Roland SE-02 Analog Synthesizer

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

La notizia è di quelle bomba: Roland, in collaborazione con Studio Electronics, commercializza un monofonico tre oscillatori all’interno del suo format Boutique Series. Niente più modellazione fisica, niente artifici DSP… pure analog dal primo all’ultimo condensatore.

Di Enrico Cosimi

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Non è la prima volta, in questa generazione, che Roland ricorre all’expertise esterno per mettere in catalogo materiale di pronto impatto (basterebbe pensare ai moduli della Series 500, realizzati in collaborazione con Malekko), ma è la prima volta che ad un prezzo appena inferiore alla soglia psicologica dei 500 euro, vengono offerti tre oscillatori, filtri, modulazioni dense, inviluppi, step sequencer con memorizzazione dei parametri, memorie di bordo e delay sincronizzabile. L’aria di famiglia è quella in stile Model D, ma a differenza di altre clonazioni annunciate a Berlilno, questa volta ci sono le memorie, il sequencer, i parametri mappati e diversi giri di modulazione che, semplicemente, lo rendono uno strumento oltre la semplice emulazione dell’iconico Minimoog.

Il nuovo SE-02 è un sintetizzatore monofonico, dotato di tre banchi da 128 preset non modificabili, più un banco da 128 locazioni utente; in aggiunta, si possono salvare 128 pattern di sequenza step concatenabili in 16 song ciascuna con 16 parti.

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La struttura di sintesi sfrutta ampiamente il know-how di Studio Electronics, messo a punto in diversi modelli monofonici e polifonici; ci sono tre oscillatori audio indipendenti, con possibilità di switchare il terzo su comportamento Low Frequency per modulazioni cicliche. Le forme d’onda disponibili sono classiche: triangolare, ramp, ramp+triangle,saw (solo nel terzo oscillatore) square, pulse 30, pulse 10.

Anche il primo oscillatore è dotato di tune, oltre al selettore di ottava; è possibile sincronizare il terzo oscillatore al primo, disabilitare il keyboard tracking, modularne la frequenza con il primo generatore d’inviluppo (attraverso attenuverter dedicato); è prevista la cross modulation (ma, secondo tradizione Roland, piuttosto che un vero scambio di cortesie, deve essere interpretata come una FM audio rate mono direzionale) indirizzabile da Osc2 su Cutoff, o da Osc 3 su Osc 3, o da Osc 3 sulla PW degli Osc 1 e 2; in tutti e tre i casi, si può modulare l’intensità del trattamento con la modulation wheel (attenzione: solo uno dei tre bus di modulazione XMOD è controllabile, la selezione è mutuamente esclusiva).

I segnali prodotti dai tre oscillatori 1, 2 e 3, più il Feedback e il Noise sono sommati attraverso il Mixer audio; da questo, passano nella sezione di filtraggio. Il filtro è il Low Pass quattro poli di storica e consolidata memoria; possiede regolazioni di Cutoff, Resonance, Key Tracking dosabile 1/3 e 2/3; l’envelope amount è attenuabile attraverso manopola Contour e selettore di polarità Normal/Inverse (in questo modo, a differenza di un normale attenuverter, rimane disponibile l’intera escursione del potenziometro).

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I due inviluppi di filtraggio e amplificazione sono i classici AD/RS di storica memoria: il comando Decay regola anche il tempo di Release che può essere complessivamente disabilitato, abilitato sui due inviluppi o solo sul secondo generatore. I tempi spaziano da 1 msec a 20 msec, come tradizione. L’innesco degli inviluppi avviene attraverso interpretazione single/multiple trigger della tastiera e, in alternativa a questa, se ne può subordinare la partenza al Clock del modulo LFO.

Il segnale amplificato e inviluppato è sottoposto a un Delay regolabile in Time (sincronizzabile), Regeneration e Amount.

L’apparecchio è dotato di Glide regolabile in durata e escursione lineare/esponenziale; la modulation wheel riceve e scala il segnale modulante ottenuto attraverso dosaggio Wheel Mix di LFO o di uno dei tre XMOD bus selezionato in precedenza.

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Il modulo LFO è dotato di controllo Rate per la velocità, scelta della forma d’onda sine, triangle, saw, ramp, square, pulse, reverse pulse, random, smoothed random. Ci sono due mandate indipendenti per Osc Frequency Modulation e Cutoff Frequency Modulation; ciascuna mandata può essere subordinata all’escursione/posizione della modulation wheel potendo scegliere tra Full Scaling, Half Scaling, Off. Nel primo caso, la rotella controlla tutta l’ampiezza di modulazione; nel secondo, agisce solo per metà dell’escursione; nel terzo, la rotella viene ignorata. Il ciclo di modulazione può essere limitato a One Shot (senza ripetizione), subordinato al Gate On o lasciato Free. Tanto il Delay quanto il ciclo di LFO possono (o non possono) essere sincronizzati col Clock MIDI.

In aggiunta, lo Step Sequencer di bordo permette di scrivere sequenze da 16 pattern, con densità e durata selezionabile tra 1/16 e 1/4t, direzione fw, bw, fw/bw e random, selezione indipendente di primo e ultimo step, abilitazione nota/pausa, glide e tie indipendenti.

L’apparecchio lavora su tre diversi livelli di programmazione per Patch (programmaione timbrica), Seq (programmazione della sequenza), Song (articolazione e concatenazione di sequenze diverse), Performance (per agganciare sequenza con patch e per intervenire real time sui parametri di sequenza.

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Sul pannello posteriore, trovano posto la presa per l’alimentatore esterno (fornito in dotazione), l’interruttore on/off, la presa microUSB per il controllo a distanza e per USB-Audio, le prese MIDI In e Out; le connessioni analogiche comprendono: Trigger In e Trigger Out (quest’ultima, per interagire con il sequencer di bordo), CV, Gate e VCF CV Input, External Audio Input, Mono Output, Phone Output; Il trimmer per il Volume e il Kensington Lock completano la dotazione.

L’apparecchio può essere configurato in Poly-Chain (con esemplari analoghi) per raggiungere la polifonia desiderata.

Qui per saperne di più.

 

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Comments (12)

  • Attilio

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    Il filtro è un 4 poli, come il ladder del minimoog o è più vicino ai filtri roland classici?

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    • Enrico Cosimi

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      Studio Electronics, di default – quando cioè non prende volutamente dichiarate direzioni diverse – segue lo standard 24 dB/Oct Transistor Ladder Moog…

      Reply

  • cactusound

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    E intanto Moog ha chiuso la produzione dei Mini.

    Reply

  • Alessandro

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    Sciur Cosimi, ci ha già messo le mani? E’ una di quelle cose che mi farebbe mettere mano al portafogli vuoto, è un po’ che non piglio synth e questo mi ingolosisce…

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  • luca

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    professor cosimi , chiedo un consiglio ho visto un video molto interessante dove l’arpeggiatore di un juno 60 veniva sincronizzato ad un roland tr 707
    il link è questo : https://www.youtube.com/watch?v=7vh_5RDi1e4
    ammetto la mia ignoranza e volevo capire come poter utilizzare tale tecnica anche con ableton e un synth esterno . grazie
    ps ricordo se non erro che il juno 60 non aveva protocollo midi o sbaglio ?

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    • Enrico Cosimi

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      il sync è previsto nel design originale roland dei due apparecchi. per il synth esterno, l’importante è che possa ricevere il midi clock da ableton… 😉

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  • luva

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    grazie enrico

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  • cesare

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    salve
    Sono un po’ alle prime ami con i sintetizzatori…
    mi è appena arrivato l’ SE-02, vorrei sapere come collegarlo ad uno dei sequencer del beatstep pro ; Ci vogliono dei cavetti particolari ? mono o stereo ? ce ne vuole 3 ? come vanno inseriti , gate con gate vcf con velo e cv con pitch?
    Grazie

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    • Enrico Cosimi

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      usa direttamente MIDI Out e MIDI In tra una macchina e l’altra 😉

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