M-Audio Trigger Finger Pro
L’avvento e la diffusione di controller ortogonali (ippodamei, direbbe qualche antipatico…) nella musica elettronica ha cambiato in maniera significativa le abitudini di parecchi produttori. Non più due o tre ottave di tasti bianchi e neri, ma una superficie costellata di touch pad (più o meno grandi, più o meno sensibili) con le quali inserire dati, aprire tracce, fare performance senza lasciarsi distrarre dalla sequenza di semitoni cui siamo abituati da secoli.
Di Enrico Cosimi
Ovviamente, non è tutto oro quel che riluce e, come ogni volta che si ha a che fare con un nuovo tipo di controller, è necessario prendere le misure e, in certi momenti, preventivare un minimo di apprendistato con il nuovo mezzo espressivo. Anni orsono, il Trigger Finger M-Audio ha avuto notevoli conferme da parte di utenza più che professionale (basterebbe pensare al minimale, ma efficace, setup del Duo Pantomorph… due Clavia Synth Engine e due M-Audio Trigger Finger interlacciati tra loro); oggi, è la volta del Trigger Finger Pro, che riunisce nuove funzionalità di performance e sequenza alle già ben sperimentate capacità di controllo real time.