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ASM Hydrasynth Deluxer & Explorer

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Dopo il grande successo planetario di Hydrasynth nella versione quattro ottave e desktop, ASM bissa presentando due nuovi modelli a 76 note bitimbrico e a tre ottave di passo medio. Tutti e due i modelli hanno la stessa esaltante tastiera con aftertouch polifonico, tutti e due i modelli condividono il potente motore di sintesi wavetable/virtual analog che ha decretato il successo della linea.

Di Enrico Cosimi

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Il modello Hydrasynth Deluxe costa 1749 euro, offre un doppio synth engine in grado di generare sedici voci simultaneamente, in modo Single o Multi; nel secondo caso, ci possono essere 8 voci + 8 voci con due timbri diversi contemporaneamente. I due suoni possono uscire sulle due coppie stereo Main e Aux (o essere convogliati sulla sola uscita Main stereofonica).

É presente tutta la dotazione di collegamenti CV/Gate analogici In e Out per tutti i segnali già disponibili nei modelli precedenti. Lo strumento è completamente compatibile con le vecchie Patches, che possono qui essere caricate in uno dei due slot timbrici. L’organizzazione degli slot prevede comportamenti split e layer con ampie sovrapposizioni orizzontali e verticali di crossfade completamente editabili sugli otto display grafici.

Ashun Sound Machines Hydrasynth Keyboard

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Prodotto da ASM-Ashun Sound Machines (cioè, da Glen Darcey – il padre del MiniBrute – in collaborazione con Dominic Au, Chen Jiejun e Bob Liao), HydraSynth è uno di quei casi nei quali le attese confermano le aspettative. Annunciato, in tono pacato, nella Primavera 2019, e finalmente reso disponibile nel Dicembre dello stesso anno, lo strumento disponibile nella doppia versione tastiera e desktop è l’esempio classico di quanto sia proficuo per il musicista imbattersi in un team che viaggia orgogliosamente contro corrente, rifiutandosi di accodarsi al filone vaporwave e facendo uscire il proprio prodotto solo quando è finito, solido, a prova di errore. L’etica professionale di Glen e dei suoi compagni dovrebbe essere seguita più spesso da parecchi altri produttori hardware.

Di Enrico Cosimi

01 Hydra Apertura SMALL

A parte la bontà del prodotto, le condizioni storiche hanno contribuito al successo annunciato di Hydrasynth: una palpabile saturazione per maturità del turbine full analog (pochi ci hanno fatto caso, ma il mondo EuroRack – ad esempio – ha compiuto una significativa frenata), la conferma di quanto il modo digitale di fare produzione timbrica sia comodo, alternativo e complementare (basterebbe pensare a quanto l’accoppiata Massive/Serum continui a dimostrarsi indispensabile nella creazione veloce di timbriche cinematiche, e non solo), la disponibilità di una keybed con aftertouch polifonico che permette, in totale indipendenza, di aprire tasto per tasto e voce per voce l’espressività timbrica semplicemente premendo con il singolo dito nell’accordo, la promessa – mantenuta – di un motore di sintesi versatile, profondo ma affrontabile anche dopo solo poche pagine di manuale utente. Insomma, il prodotto c’è tutto, è arrivato nel momento giusto, maturo al punto giusto come è lecito attendersi da un pezzo di tecnologia complessa come questa.

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