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Strymon Volante Magnetic Echo Machine

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Da sempre, gli statunitensi Strymon contendono a Eventide ed Electro Harmonix la palma della vittoria nel settore dei floor processor per strumentisti. Originariamente concepiti da e per i chitarristi, gli apparecchi Strymon hanno avuto un secondo fronte di impiego da parte dei tastieristi e dei musicisti elettronici in genere, grazie alla configurazione stereo in/out predisposta ai segnali di linea e all’impostazione senza fronzoli. Recentemente, Strymon ha annunciato un ghiotto pedale in grado di riprodurre il comportamento dei delay elettromeccanici a tamburo, a nastro su hardware dedicato e a nastro con macchine da studio, con in più una sezione di riverbero a molle. L’apparecchio è suggestivamente denominato Volante. Di seguito, qualche anticipazione.

Di Enrico Cosimi

Schermata 2019-01-12 alle 12.55.15

Volante contiene al suo interno tre algorimti drum, tape e studio corrispondenti al funzionamento degli storici delay analogici Binson Echorec, Roland RE e alle prestazioni ottenibili con il registratore analogico stereofonico configurato in modalità sound on sound/tape delay. Ovviamente, il fascino timbrico c’è tutto, i difetti e i limiti (costo, fragilità, peso, dimensioni, difficoltà di reperimento, rumore di fondo, obsolescenza, ridotto tempo di ritarto) svaniscono all’orizzonte. L’apparecchio è alloggiato nel consueto cabinet in alluminio anodizzato, questa volta in verde/giallo filologico, le cui dimensioni ricalcano quelle dei precedenti Mobius, TimeLine e BigSky. Come nei precedenti casi, le connessioni sono left/rigth in e left/right out; c’è un quinto connettore per expression pedal dedicabile al controllo di uno o più parametri di pannello, al modo external Tap tempo, al preset mode (1, 2 o 3), allo speed mode (half, normal, double) e al transport control. Oltre al Midi In/Out, in più rispetto agli altri apparecchi, c’è una porta mini-USB che consente il controllo completo da computer. L’alimentazione è 9VDC, con barilotto e negativo al centro. Il selettore Instr/Line permette di collegare indifferentemente un cordofono (orrore!) o un segnale di linea.

La febbre del vintage: quale cura sostenibile? (parte 1)

Written by Jacopo Mordenti on . Posted in Gear, Software, Tutorial

La febbre del vintage si direbbe non riuscire a passare. Un po’ tutti noi, perennemente alle prese con acquisti, vendite, scambi di strumenti musicali, nell’approcciarci a un qualsiasi vattelappesca finiamo per avvertire un solletico alla base del collo, una vocina che sussurra melliflua: “… ma suonerà come i vattelappesca d’annata?”

Di Jacopo Mordenti

abbey road

 

Non c’è antipiretico che tenga: la risposta, accompagnata da un sospiro funereo, perlopiù sarà NO. Né a ben vedere potrebbe essere altrimenti, perché con fin troppa facilità ci dimentichiamo come il suono con la S maiuscola – quello marchiato a fuoco nella carne di noi musicisti, quello che ci fa adottare un atteggiamento fideistico al limite del ridicolo, per cui “solo se è vecchio è buono” – è stato ed è tuttora il prodotto non di una singola macchina, ma di una combinazione ragionata di macchine: ad esempio la combinazione fra il sintetizzatore X, il preamplificatore Y e il registratore a nastro Z.

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