Drone event: tenere insieme il tutto

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Drone Department, Gear, Tutorial

Come promesso, eccoci all’ultima parte di questo approfondimento droneggiante; fatte fuori le sorgenti sonore (prima parte) e i generatori/delay/looper ausiliari (seconda parte), è il turno degli effetti “globali”, quelli cioè che è possibile assegnare con relativa indiffferenza a qualsivoglia segnale si trovi per caso a transitare nel nostro mixaggio droneggiante. Di fondo, si tratta di riverberi per l’ambientazione o di trattamenti meat and potatoes, ma anche in questo caso, le sorprese possono arrivare inaspettate.

Di Enrico Cosimi

Un classico collante  per tutti i mixaggi è – come facilmente immaginabile – il riverbero; non è assolutamente questa la sede per affrontare i parametri che ne gestiscono il funzionamento… diciamo che, dopo aver tirato giù dalla soffitta il classico Lexicon PCM90, lo si può far cantare su un tradizionale algoritmo di concert hall nel quale si abbia avuto l’accortezza di tirare su livelli importanti i tempi di riverberazione e predelay. In questo caso, la veridicità della spazializzazione non è l’obiettivo principale.

Riverberi e non solo

Il Lexicon PCM90 è stato un “signor riverbero” dello scorso decennio e, con il caratteristico timbro Lexicon – non troppo acuto, non troppo silenzioso – ha contribuito a storici mixaggi della discografia internazionale; la sua caratteristica principale è fare riferimento ad una matrice di parametri per righe orizzontali e colonne verticali che, attraverso il display, può a volte rendere problematica la navigazione durante l’editing. Per questo motivo, si può semplificare il funzionamento accettando un Go Mode che è in aperto contrasto con il Pro Mode di libero accesso a tutti i singoli valori. Nel caso della nostra produzione drone, il ruolo del PCM90 è genericamente la spazializzazione uniformante per le diverse sorgenti sonore.

Anche se, volendo giocare con i parametri, si può trasformare l’apparentemente innocuo algoritmo di concert hall in una sorta di vortice timbrico in cui i segnali continuano a rimbalzare all’infinito. Nel caso, ci torneremo sopra prossimamente…

Ma un riverbero da solo può non bastare, ovvero a monte della riverberazione può essere il caso di processare ulteriormente il segnale utilizzando un altro riverbero, magari a molle, magari che preveda la possibilità di mettere in movimento i trasduttori elettromeccanici per produrre non solo riverbero, ma anche segnali inaspettati. E’ il caso dello KNAS Ekdahl Moisturizer, un fenomenale spring reverb (anche questo sarà oggetto di una prova approfondita nelle prossime settimane) che riunisce riverberazione, filtraggio lo-band-high dinamico sotto controllo del modulo LFO incorporato. Il Moisturizer può quindi essere suonato tanto mandando dei segnali, quanto pizzicando, confricando, martellando le tre molle del riverbero… a patto di avere una veloce via d’uscita prima che il pubblico in sala inizi a rumoreggiare.

E infine, perchè non sottoporre qualsivoglia segnale ad un’ulteriore matrice di filtraggio a pettine? Basta recuperare un EHX Cathedral e richiamare il suo algoritmo Flerb, cioè flanger e riverbero simultaneamente disponibili; in questo modo, il segnale mono in/stereo out può essere modulato-rimodulato nel suo contenuto armonico lavorando direttamente sulla linea di ritardo che produce il flanger. Nessuno impedisce, anzi è caldamente consigliato, di trattare il segnale in due flanger seriali, il primo fermo come matrice e il secondo sottoposto a lenta modulazione ciclica. Anzi, perchè non suonare tutte e due le matrici lavorando sui due filtri a pettine e scolpire il suono in tempo reale?

E’ tutto: non rimane che rimescolare e servire in tavola bello caldo.

 

 

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Comments (7)

  • Riccardo

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    Non c’entra assolutamente nulla col tuo (interessantissimo) articolo, ma volevo dirti che mi piacevano di brutto gli articoli tipo Emersonology, spero che farai ancora cose del genere.. Grande Enr!!!!!!!!!

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    • Enrico Cosimi

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      ciao Riccardo,
      sto mettendo in cottura qualcosa del genere… se tutto va come deve, se ne parla in Autunno!!!! :-)

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  • frabb

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    pezzo interessantissimo (dico i 18 minuti su youtube) e pezzo interessantissimo (dico l’articolo) che mi costringono a ordinare seduta stante uno Knas….
    Grazie dottor Cosimi, vedere i suoi video e leggere i suoi pezzi mi fanno lo stesso effetto che mi faceva Piero Angela quando da bambino guardavo Quark al giovedì sera su Rai 1…. sarà l’adagio di bach eseguito al synth che ne costituiva la sigla il punto di raccordo? Ricordo che era la cosa che mi piaceva di più :)

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  • rumorazzi

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    Quello che mi manca per mettere in piedi una struttura simile (a parte ovviamente il talento) è un mixer dotato di tutte quelle mandate aux (il mio solo una ne ha!)
    Stavo pensando di utilizzare AUM su iPad per simulare un sistema simile,
    un nanokontrol studio ce l’avrei pure (anche se ha solo 8 fader).
    In questo caso però per usare effetti hardware dovrei avere una scheda audio con un sacco di ingressi ed uscite, (e la mia ne ha solo 2)
    alternativamente dovrei “accontentarmi” di utilizzare delle app per il trattamento di segnali esterni,
    Ma così se ne va tutta la magia! 😉

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  • Enrico Cosimi

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    con questo genere, conviene sempre lavorare in analogico… altrimenti il divertimento finisce 😉

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  • rumorazzi

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    …Ad ogni modo il live che è venuto fuori da questo setup è davvero forte, periodicamente me lo riguardo.
    Complimenti Enrico!

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