TheWARP: la resurrezione del 2600?

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Negli anni appena trascorsi, la valutazione media di un ARP 2600 è cresciuta a dismisura, raggiungendo picchi impensabili: oggi, per una macchina in condizioni appena decenti, è facile sentirsi chiedere 6000 euro, mentre per una vera bellezza, il prezzo richiesto può sfiorare i 7000/7500 euro. Se a tutto questo si aggiunge che, già in origine, la qualità costruttiva dei 2600 originali lasciava parecchio a desiderare, è facile capire lo stupore ingenerato. Ma, da oggi, le cose potrebbero cambiare…

Di Enrico Cosimi

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Un gruppo di musicisti e tecnici svizzeri, coordinato da Roberto Ranieri-Seith e Neil Otupacca, si è infatti lanciato nella clonazione (ma sarebbe più corretto parlare di reinterpretazione) dello strumento originale, proponendo TheWarp, una belva alta 12 rack unit che potrebbe dare parecchio filo da torcere ai coraggiosi sintetisti analogici.

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Diciamo subito che non c’è tutto il 2600: il team di sviluppo ha preferito restringere la dotazione circuitale incorporando:

  • tre oscillatori audio completamente indipendenti e tutti modellati sul VCO-2 del sintetizzatore ARP 2600; in pratica, è stato triplicato l’unico oscillatore veramente degno di nota e completo di tutto (dalla PWM alla generazione simultanea di quattro forme d’onda), lasciando cadere nel dimenticatoio i disegni ben più limitati dei VCO-1 e VCO-3 originali (se a questo si aggiunge che, internamente, nello strumento originale c’era tre volte lo stesso sub modulo di oscillatore, rimane ancora più incomprensibile la scelta di limitare le opzioni di pannello. Mah…);
  • un noise generator in grado di elaborare rumore bianco, rosa e rumore a bassa frequenza;
  • un ring modulator accoppiato AC/DC per il trattamento dei segnali;
  • un filtro passa basso risonante, modellato ricostruendo la circuitazione originale del modulo 2012;
  • un amplificatore controllato in voltaggio, linearmente ed esponenzialmente, per l’articolazione dei segnali;
  • una coppia di generatori d’inviluppo ADSR e AR; accoppiati, come nell’originale, per innesco di Trig e persistenza di Gate;
  • un modulo integrato di sample & hold più electronic switch.

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Cosa è rimasto fuori, rispetto al design originale dell’apparecchio? Il modulo Mixer/Pan con Spring Reverb return indipendente sui due canali di amplificazione (anche questi, per fortuna, mancano…), i tre Voltage Processor & Inverter (questo è un poco più seccante…), il Lag Processor.

In compenso, ci sono due multipli a quattro posizioni.

L’apparecchio, che come dicevamo è alto 12 rack unit, prende tensione da un alimentatore non switching particolarmente curato nella linearità dell’erogazione, che deve essere specificato a 110 o a 220 al momento dell’ordine; il prezzo dell’apparecchio è fissato attorno ai 2800 euro, al raggiungimento del cinquantesimo preorder, partirà la produzione dei 100 pezzi previsti.

Ulteriori informazioni sono reperibili qui.

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