Archive for febbraio, 2019

Breve storia della musica elettronica

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Bookshelf

E delle sue protagoniste. Il titolo del libro recentemente pubblicato da Johann Merrich per Arcana indica chiaramente taglio, punti di vista e approfondimento dato a quel complesso blocco di idee, illuminazioni, conferme e strappi che è a fatica contenuto nei quasi 120 anni di sviluppo della musica elettronica.

Di Enrico Cosimi

merrich

Non è la prima volta che Johann si cimenta con l’argomento, e non è la prima volta che lo affronta dal punto di vista del protagonismo femminile – ne parlammo a suo tempo qui su ACM e il lettore interessato potrò agevolmente reperire l’articolo attraverso lo strumento cerca. Attiva come critica musicale, compositrice, performer, titolare dell’etichetta indipendente electronicgirls.org, Johann riesce a sintetizzare al punto giusto la materia rendendola appetibile al lettore appena più che casuale, dipanando la storia e le storie in dodici capitoli ben strutturati.

Eventide Rose

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Da sempre presente nel cuore dei tastieristi e dei chitarristi, Eventide ha prodotto floor effects di grande solidità e fascino operativo; il nuovo delay si chiama Rose e offre interessanti prestazioni in un formato più contenuto.

Di Enrico Cosimi

Rose-Top

Anche se è concepito per chitarra e basso (le connessioni I/O parlano abbastanza chiaro, da questo punto di vista), il suo funzionamento può essere ottimizzato per trattare segnali a livello linea – adatti quindi alla gestione di sintetizzatori mono aurali che possono trarre enorme giovamento dal circuito DDL accoppiato a elettronica analogica. La realizzazione dei delay è così organizzata per sfruttare il meglio dei due mondi: accuratezza, risposta in frequenza e controllo numerico unito ala timbrica e alla pastosità del percorso analogico.

L’irresistibile colore di Moog Sirin

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

L’edizione 2019 della NAMM-National Association of Music Merchants ha visto la presentazione del piccolo Moog Sirin, monofonico analogico strettamente imparentato con il precedente modello Minitaur,del quale tralascia – finalmente – lo storico vincolo di risposta MIDI limitata alla nota 72. Sirin sale con l’intonazione fino in Paradiso e, quando serve, scende fin giù da Plutone e Proserpina per realizzare i bassi più cavernosi.

Di Enrico Cosimi

 Sirin Front Panel

L’edizione numericamente limitata (2500 esemplari per tutto il mondo – salvo ripensamenti dell’ultimo minuto) e la livrea colorata rendono particolarmente appetibile l’apparecchio non solo ai musicisti elettronici bass addicted, ma a tutti i cultori dell’oggetto boutique in grado di rivalutarsi nel futuro. Velleità collezionistiche a parte, l’apparecchio suona di brutto e, grazie alla consueta disponibilità Midiware, abbiamo avuto modo di metterci le mani sopra per una approfondita prova su strada. Con tanto di interazione bidirezionale tra apparecchio e nuovo editor freeware dedicato.
Grazie all’altrettanto consueta disponibilità NUT Academy, avremo modo al più presto di confezionare un video con il quale farsi un’idea più chiara delle potenzialità timbriche.

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