Sequential Prophet X

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Al SuperBooth 2018 di Berlino, il Prophet X ha suscitato grandi ondate di interesse; lo strumento fonde in maniera efficace la sintesi sottrattiva con la gestione dei campionamenti audio, offrendo un motore a 16 voci mono/8 stereo che processa segnale audio 16 bit/48 kHz attraverso la sezione di filtraggio analogica.  La memoria interna raggiunge i 150 Gb e viene fornita con una massa di suoni appositamente sviluppati da 8Dio. I tre display OLED di bordo forniscono informazioni su tutte le fasi della programmazione timbrica e della performance.

A cura della Redazione di Audio Central Magazine

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Il motore di sintesi offre una coppia di oscillatori digitali ad alta risoluzione, in grado di generare le classiche forme d’onda analogiche, più la supersaw, più la lettura diretta dei file audio. Il sistema è organizzabile con due instrument stereo per voce (salgono a 4 nelle modalità Stack o Split). Il timbro degli oscillatori può essere sagomato attraverso Shape Control. Tra le sorgenti di controllo disponibili, spiccano quattro LFO sincronizzabili, dotati di slew e phase offset, quattro generatori di inviluppo loopable e una matrice di modulazione a 16 slot liberamente programmabili.

La sezione di filtraggio contiene due moduli 24 dB low pass analogici che lavorano in true stereo nella modalità 8 voci. Ci sono due effetti indipendenti per ciascuno slot timbrico (2 delay, chorus, phase, flange, rotary, high pass, distortion); i parametri degli effetti possono essere controllati attraverso matrix modulation.

Come nei precedenti modelli di punta prodotti da Dave Smith, è disponibile lo step sequencer polifonico (fino a 64 passi, con 6 note per ciascuno step); ciascun layer ospita la propria sequenza indipendente per contenuto e lunghezza; la programmazione comprende note, pause, legature e può essere ovviamente sincronizzata con MIDI Clock esterno. L’arpeggiatore di bordo comprende la ripetizione delle note, il relatch e la sincronizzazione esterna. La velocità è regolabile attraverso visualizzazione BPM dedicata.

Le caratteristiche tecniche sono particolarmente interessanti:

  • Sample Playback; due stereo instrument per voce con multi sample editabili in sample selection, start, end, loop size, loop center, loop on/off, reverse, stretch, bit/rate reduction, sample/rate reduction. Centocinquanta Gb di suoni 16 bit/48 kHz pre installati; altri 50 Gb aggiungibili con acquisto ulteriore; l’importazione dei campionamenti user’s è prevista per Dicembre 2018.
  • Oscllators; due oscillatori digitali per voce, con sine, saw, pulse, supersaw; glide indipendente per oscillatore – il glide è applicabile anche ai campionamenti attraverso Sample Stretch.
  • Filters; due filtri analogici 24 dB LP risonanti; filtro high pass digitale nella sezione effetti.
  • Digital Effects; due processori indipendenti per ciascun layer. Effetti delay, chorus, flange, phase, rotary, distortion, high pass, spring reverb, plate reverb.
  • Envelopes; quattro DADSR loopabili; due dedicati a filtri e amplificatori, due indirizzabili. L’inviluppo di amplificazione è in formato ADSR standard.
  • Sequencer; step sequencer polifonico a 6 note, 64 step memorizzabili.
  • Arpeggiator; modo up, down, u&d, random, assign; valori assegnabili tra sedicesimi e quarti; range da 1 a 3 ottave, re-latch e note repeat.
  • LFO; quattro oscillatori a bassa frequenza con loop, key sync, phase offset e slew indipendenti. Generano triangle, saw, ramp, square, random.
  • Modulation Matrix; 16 slot programmabili; ciascuno slot offre una di 28 sorgenti per 1 di 88 destinazioni; le sorgenti di controllo dedicate comprendono: mod wheel, pressure, key vel, breath, footswitch, LFO 1-2-3-4, Env 3-4.
  • Performance; tastiera a cinque ottave, passo standard, con velocity e aftertouch; bend e mod wheel retro illuminate, transpose, hold, polyphonic glide, unison con voice count regolabile.
  • Memory; 512 suoni factory e 512 suoni modificabili; ogni suono ha 2 layer indipendenti.
  • Connessioni; MIDI connettori In, Out e Thru (ci mancherebbe…), MIDI-over-USB, Sample USB Import port, Main Stereo Out, Phones, Pedal/CV, Volume, Sustain, Sequence pedal/trig.

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Comments (12)

  • paoloconti

    |

    Questo apparecchio ha antenati illustri come Yamaha SY77/99 e la reincarnazione attuale con Montage. Qualcosa in comune ce l’hanno anche se è preponderante la quantità di suoni campionati nell’attuale Prophet e la sintesi sottratti in luogo della FM. E’ giusto?

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  • Enrico Cosimi

    |

    io vedo molte cose in comune anche con il Nord Wave…

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  • Francesco

    |

    … stavo x acquistare il Montage, ma ora che sta per entrare in commercio questo, ed essendo già in possesso di due macchine D.S. Prophet 12 e OB-6, dunque affezzionato utente D.S…..,quale mi consigli? o aspettiamo che esca in commercio in modo da poterlo provare (mi riferisco a te Enrico) e apprezzare con mano le caratteristiche positive che inducono ad acquistarlo (dato che il prezzo del Montage è sceso di parecchio, ma non faccio di questo un problema). Grazie Francesco

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  • Marcello

    |

    Buongiorno prof. Cosimi,
    considerando l’equivalenza di prezzo, come vede il paragone tra questo Prophet X e il Waldorf Quantum?
    Quest’ultimo ha lo schermo Touch e più motori di sintesi. Mi sembra, in generale, più ricco di funzioni e possibilità sonore.
    Sbaglio? Cosa ne pensa?
    Grazie

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  • Enrico Cosimi

    |

    beh, nel Quantum ci sono quattro motori di sintesi: resonator a modelli fisici, granulazione, wavetable e virtual analog indipendenti per ciascuno dei tre operatori… è sicuramente più potente

    ma, simmetricamente, l’implementazione di lettura dell’audio campionato è più completa nel Prophet X…

    insomma, se quello che serve è più sbilanciato sulla sound library e sui suoni campionati, meglio il Prophet X senza alcun dubbio; se invece serve una macchina più “sintetizzatore da sound design”, il Quantum può dare maggiori soddisfazioni.

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    • Marcello

      |

      Mi scusi, avrei un’altra curiosità.
      Differenze di memoria a parte (che comunque non è poco), a livello di sound library, suoni campionati ed elaborazione dei campioni, com’è il paragone tra Prophet X e Nord Electro 6/Nord Stage 3?
      Grazie

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      • Enrico Cosimi

        |

        mah… fatta salva la qualità obiettiva di un campione audio (e, ormai, il livello è altissimo ovunque), valutare la bontà di una sound library significa inevitabilmente paragonarla alle proprie esigenze; quindi, è impossibile dire “questo è meglio di quello”.

        da quanto ho sentito al SuperBooth, il ProX è PAZZESCO nella risposta audio e nella bellezza di quanto viene caricato in fabbrica, ma – ovviamente – il mio è un parere personale, inevitabilmente influenzato dal tipo di suono/sound library che ho in mente o che mi può servire… 😉

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  • Benedetto Schiavone

    |

    Curioso come ci ritroviamo sul mercato un Montage che per la parte “sample playback” + sintesi ha 128 note di polifonia stereo….e uno spazio per i multicampioni “users” pari a 2 Giga scarsi….qui invece polifonia 8 voci stereo e 150 giga di campioni (per quello che ho capito 50 per gli user da fine anno). Synth molto diversi…ma la riflessione nasce spontanea :-)

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  • paoloconti

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    Ci vogliono quasi 4000€ per averlo, forse varrebbe la pena di cercare stimolanti e creative alternative che non mancano……

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  • Davide Micheli

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    Sono molto scettico sul Prophet X.
    Mi sembra in tentativo nobile ma troppo costoso quello di prendere un SSD riempirlo di sample aggiungerci qualche filtro e un paio di oscillatori FFT e far pagare 4000 euro.
    Inoltre vorrei capire un po meglio la qualità dei campionamneti di cui si parla (16-bit, 48kHz) se non ricordo male il vecchio Akai S6000 del 1999 aveva le seguenti caratteristiche:

    –Sample Rates: 44.1kHz and 48kHz.

    –Converters: 18‑bit A‑D converters with 64 times oversampling (Delta Sigma), D‑A converters are 20‑bit 128 times oversampling (Delta Sigma).

    –Polyphony: 128 voices

    Ora possible che si voglia far pagare un SSD con suoni campionati a 16 bit 4000 euro ?

    Di D&S apprezzo il P6.

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    • Enrico Cosimi

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      certe volte, le scelte commerciali o di sviluppo prodotti appaiono difficilmente comprensibili da fuori; tuttavia, nel catalogo DSI mancava una macchina di quel genere che si affianca e completa l’offerta delle macchine full analog già disponibili al suo interno.

      personalmente, sono abbastanza “tiepido” nell’approccio di sintesi con lettura dei campioni all’interno di un canale sottrattivo (per certi versi, mi ricorda il nord wave…), ma la qualità sonra “sotto le dita” è piacevole e lo strumento può trovare più di un estimatore; perlomeno, in tutte le sue occasioni pubbliche c’è sempre stata la fila per provarlo e non sono mancati commenti molto lusinghieri.

      come al solito, le cose servono o non servono su base individuale 😉

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