AAS Tension – Prima parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Software

L’instrument Tension, sviluppato da AAS per la suite Ableton, sfrutta a fondo le possibilità offerte dalla modellazione fisica delle corde pizzicate. Dopo le seminali esperienze di Karplus e Strong, negli Anni 70 dello scorso secolo, la possibilità di riprodurre esattamente il trasferimento energetico lungo una corda pizzicata, confricata, rilasciato o eccitata in altro modo, è stata approfondita in maniera verticale arrivando a competenze ben consolidate, funzionali e incarnate all’interno di parecchie strutture di sintesi virtuali. Da questo punto di vista, basterebbe pensare alle prestigiose timbriche ottenibili con Sculpture di Apple Logic o, sempre rimanendo in casa AAS, ai risultati già offerti dal vecchio linguaggio Tassman. Tension, omogeneizzando l’interfaccia grafica nel rispetto del format Ableton Live, fornisce la modellazione di corda, eccitatore, terminazione, body, attenuatore… e non solo.

Di Enrico Cosimi

 

01 Tension Main

In origine, la modellazione semplice della corda pizzicata avveniva, secondo Karplus e Strong, eccitando una linea di ritardo ricircolante attraverso un impulso energetico di varia natura. Lungo il percorso di feedback, la possibilità di dosare la quantità di segnale e di filtrarne via le armoniche più acute permettevano di simulare il damping e il decay, mentre la lunghezza della linea di ritardo era – ovviamente – inversamente proporzionale alla frequenza generata. In uscita alla linea di ritardo, un meccanismo di body equalization permetteva di sovrapporre al segnale prodotto dalla “corda virtuale” una vera e propria struttura risonante con cui assimilare la timbrica al funzionamento di un violino, una chitarra acustica, eccetera. Nel tempo, le cose sono diventate ancora più raffinate, permettendo di scegliere tanti parametri che vanno ad influenzare il meccanismo di base: corda messa in vibrazione, meccanismo che innesca l’energia nella corda, eventuali disturbi, e meccanismo di amplificazione/equalizzazione/risonanza.

Benvenuti dentro Tension.

Gli ingredienti principali – un primo approccio

Tension funziona grazie all’interazione di:

  • una corda String che produce il segnale di base; il musicista può decidere tensione, inarmonicità e altri parametri collegati al suo funzionamento;
  • l’intonazione della corda può essere modulata in frequenza attraverso un modulo di Vibrato
  • un meccanismo per mettere in movimento la corda, chiamato Excitator; può essere un martelletto, un archetto, un dito, un plettro…
  • un metodo per bloccare la corda, chiamato Damper, per farle perdere più velocemente energia;
  • una chiusura Terminator con la quale alterare la porzione vibrante di corda;
  • un sistema sovrapposizione risonante/equalizzazione, Body, con cui processare il suono prodotto dalla corda;
  • un Pickup con cui riprendere il segnale audio prodotto dallo strumento, con la possibilità di decidere il punto di ripresa.

A questo, si aggiunge un buon corredo di parametri analogici che comprende il filtro, un generatore LFO, un generatore Envelope e altri gestori della polifonia.

 

Fintanto che si mantengono i parametri all’interno di regolazioni plausibili, Tension produrrà comportamenti timbrici facilmente ascrivibili al mondo delle corde pizzicate (o confricate, o eccitate in altra maniera); se invece il musicista imposta i parametri di funzionamento su valori volutamente irreali, sarà possibile ottenere risultati timbricamente meno collocabili. A differenza di altre piattaforme di modellazione virtuale, Tension risulta più concentrata sopra una determinata famiglia timbrica, ma le capacità di sperimentazione che offre non devono essere sottovalutate.

 

02 Tension String & Vibrato

La corda

Tralasciamo per un momento il meccanismo che mette in movimento la corda (ne parleremo dopo, a proposito della sezione Excitator) e concentriamoci sulle possibilità di configurazione offerte dalla corda virtuale.

 

05 Tension - Pitch & Keyboard

Nello string modeling accademico, la lunghezza della linea di ritardo è inversamente proporzionale all’intonazione della nota generata (quando la corda virtuale è lunghissima, la nota è bassissima e si sentono le ribattute prodotte dal delay che fa ricircolare il segnale eccitante); dentro Tension, l’intonazione – o, meglio, la trasposizione d’intonazione – è regolata attraverso il blocco di parametri Keyboard ospitati nella pagina Filter/Global.

E’ possibile regolare la trasposizione espressa per Octave, Semitone, Detune. A margine, segnaliamo anche la capacità di definire la polifonia desiderata (tra 1 e 32 voci), l’escursione di Pitch Bend, lo Stretch sulle posizioni estreme d’intonazione, la percentuale di Error e la note Priority (nota più bassa, più alta, ultima nota eseguita).

 

03 Tension String

Dopo aver deciso la trasposizione di nota, si passa a definire il comportamento della corda vera e propria:

  • Decay definisce (attraverso la quantità di segnale messo in feedback) la durata della vibrazione prima dello smorzamento; è possibile subordinare il decadimento della vibrazione all’escursione di tastiera, ad esempio rendendo più corte le note acute.
  • Ratio definisce il rapporto tra decay e release della corda virtuale; quando il parametro è a zero, il decay è minimo e il release è lunghissimo; quando il parametro è al massimo, il decay è lunghissimo e il release è al minimo.

Qual’è la differenza tra decay e release? Il decay interviene “nella nota”, cioè all’interno della persistenza di Gate On, mentre il release interviene “a nota rilasciata”, cioè quando il musicista ha liberato la persistenza passando al Gate Off. L’interazione tra Ratio e “tenuta” della nota (specie in presenza di programmazioni ritmicamente dense) può avere conseguenze interessanti.

  • Inharmonicity, rende meno armonico il timbro generato dalla vibrazione della corda, spostando le frequenze delle armoniche superiori su valori non in rapporto intero con la fondamentale.
  • Damping, definisce la percentuale di acute presenti nella corda risonante. L’effetto, ottenuto attraverso filtraggio del segnale in ricircolo, è simile a quello ottenibili stoppando progressivamente la vibrazione della corda con il palmo della mano. E’ possibile controllare il damping subordinandolo all’escursione di tastiera; in questo modo, le note più alte possono risultare più cupe (o più squillanti…).

 

04 Tension Vibrato

Dare modulazione ciclica all’intonazione della corda: Vibrato

Il modulo Vibrato permette lo sfruttamento di un’onda triangolare con cui modulare la frequenza della corda. Rate  e Amount definiscono velocità e intensità del trattamento; l’intensità di modulazione può essere subordinata all’azione della Modulation Wheel attraverso il parametro Mod % (detto in maniera meno generica, l’intensità del vibrato è moltiplicato per il valore del controller Modulation Wheel). La percentuale di Error introduce una quantità di deviazione casuale nei valori degli altri parametri.

L’emissione del Vibrato può essere subordinata alle due regolazioni di Delay  e Attack; nel primo caso, si tratta di ritardare la modulazione rispetto al Nota On; nel secondo, si crea un progressivo Fade In nell’ampiezza della modulazione.

A questo punto, non rimane che (si fa per dire) mettere in movimento questa benedetta corda.

 

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