ReWire: (scampoli di) cos’è, cosa non è e come si usa

Written by Antonio Antetomaso on . Posted in Tutorial

Ben ritrovati amici. L’intento di questo nuovo articolo è quello di confezionare una sorta di prontuario sull’utilizzo di questo strumento. Prontuario significa sostanzialmente “pratica” e difatti l’articolo non vuole assumere un carattere enciclopedico anche perché trattasi di una prodotto proprietario di cui non è dato conoscere i dettagli implementativi, bensì una sorta di tutorial da tenere nel cassetto e ripescare all’occorrenza.

di Antonio Antetomaso

Come fidi assistenti chiamerò due vecchie conoscenze, Logic e Reason. Alla fine, il solito video riepilogativo a fugare (spero) ogni dubbio.

Cominciamo da un minimo di teoria, per quanto possibile. Che cos’è ReWire? Wire in inglese significa “cavo” e Re…beh, chi bazzica un minimo Propellerheads sa che è il prefisso utilizzato da questa casa produttrice per etichettare tutti i suoi prodotti, primo fra tutti Reason.

E difatti, ReWire è il nome di un protocollo di comunicazione tra software musicali di eterogenea natura, sviluppato da Propellerheads e Steinberg verso la metà degli anni 90. Detta in altre parole, una volta implementato, ReWire si configura a tutti gli effetti come un bus virtuale su cui inviare e da cui ricevere dati audio e midi in modo altamente ottimizzato.

Nel dettaglio, mediante tale protocollo è possibile inviare simultaneamente da una applicazione audio ad un’altra fino a 256 tracce audio e 4080 canali MIDI. La prima implementazione concreta del protocollo avvenne con il software synth ReBirth, che vide la sua comparsa sul mercato nel 1998 e che oggi è disponibile per iPad e iPhone

Con un pizzico di malizia, penso di poter affermare che esso è stato ed è tutt’ora l’unico meccanismo con cui la Propellerheads ha aperto i suoi (ottimi) prodotti all’integrazione con altri software di mercato.

Parliamo di Reason, a tale proposito, il nostro secondo ospite. Reason, come la maggior parte di voi saprà, è nato (novembre 2000) come un rack virtuale di devices di svariata natura, di natura assolutamente proprietaria. In pratica, avviato il programma e configurato a dovere esso offriva la possibilità di definire il proprio setup di strumenti musicali, effetti e mixer in una unità rack virtuale comandata da messaggi MIDI, naturalmente (ma non solo come vedremo).

Prerogativa di Reason era ed è tuttora la sua stabilità, specie sotto piattaforma OsX. Tutto bello, ma il prezzo da pagare era la pochissima espandibilità del prodotto e la chiusura verso integrazioni e prodotti di terze parti. In pratica, l’espandibilità era da intendersi soltanto relativamente a pacchetti di suoni aggiuntivi per gli strumenti software offerti dal programma, i cosiddetti ReFills. L’unico meccanismo di integrazione con prodotti di terze parti era, inoltre, offerto, appunto, dalla possibilità di utilizzare Reason in modalità “slave“, comandato mediante ReWire.

Oggi, Reason è arrivato alla versione 6 ed è diventato una vera e propria DAW, offrendo anche un ambiente di sequencing degno di nota nonché un primo tentativo di estensione delle sue possibilità oltre al ReWire, costituito dalla possibilità di realizzare strumenti di terze parti da integrare nel suo rack virtuale, a patto che vengano rispettati certi protocolli imposti da Propellerheads. Stiamo parlando delle “Rack extensions“, che non sono di certo oggetto dell’articolo. Il ReWire è diventato un vero e proprio standard e le principali DAW di mercato implementano questo protocollo (Logic, Cubase, Sonar..). Chiusa la parentesi teorica (per gli approfondimenti vi rimando qui), vediamo il ReWire in azione, utilizzando Logic 9 e Reason 5 in ambiente OsX.

L’esempio che vi propongo, che poi verrà ripreso nel video finale, consiste nel configurare Logic per far suonare uno strumento di Reason; detta più precisamente, configureremo un progetto di Logic per far in modo da assegnare un channel strip allo scambio dati Audio/MIDI con Reason. Perché tutto ciò? Elementare, Watson: per estendere la potenza di Logic con le meraviglie di Reason e fondere entrambe le cose in un connubio di valore assai elevato.

Prima regoletta pratica: per abilitare il ReWire tocca avviare prima il programma master (Logic in questo caso) e poi Reason che, avviatosi, si configurerà, appunto in modalità “slave“. Presto presto: avviamo Logic e creiamo un nuovo progettino:

Avviamo Reason, creiamo anche qui un nuovo progetto e notiamo la modalità “slave” (in alto a sinistra, sul mixer):

Carichiamo un synth di Reason con un suono di nostro gradimento. Io approfitto dell’occasione per aprire la meravigliosa libreria di suoni dedicata al Fairlight e sviluppata da Bitley, la Fairlight Supremacy, oggi diventata “Fairlight CMI Platinum” e disponibile qui. all’indirizzo . Essendo un prodotto disponibile solo per Reason capita a fagiolo, no? Devo per forza usare il ReWire se voglio integrarlo in un brano sviluppato mediante Logic. Il tempo di inviare a Bitley le coordinate bancarie per il bonifico in seguito alla pubblicità che gli ho fatto et….voilà, ecco il Combinator di Reason con i suoni del Fairlight caricati (secondo voi quale suono ho scelto?? Come non lo sapete??? aaaaaarrrr, anzi sssssssaaaarrrrrrrrrrr).

E’ tempo di fare la magia: mettiamo in collegamento Logic con Reason.  Creiamo una traccia “External MIDI” e dalla “Libreria” di Logic scegliamo “Reason” e, poi, lo strumento che vogliamo comandare; nel nostro caso il Combinator

    

Dalla schermata del mixer di Logic, clickiamo su “Options” e poi su “Create new auxiliary channel strip…“. Scegliamo un canale stereo e (cosa importante) scegliamo ReWire come input, selezionando il mixer di Reason. Stiamo ricevendo l’audio da Reason e lo stiamo convogliando verso il main output di Logic, naturalmente. Contemporaneamente stiamo inviando dati a Reason per “farlo suonare”. Carino no

Benissimo, se avete il controller midi acceso e l’audio correttamente configurato, pigiando qualche tasto sulla tastiera dovreste sentire Reason suonare. E non è finita qui, provate ad inserire un effetto di Logic per vedere come e con che performances l’audio di Reason viene processato dal motore di Logic. Sbalorditivo vero?

Ultima cosa prima di chiudere, ricordatevi di terminare prima Reason e poi Logic, altrimenti il secondo non si chiuderà.

Bene amici, è tutto qui, non mi resta che mostrarvi il video riepilogativo con il quale mi permetto anche di farvi ascoltare qualcosa di “Rewire compliant”…..si, avete capito è proprio lei!!

Buon ascolto e buona musica.

 

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Comments (1)

  • Paolo

    |

    Ciao, grazie per la spiegazione, era quello che ci voleva! Però ho un problema. Vorrei usare più strumenti di reason su Logic. Ho provato più volte a eseguire la stessa procedura, ma il risultato è che suonando e selezionando ora una ora l’altra traccia di reason o di un altro vst di Logic sento contemporaneamente suonare tutti i suoni aperti su reason contemporaneamente… Che fare?

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