L’imbuto e la cornucopia (seconda parte)

Written by Jacopo Mordenti on . Posted in Recording, Tutorial

Passiamo dall’universale al particulare: per scompaginare le carte del routing del segnale ci appoggiamo alla combinazione fra 1616m di E-MU e Cubase LE di Steinberg. La prima, ancorché fuori produzione, è una scheda audio che si fa forte non solo e non tanto di un nutrito parco di input e output, quanto soprattutto di un programma di controllo piuttosto flessibile: Patchmix DSP, un vero e proprio mixer virtuale modulare.

Di Jacopo Mordenti

emu_1616M_main

 

Il secondo, ancorché privo di molte features dei fratelli maggiori, risulta essere a tutt’oggi una DAW completa e capace di lavorare agevolmente su più bus di uscita (fino a 4, per l’esattezza).

Stabiliamo – nell’economia della dimostrazione cotta & mangiata che vogliamo mettere in pratica – chi fa cosa:

–        MidiMurf filtra Absynth

–        Pod HD Pro processa una traccia di PC3

–        V-Synth XT – in veste di vocoder – processa un loop ritmico

Cominciamo a mettere mano all’hardware, approntando il cablaggio audio del caso:

–        Colleghiamo l’uscita L/Mono del MidiMurf all’ingresso A della 1616m, e contestualmente l’uscita 1L della 1616m all’ingresso del MidiMurf.

–        Colleghiamo l’uscita digitale (S/PDIF) del Pod HD Pro all’ingresso equivalente della 1616m; contestualmente portiamo il segnale dall’uscita 2L della 1616m all’ingresso Line L/Mono del Pod.

–        Colleghiamo le uscite Main L&R del V-Synth XT agli ingressi 1L&R della 1616m; al contempo usciamo da 3L&R per entrare negli ingressi L&R del V-Synth.

patchmix

 

Si tratta ora di istruire Patchmix DSP in merito alla gestione di tanti e tali segnali, andando da un lato a creare un canale per ogni ingresso fisico sfruttato, dall’altro a inserire in ciascuno di tali canali una specifica mandata Asio all’indirizzo di Cubase LE. Avremo quindi:

–        Il segnale del MidiMurf sul canale Mic/Line A, dotato fra gli insert della mandata ASIO IN 1/2 HOST

–        Il segnale del Pod HD Pro sul canale S/PDIF L/R, con mandata ASIO IN 3/4 HOST

–        Il segnale del V-Synth XT sul canale In 1L / 1R, con mandato ASIO IN 5/6 HOST

Non basta: dobbiamo fare in modo che Patchmix DSP sia predisposto a raccogliere e indirizzare i diversi segnali che produrremo a breve con Cubase. Ergo ci servono altri tre canali:

–        Asio Out 1/2, con mandata alle uscite 1L&R (sfrutteremo di fatto solo la 1L)

–        Asio Out 3/4, con mandata alle uscite 2L&R (sfrutteremo di fatto solo la 2L)

–        Asio Out 5/6, con mandata alle uscite 3L&R

Dicevamo di Cubase… Lanciamolo e creiamo in esso un nuovo progetto, andando a importare il materiale che ci serve per la dimostrazione in tre distinte tracce: una parte MIDI da assegnare a Absynth (che carichiamo tramite via VST Instruments, nel menù Devices), una parte audio precedentemente preparata via PC3, infine un loop ritmico. Da un lato attiviamo (Devices > VST Inputs) le tre coppie di input disponibili, dall’altra (Devices > VST Outputs) i tre bus di uscita che andremo a sfruttare. Un ultimo sforzo: apriamo il mixer del progetto (Devices > Mixer) e interveniamo sull’output delle tre sorgenti di cui sopra (Absynth, PC3, loop) assegnandolo rispettivamente al bus 1, al bus 2, al bus 3.

L’artiglieria è schierata: nella terza e ultima parte di questo articoletto daremo fuoco alle polveri… con tutta la prudenza del caso, ovviamente. Rimanete sintonizzati.

Tags: , , ,

Trackback from your site.

Leave a comment

Inserisci il numero mancante: *

ga('send', 'pageview');