Posts Tagged ‘Radikal Technologies’

Radikal Technologies RT-311 Swarm Oscillator

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Molti ricordano con nostaglia gli apparecchi Quasimidi… Radikal Technologies è l’attuale incarnazione di Quasimidi, con un occhio nel futuro e i piedi saldamente piantati nel vecchio retaggio analogico. Dopo diversi prodotti di taglio generalizzato, è da qualche anno che RT ha intrapreso una raffinata ricerca nel settore Euro Rack, producendo doppi filtri di grande charme timbrico e, ora, questo oscillatore sciame che può essere configurato per lavorare in notevoli condizioni di clonazione voce/armonizzazione/detune/unison spread… con, in più, la possibilità di fare morph tra otto x otto diverse configurazioni precedentemente definite. Un sogno…

Di Enrico Cosimi

Swarm Oscillator

Ovviamente, non è un apparecchio economico, ma ormai i 600 euro per un modulo Euro Rack esoterico sono diventati lo standard – doloroso, ma ricorrente – che il musicista elettronico deve affrontare per ottenere prestazioni di esclusiva potenza. You pay what you got. L’apparecchio è largo 32 HP, consuma 205 mA sul +12V, 40 mA sul -12V e 0 mA sul +5V nonostante la luminaria di LED messa in gioco; la profondità, 30 millimetri, è pienamente skiff friendly.

Radikal Technologies RT-451

Written by Redazione Audio Central Magazine on . Posted in Gear

RT-451 è un doppio filtro analogico in formato Eurorack, caratterizzato da due stadi analogici indipendenti basati sul circuito del celebre Spectralis di Radikal Technologies, utilizzabili autonomamente (quindi anche per trattare segnali stereo) o combinandoli in serie o parallelo.

A cura della Redazione di Audio Central Magazine

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Ognuno dei due stadi di RT-451 include varie tipologie di filtri: highpass, bandpass, lowpass, i quali possono essere attivati contemporaneamente per creare articolate combinazioni di filtraggio.

Radikal Technologies Accelerator – Seconda parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Riprendiamo da dove eravamo rimasti. E’ il momento di affrontare la…

Modulation Matrix

Ha 32 nodi configurabili tra 32 sorgenti e 32 destinazioni di modulazione; un nodo è il collegamento configurato tra sorgente e destinazione, con tanto di amount regolabile in quantità bipolare.

Di Enrico Cosimi

Accelerator front

Le sorgenti comprendono: LFO1-TrackLFO (i quattro LFO con escursione bipolare); LFO1 Abs+TrackLFO Abs (i quattro LFO con escursione unipolare positiva); ADSR1 – ADSR6 (i sei inviluppi), ADSR1D-ADSR6D (gli stessi sei inviluppi, ma con escursione bipolare adatta all’impiego come pitch envelope); Pitch Wheel; Mod Wheel; Aftertouch; Aftertouch Multiply (il valore di Aft moltiplicato per il valore di parametro destinazione); Expression pedal; Expression Pedal Multiply (come sopra); Velocity; Velocity Multiply (come sopra); Controller 1-8; Key Number; Sequencer 1-3 (le tre linee di step sequencer); Random (valori casuali generati ad ogni nota on); Random D (come il precedente, ma con escursione unipolare positiva);  Button 1-2; Hold Pedal; Release; Key Off Velocity; Key Off Velocity Multiply (come sopra); Accelerometer X Axis; Accelerometer Y Axis (i valori X e Y del sensore di accelerazione e spostamento).

Radikal Technologies Accelerator. Un polifonico da (ri)scoprire – Prima parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Diciamo ri-scoprire perchè Accelerator è una macchina concepita più di dieci anni orsono, ingiustamente sottovalutata all’epoca nonostante le potenti implementazioni messe in atto al suo interno. Del resto, basterebbe ripercorrere velocemente il portfolio di progetti realizzati da Jörg Schaarf (attuale boss Radikal Technologies e, precedentemente, forza trascinante di Quasimidi) per capire che la qualità deve esserci per forza.

Di Enrico Cosimi

Accelerator side

Accelerator è un polysinth virtual analog con tastiera synth action di fascia alta, lunga cinque ottave, carrozzato con un sobrio look facilmente gestibile; la matrice dei parametri di edit è navigabile con il classico sistema riga/colonna e, sulla destra del pannello, è possibile sfruttare il potente sequencer di bordo. Perchè Accelerator? perchè, al suo interno, trova posto un accelerometro in grado di convertire i movimenti che il musicista impartisce allo strumento (sollevamento, inclinazione, traslazione, rotazione… attenti ai cavi e attenti a non farlo cadere) in controlli continui liberamente assegnabili alle destinazioni prescelte. In questo modo, un certo tastierista di un certo gruppo hip del nord ovest italiano potrebbe avere buon gioco con le oscillazioni che lo hanno reso celebre nella comunità dei keyboard player nostrani. :-)

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