TC Electronic TonePrint Editor

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Software

Quando TC Electronic ha messo in commercio la serie di pedali TonePrint, parecchi musicisti – chitarristi, bassisti e tastieristi – hanno capito di poter accedere alla qualità TC senza dover spendere un occhio della testa; per di più, la possibilità di scaricare nuovi algoritmi dalla libreria TonePrint apriva ogni pedale a future e imprevedibili dimensioni timbriche. Oggi, in forma appena liberalizzata – siamo usciti dalla fase di beta testing – si può contare sul TonePrint Editor, con cui scrivere i propri parametri all’interno del pedale. Niente male, decisamente niente male…

Di Enrico Cosimi

Schermata 06-2456449 alle 14.42.56

TonePrint Editor è, come è facile immaginare dal titolo, un editor Mac/PC con cui configurare/riconfigurare il comportamento del pedale TonePrint (quale che esso sia) per occupare lo slot libero di programmazione previsto da TC. C’è un’unica schermata e i parametri accessibili sono riprodotti sotto forma di slider lineari liberamente regolabili.

Si può scegliere l’algoritmo da utilizzare (la scelta è contestualizzata caso per caso, non si può caricare un algoritmo di Chorus nel pedale Flashback che svolge funzione di delay…) e, oltre ad accedere ai parametri sotto al cofano, si possono assegnare fino a tre funzioni simultanee per i tre controlli di pannello indirizzabili.

Schermata 06-2456449 alle 14.41.54

Il quarto controllo di pannello, il rapporto wet/dry, rimane costantemente assegnato alla funzione nominale; gli altri tre regolatori possono avere ciascuno tre funzioni, con mappature di comportamento non necessariamente lineari, ma al contrario configurabili per breakpoint e curve liberamente disegnabili dall’utente.

Schermata 06-2456449 alle 14.42.00

Ciascun controllo accede ad una libreria di possibili funzioni e il musicista sceglie il comportamento primario, secondario e terziario; ogni funzione è mappata, scalata e disegnata nella finestra graphical editing in alto a destra.

Schermata 06-2456449 alle 14.41.48

Nel caso del Corona Chorus, l’interfaccia utente prevede la possibilità di lavorare con il Kill Dry (cioè con l’eliminazione del segnale diretto), e permette la scelta di Modulation Type (Classic Chorus, Advanced Chorus, Classic Flanger, Advanced Flanger, Vibrato, Vibrato Ramp, Tri Chorus, Tri Chorus Alternate, ThruZero Flanger); gli altri parametri (Modulation Active, ThruZero Flanger, Speed, Depth 1-2-3, HiCut, Mix, Out Level, Delay Time 1-2-3, Feedback, Feedback HiCut) sono auto esplicativi per chiunque abbia un minimo di pratica con la gestione delle short modulation.

Attenzione! Fintanto che non si preme il tastone Store to Pedal, il musicista non potrà sperimentare le variazioni impostate; meglio procedere per piccoli passi, inviare la programmazione al pedale e – strumento alla mano – verificare se il comportamento rispetta i nostri desideri.

Schermata 06-2456449 alle 14.42.56

Le cose cambiano, contestualmente, se all’editor si applica un pedale diverso (ad esempio, l’insostituibile Flashback Delay); in questo caso, la dotazione di parametri è suddivista in due blocchi operativi di Delay e Modulation.

Dopo aver scelto l’algoritmo desiderato (2290, Analog, BuckedBrigade, ChorusOnly, PingPong, Dynamic, Mod, Reverse, Slap, Tape, AdvFlangerOnly, TzFlangerOnly, TriChorusOnly, TriChorusAltOnly, Vibrato1Only, Vibrato2Only), si passa alla programmazione dei parametri.

Schermata 06-2456449 alle 14.42.56

La sezione  Delay permette il controllo di Delay Time (da 0 a 7000 millisecondi), Feedback (da 0 a 120% – utile per realizzare looper infiniti), Saturation, FB HiCut, FB LoCut, OutLevel, Dynamic Delay Sensitivity, Damping, Release Time, Reverse Delay Time (sempre da 0 a 7000 msec). In pratica, tutto quello che serve per simulare comportamenti inesorabilmente digitali (caratterizzati da una scarsa perdita d’energia lungo il percorso di feedback)  o squisitamente analogici (con maggior dispersione timbrica).

La sezione Modulation prevede le possibilità di scelta per Modulation Type (identiche a quelle previste per il Corona Chorus), Modulation Active, ThruZero Flanger, Speed, Depth 1-2-3, HiCut, Mix, Out Level, Delay Time 1-2-3, Feedback, Feedback HiCut.

 

Qualche particolare in più

A cosa corrispondono i diversi algoritmi? E’ presto detto:

  • Classic Chorus: è il chorus standard ispirato dallo storico TC Stereo Chorus Flanger.
  • Advanced Chorus: sottili miglioramenti su una struttura già scintillante.
  • Classic Flanger: split del segnale e lieve ritardo modulato su uno dei due rami.
  • Advanced Flanger: ancora una volta, sottili variazioni nei tempi e nelle modulazioni.
  • Vibrato: isolando il ramo audio sottoposto a modulazione di velocità/frequenza, si ottiene il puro vibrato.
  • TriChorus: tre linee di trattamento indipendenti, con Depth, Speed, Phase e Chorus svincolate tra loro.
  • TriChorus Alternative: le tre linee sono accuratamente accordate tra loro per ottenere un effetto ancora più drammatico.
  • TruZero Flanger: drammatica cancellazione di fase e rinforzo di livello raggiunto attraverso il vero passaggio per lo zero  dello sdoppiamento.

E se collegate un riverbero al TonePrint Editor? Beh, entrerete nella pagina degli Early Parameters, con tanto di gestione dinamica e damping.

Se il feedback del vostro Flashback finisce troppo presto e non vi permette di congelare in un infinite repeat il segmento audio che avete catturato (in full stereo) con il vostro drone synthesizer preferito, è il momento di ricorrere al TonePrint Editor. 

 

 

 

Tags: , ,

Trackback from your site.

Comments (3)

  • Gabriele

    |

    Sono un felice possessore del TC Vortex Flanger che uso con profitto con un Moog Voyager. Da un prima occhiata al Tone print editor vedo che tra i modulation type ci sono gli stessi algoritmi del corona chorus…vuoi dire che di fatto i due pedali sono uguali? cambia solo la destinazione d’uso finale e la relativa programmazione factory?
    Io ho avuto questa impressione…due al prezzo di uno..

    Reply

  • Enrico Cosimi

    |

    beh, una short modulation è una short modulation… 😉
    da un punto di vista squisitamente tecnico, la differenza tra chorus e flanger è solo (“quasi” solo…) nel tempo di ritardo applicato al segnale originale; se è nella decina di millisecondi, è flanger, se è entro i 70 – 100 millisecondi, diventa chorus…

    :-)

    Reply

    • Gabriele

      |

      …capito…. 😉

      Reply

Leave a comment

Inserisci il numero mancante: *

ga('send', 'pageview');