

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    purtroppo, quelli made in china hanno prestazioni leggermente inferiori; il vecchio vlz ancora tutto di metallo e made in usa ha un suono migliore…

    rispetto al passato, ho parzialmente cambiato opinione sulla questione vlz-1, vlz-2, vlz-3 dopo una lunga sessione di ascolti comparati con le tre macchine… :-)

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    • Bolz

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      Allora mi oriento verso il PRO, tanto ho visto che i prezzi sono molto vicini tra loro!

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