Yamaha MG06X: piccolo, ma sentito…

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

La necessità di portare, quasi nel taschino della giacca, un mixer in grado di regolare accuratamente un ristretto numero di canali audio, meglio se provenienti da sorgenti disparate, meglio ancora se con accesso ai toni e all’effettistica, ha da parecchio tempo solleticato l’interesse dei grossi produttori di hardware dedicato.

Di Enrico Cosimi

mg06x angled

Per questo motivo, dopo i punti messi a segno da Behringer e Mackie (ma l’elenco potrebbe continuare parecchio), non stupisce l’ingresso a gamba tesa di Yamaha in questo settore: può non sembrare, ma regolare una tastiera, una coppia di microfoni e… basta senza doversi portare appresso tutto l’Andrea Doria è una necessità molto più comune di quanto non si possa credere. Il nuovo, piccolo, MG06 (senza DSP effetto) e MG06X (con DSP effetto) può risolvere veramente tanti problemi del musicista on the move, come del docente itinerante, come – ancora – del performer più o meno occasionale o dell’home producer minimal.

Per questa prova, praticamente in anteprima, abbiamo avuto –  grazie alla cortesia di Yamaha Italia – accesso alla versione più piacevole, quella dotata di DSP effetti incorporato.

L’apparecchio è alloggiato in un cabinet metallico sufficientemente compatto da poter entrare in un tascone dei pantaloni cargo (ma, ve lo sconsigliamo) o, più realisticamente, da poter trovare posto direttamente nella borsa dei cavi. Con un adattatore opzionale BMS-10A, può essere installato sopra una qualsiasi asta microfonica ed angolato a discrezione del musicista; l’alimentatore, di tipo standard, è esterno all’apparecchio (garantendo una maggior compattezza nella distribuzione dei pesi e, last but not least, risolvendo diversi problemi legati alle varie certificazioni CE). 

yamaha-mg06x-mkiii-mixing-desk-large

La superficie di comando è organizzata con estrema razionalità e, come da consuetudine Yamaha per la famiglia MG, sfrutta il codice colore nero/blu: il primo colore identitica le sezioni dedicate all’ingresso, il secondo campisce le porzioni dedicate alla regolazione degli out.

mg_lineup

Quick Tour

La differenziazione dei canali, specie quando il loro numero è contenuto, diventa fondamentale per tenere alto il livello performativo raggiungibile con l’apparecchio; da questo punto di vista, MG06X si difende bene.

 

Channel 1/L e 2/R

I due canali principali sono dotati di connettore ingresso combo, che accetta jack TRS da ¼” e/o XLR (è possibile alimentare due microfoni a condensatore mediante phantom power a +48 V); il livello del segnale può essere regolato attraverso Pad Attenuation a -26 dB e, successivamente, dosato con il controllo di Gain; quest’ultimo lavora su due escursioni differenziate linea-mic. Nel primo caso, stando a quanto dichiarato dalle serigrafie di pannello,  il segnale può essere spinto +20/+64; nel secondo, si lavora tra -6 e +38 dB. Una coppia di filtri passa alto del secondo ordine permette di pulire i segnali da 80 Hz in giù (attenti quando si registrano le casse…).

La regolazione dei toni, in una struttura di questo taglio, è ridotta al minimo indispensabile; per questo motivo, ci sono solo due tagli per bassi e acuti che, a 100 e 10.000 Hz, agiscono cut/boost -15/+15dB. La regolazione di livello, con tanto di indicatore Peak, completa la dotazione.

Siamo proprio sicuri? C’è dell’altro…

Normalmente, una coppia di canali che intraprenda la strada del bus stereo, oltre al volume, deve essere regolata in panpot, cioè nell’arco stereofonico compreso tra full left e full right; il taglio di estrema compattezza del mixer MG06X sostituisce alle due regolazioni Panpot un semplice interruttore Mono/Stereo che mantiene indipendenti i due canali (mettendoli al centro dell’arco stereo) o li linka in stereo (spostandoli, d’ufficio, il primo tutto a sinistra e il secondo tutto a destra); in questo modo, si risparmia lo spazio di due potenziometri e, fatte salve determinate condizioni operative, si mantiene la stessa flessibilità funzionale.

Lo stesso gioco è portato avanti per il Send effetti: in assenza di una regolazione progressiva, i due canali “principali” posseggono un tastino dedicato per assegnale, full level, il segnale al processore DSP effetti incorporato. Se volete maggior flessibilità, procuratevi un modello più grande tra quelli presenti nella MG Family.

 

Channel ¾ e 4/6

Piccoli piccoli, i due canali sono dotati esclusivamente delle connessioni (due coppie di jack TRS, con normalizzazione Left/Mono) e della regolazione di volume sul bus stereo. Novantanove volte su cento, serviranno per livellare una sorgente sonora già infiocchettata, ad esempio un CD Player o l’audio in uscita al PC, senza che sia necessario alcun tipo d’intervento timbrico correttivo.

 

Uscita

La somma dei due canali mono/stereo e dei due canali stereo, cioè dei sei segnali, raggiunge indenne il master output, dove può essere regolato indipendentemente come Stereo Level sulle connessioni TRS e XLR (non male, per una macchina di questa classe) e come Phone Level per l’ascolto in cuffia.

Manca qualcosa? Si: il processore effetti.

yamaha-mg06x-rear

Gli effetti

Il DSP incorporato offre due tipi di effetto, Reverb e Delay, disponibili ciascuno in tre gusti diversi: Hall, Room e Plate per i riverberi; Short, Long, Voice Echo per i delay. Non ci sono parametri da regolare: si può solo selezionare il tipo di effetto e la variazione richiesta. Poi, si governa la quantità di FX Return che comparità sul bus stereo.  Più facile di così…

 

In uso

Non ci vuole una laurea, e neanche un diploma, per utilizzare l’apparecchio: si collegano le sorgenti, si alzano i livelli fino alla percentuale desiderata e – nel caso – si aprono gli effetti per i due canali principali. MG06X ha parecchia birra da tirare fuori e anche nelle più congestionate sale prove potrà aiutare il povero tastierista facendo finalmente uscire fuori il suo segnale contro i muri di medie nasalità geetaristiche.

Il doppio led meter di bordo visualizza l’attività e il livello raggiunto; la regolazione di toni, per quanto ridotta al minimo, è pratica per correzioni immediate su eventuali segnali microfonici.

Se dovete gestire in maniera indolore due voci, una tastiera e/o un backing unit (e, magari, vi muovete in due con la Smart per raggiungere il posto di lavoro), questo potrebbe essere il vostro mixer. Attenti a non farvelo cadere sopra un piede, perché – a dispetto delle dimensioni esterne – la solidità della costruzione si sente…

 

Un peccato doverlo restituire.

 

 

 

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Comments (7)

  • pierpaolo

    |

    Buon giorno Professore… Le volevo gentilmente porle dei quesiti tecnici ho un arturia minibrutr un rocket e un akai wolf e korg volca… Scheda audio tascsm 2×2……. 2 sole entrate e 2 uscite…..A questo punto Professore volevo acquistare unMixer…..behringer usb( rispettando budget e prezzo qualita)….. Professore, lo devo comprare attivo o passivo.e come posso collegarci la scheda audio? Se e possibile collegarla???? grazie dell attenzione Professore

    Reply

  • Enrico Cosimi

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    calma coi “professore”, che mi monto la testa…

    bisogna vedere se un mixer dotato di USB possa essere visto “insieme” alla scheda Tascam permettendo di lavorare simultaneamente con QUATTRO segnali in ingresso (due dalla scheda Tascam e due dall’uscita stereo del mixer USB) – potrebbe non essere così automatico…

    in caso di problemi (meglio verificare, chiedendo direttamente al servizio assistenza del programma DAW che stai usando, che sia possibile “aggregare” due interfacce USB), forse potrebbe essere meglio prendere un mixer USB più grande e usare solo quello

    oppure, una scheda audio per il computer con più canali di ingresso/uscita simultanei…

    Reply

  • pierpaolo

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    Quindi…Enrico es: i miei 4 synth collegati agli ingressi line di un mixer behringer usb xenyx 1204 x e l uscita slle casse monitor…… Ls scheda la audio la rimettiamola in scatola. ….. Potrebbe andare il tutto? …….Io utilizzo ableton 9.11……….

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    • Enrico Cosimi

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      si, potrebbe essere

      occorre verificare il modo con il quale behringer ha gestito IL RITORNO dell’audio USB di ableton e come ti permette di mandarlo sui monitor

      penso che sul manuale del mixer ci saranno diversi esempi di applicazione

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  • pierpaolo

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    Diversamente enrico..mi consigli tu un mixer come modello??….diciamo discreto!!!!!

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  • Enrico Cosimi

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    mah, le marche sono sempre quelle: Mackie, Allen & Heat…

    fai una ricerca con “firewire audio mixer” e “usb audio mixer” e vedi cosa esce fuori

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  • pierpaolo

    |

    Grazieee.per i consigli e le nozioni tecniche!!!!!

    Reply

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