The GAIA Project: Synth Pad in pratica

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

Bando alle ciarle: ascoltiamo qualcosa di tappetoso generato con il Roland GAIA. Come dicevamo la volta scorsa, la costruzione della timbrica Synth Pad procede attraverso una serie di passi più o meno obbligatori, riprodotti nel video che correda questo articolo. Andiamo per ordine.

di Enrico Cosimi

Per prima cosa l’inviluppo: non troppo percussivo, non troppo lento e rilassato… insomma, che sia giusto per tenere gli accordi e coprire, con un minimo di release, il passaggio da una triade all’altra. Se siete in possesso di tecnica pianistico/organistica tale da sorreggere l’esecuzione polifonica, allenatevi – con l’occasione – a seguire le diverse parti interne: non si va in galera per le quinte e le ottave parallele, ma ci si può divertire a rendere meno banale i passaggi La min, Sol, Fa (tanto per citarne qualcuno di veramente famoso).

Dopo l’inviluppo, occorre concentrarsi sull’oscillatore e sul filtro, cioè sulla produzione di base delle armoniche e sul loro trattamento nel tempo; come accennavamo la volta scorsa, un pad troppo ricco di armoniche acute può mangiare l’intero mixaggio, un pad troppo chiuso diventa (semplicemente) noioso. In medio stat virtus… La prima scelta di filtraggio è, ovviamente, il classico low pass; successivamente, si può sperimentare con il band pass e – con maggior cautela – con il comportamento high pass.

Per animare e arricchire il comportamento timbrico, si possono seguire due semplici strade: la duplicazione delle sorgenti sonore o l’animazione attraverso sezione effetti (chorus e phaser, se disponibili).

Buona visione.

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Comments (13)

  • Claudio Bertoncini

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    Bello Enrico. Dopo questo video sto rivalutando il mio bistrattato SH-201, molto più facile ed intuitivo del Blofeld che gli sta accanto, anche se quest’ultimo ha cinque volte le potenzialità del Roland. E’ che a volte è così frustrante editarlo…

    Mi sa che il Roland lo tolgo da Mercatino e me lo tengo..

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    • Enrico Cosimi

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      potrebbe essere una buona idea; più passa il tempo, più mi convinco che – superata una certa soglia di complessità – le macchine diventano inutilizzabili (e allora, meglio quelle semplici, ma funzionali) :-)

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      • Claudio Bertoncini

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        Concordo. Il più delle volte mi ritrovo a suonare con il Roland e il Telemark, mentre il Blofeld rimane relegato a synth preset. E’ un gran peccato… Seguendo appunto questo criterio, appena sarà disponibile, prenderò il MiniBrute: semplice ed efficace.

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  • scander

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    Interessante e, come al solito, ricco di spunti

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  • Riccardo Galatolo

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    scusate: non c’entra quasi niente ma…mi pare di aver capito che Gaia ha una parte di Virtual Analog x 3 anche dei suoni PCM tipo GM/GS su i restanti 16 canali midi…
    come sono questi suoni?

    :)

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  • Riccardo

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    Grande video… Grande Enr!!!

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    • Enrico Cosimi

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      tutto merito dello strumento… io giravo solo i pomelli 😉

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  • astrolabio

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    se la serie del “giro del sintetizzatore” è stata per me una grande scuola teorica spero che queste lezioni “pratiche” durino altrettanto!
    grande Enr!

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    • Enrico Cosimi

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      beh, onestamente non credo che dureranno 80 lezioni pratiche…
      vediamo quello che esce fuori :-)))

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      • astrolabio

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        anche fossero tre, grazie per tre ottime occasioni di imparare :))

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