Per una storia dell’audio – Seconda parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Recording, Tutorial

Continuiamo da dove eravamo rimasti…

di Enrico Cosimi

lp

Avevamo appena visto l’acquisizione da parte americana della tecnologia magnetofonica sviluppata nella Germania nazista…

  • 1946 – La Ampex comincia a lavorare ad una versione “americana” dei registratori AEG, ovvero il futuro Ampex Model 200. La 3M Scotch produce il primo nastro all’ossido di ferro (che in pratica è ruggine…) su supporto in acetato.
  • 1947 – Mullins dimostra le capacità del magnetofono a Bing Crosby e, per la prima volta, uno show radiofonico della ABC viene registrato e mandato non in diretta, bensì in differita.
  • 1948 – Viene dimostrato, presso i Laboratori Bell, il primo transistor al germanio; William Shockley, lo scopritore, si trasferirà successivamente a Palo Alto, inaugurando quella che, negli anni successivi, diventerà la Silicon Valley.
  • 1949 – La Columbia espugna il mercato discografico, imponendo i primi album long playing da 12” in vinile: girano a 33 giri e 1/3 al minuto ed offrono 23 minuti di durata per ciascuna facciata. Questa velocità, che solo ora conquista il grande pubblico, è già da anni l’unica adottata nell’industria del broadcast. In quel periodo, l’utente può scegliere tra dischi realizzati con tre diverse velocità e tre formati: 78, 45 e 33-1/3 giri al minuto. La prima era stata inventata nel 1901, la seconda nel 1949 e la terza nel 1926.
  • 1959 – In Germania, Willi Studer produce il primo registratore Dynavox, successivamente ribattezzato Revox. Lo stesso anno, Frank McIntosh produce il primo amplificatore McIntosh, in grado di produrre 50 watt di potenza, con distorsione armonica inferiore al 1% ed una risposta in frequenza pari a 20 – 20.000 Hz.
  • 1951 – Stefan Kudelski, in Svizzera, produce il primo registratore Nagra; l’apparecchio è portatile, alimentato a batteria e diventa in breve il capostipite di una serie di registratori adottati dal giornalismo internazionale. Nasce l’electronic news gathering.  Max Grundig produce, in Germania, il registratore portatile Reporter.
  • 1951 – Viene presentato il computer UNIVAC, il primo ad offrire la possibilità di salvare i dati su nastro magnetico.
  • 1952 Il gruppo di ricerca Ampex, guidato da Charles Ginsburg inizia a progettare un video registratore; per supportare tutta la quantità di dati necessari, la velocità di scorrimento del nastro viene fissata a 100 ips.
  • 1953 – Elvis Presley registra il suo primo disco, per regalarlo alla madre, presso i Sun Studios di Memphis; Sam Philips, il proprietario, utilizza due registratori a nastro Ampex 350 per creare                l’effetto slapback che poi diventerà il marchio di fabbrica dei Sun Records.
  • 1954 – Bill Haley registra Rock Around the Clock per la Decca.
  • 1955 – La Ampex commercializza il primo video registratore professionale. Il Quadraflex VTR utilizza nastro 3M da 2” che viene fatto scorrere a 15 ips contro una testina rotante inclinata. Nei vengono venduti circa 600 esemplari, ciascuno a 75.000 dollari. Gli apparecchi sono rigorosamente in bianco e nero.
  • 1956 – La CBS manda in onda il primo spettacolo video non in diretta: il Douglas Edwards and the News.
  • 1958 – Viene stabilito uno standard mondiale per le registrazioni ed i dischi stereofonici; iniziano le vendite dei primi album LP stereo microsolco. Koss produce le prime cuffie stereofoniche.
  • 1959 – La Toshiba, e successivamente la Sony, sviluppano un modello di video registratore con testina elicoidale e nastro da 2” che scorre a 15 ips. L’anno successivo, un accordo commerciale tra Ampex e Sony prevede lo scambio delle rispettive tecnologie ed un notevole passo avanti nella realizzazione delle apparecchiature.
  • 1961 – La JVC presenta il primo video registratore a colori con testina elicoidale.
  • 1963 – La ditta olandese Philips presenta la prima compact audio cassette, utilizzando nastro BASF su supporto in poliestere, di formato 1/8”. Il nastro gira a 1-7/8” al secondo. All’inizio il sistema viene diffuso esclusivamente per il mercato dei dittafoni da ufficio. L’impiego della cassetta per registrare musica di uso personale non viene contemplato – all’inizio- dalla Philips. Ci vorranno altri due anni perché la Philips capisca le potenzialità di mercato delle compact cassette. Lo stesso anno, la Sony commercializza il primo video registratore per il mercato home, al costo di 995 dollari; l’apparecchio utilizza nastro da 1/2”
  • 1964 – Viene prodotto il primo registratore valvolare Studer J37 a quattro tracce. La possibilità di registrare le piste in momenti indipendenti consente ad un singolo esecutore di sovrapporre diverse parti musicali, fino ad ottenere il risultato finale.
  • 1966 – Sulle automobili americane vengono installati i primi lettori di cartucce 8-track stereo.
  • 1967 – Ampex commercializza il sistema HS-100 Video Magnetic Disc a colori; l’apparecchio viene utilizzato per le riprese al rallentatore durante le trasmissioni televisive sportive.
  • 1968 – La CBS inizia a vendere videocassette pre registrate, contenenti film su licenza 20th Century Fox: inizia la guerra dei formati digitali per l’home vide che coinvolgerà, nel corso degli anni, RCA, Sony, Ampex, AVCO eccetera…
  • 1969 – Viene introdotto il sistema Dolby Noise Reduction per i nastri pre registrati. Nello stesso anno la Sony introduce il formato video U-Matic su 3/4”; i nastri durano un ora esatta e la Sony rende pubblici i codici per la costruzione di apparecchiature compatibili con il formato 3/4”.
  • 1970 – Studer commercializza il primo registratore multitraccia A-80; su nastro magnetico da 2” di altezza trovano posto 16 tracce audio che possono essere registrate e cancellate in maniera del tutto indipendente. La costruzione dell’apparecchio è modulare e permette di controllare in maniera libera l’elettronica necessaria alla gestione di ogni pista.
  • 1971 – IBM produce il primo memory disk flessibile da 8”, l’oggetto viene velocemente ribattezzato come “floppy disk”. La capacità di memoria è pari a 100 Kb scrivibili su un’unica facciata. Lo stesso anno, la INTEL produce i primi circuiti LSI large scale integration successivamente adottati per i lettori compact ed i primi microprocessori 4004 a 4 bit (adatti per i calcolatori, ma insufficienti per il trattamento dell’alfabeto… per quest’ultimo bisognerà aspettare i processori a 6 bit).
  • 1972 – La Nippon Columbia presenta un registratore PCM per audio digitale, che utilizza il nastro video per immagazzinare segnali che raggiungono gli 87 dB di dinamica.
  • 1975 – Sony introduce il formato Betamax, per macchine che vengono vendute sotto ai 1300 dollari. Per la prima volta l’utente può registrare i programmi che vede alla televisione, fino a crearsi una libreria personale.
  • 1975 – Sidney Alonso e John Appleton sviluppano il Synclavier Digital Synthesizer; l’apparecchio diventa in breve lo strumento di riferimento per l’industria discografica, arrivando ad offrire, nei successivi cinque anni, fino a 16 piste di audio digitale oltre alle originarie caratteristiche di multi sintesi.
  • 1976 – Al Shugart sviluppa il floppy disk da 5.25”; la capacità è pari a 100 Kb su singola faccia, la stessa quantità di dati precedentemente contenuti nel più ingombrante floppy da 8”.
  • 1977 – Steve Wozniak e Steve Jobs sviluppano il primo personal computer Apple
  • 1978 – Viene commercializzato il primo registratore a 24 piste analogico Studer A-800; il formato, sempre su nastro da 2”, diventa in breve lo standard della registrazione discografica professionale.
  • 1978 – Pioneer introduce il LaserDisc; in precedenza, lo stesso formato era stato utilizzato dalla Cadillac per i corsi di formazione dei propri venditori. I primi LaserDisc preregistrati vengono commercializzati solo nel 1980.
  • 1979 – Sony introduce il registratore TPS-L2 Walkman a cassette. Nel corso degli anni successivi, sotto la sigla Walkman (ed altre variazioni), verranno presentati più di 500 diversi modelli di apparecchiature. Il Walkman inaugura, a tutti gli effetti, la nuova era dell’ascolto personale di musica. Nei 20 anni di vita, il Walkman è stato venduto in più di 100 milioni di esemplari e, fino al 1983, le cassette audio preregistrate vengono vendute in 236 milioni di esemplari, surclassando la vendita degli LP in vinile. Ma già all’inizio degli anni ’80, il vinile viene messo in crisi dalla nascita del Compact Disc.
  • 1980 – La Sony e la Philips introducono il formato Compact Disc; lo sviluppo del progetto era iniziato nel 1969; lo stadio finale del prodotto sfrutta un raggio laser per la lettura dei dati digitali. I dati sono trasferiti sulla superficie sotto forma di microscopici forellini; il CD ha una velocità di rotazione variabile da un minimo di 200 giri al minuto (sulla periferia) fino ad un massimo di 500 giri al minuto (verso il centro). Il diametro del CD, pari a 120 mm, permette di ospitare audio digitale a 16 bit, registrato a 44.1 kHz; la lunghezza massima è pari a 74 minuti di audio stereofonico; una durata sufficiente a contenere la nona sinfonia di Beethoven…

To be continued…

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Comments (2)

  • synthy

    |

    è bellissimo Enrico, leggendo date ed avvenimenti ho avuto piacevolissimi flashback di momenti di vita…

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  • synthy

    |

    vorrei dare il mio piccolo contributo per una cosa esatta che Enrico ha scritto ma che potrebbe essere interpretata erroneamente a prima vista se non si hanno ben chiare le leggi e formule dela matematica:
    “…il CD ha una velocità di rotazione variabile da un minimo di 200 giri al minuto (sulla periferia) fino ad un massimo di 500 giri al minuto (verso il centro)…”

    Innanzitutto ciò non avviene nello stesso momento ma varia durante la lettura del CD e questo perchè i diversi punti (microscopici forellini) di un CD si muovono di moto circolare uniforme con lo stesso periodo T e la stessa velocità angolare ω (o RPM se preferite). Però i punti più vicini al centro del CD sono più lenti di quelli che si trovano sul bordo, e siccome il laser di lettura richiede una velocità dei microscopici forellini costante per poter essere letti senza errori, i servocontrolli del lettore varieranno la velocità rotazionale (o RPM se preferite) in base alla distanza del laser dal centro così da ottenere sempre la stessa velocità di lettura.
    Ciò è espresso dalla formula v = ωr (v=velocità dei punti, omega = velocità angolare o rotazionale o RPM, r = raggio di distanza dal centro), secondo cui il modulo v della velocità dei punti del CD aumenta in modo direttamente proporzionale alla loro distanza dal centro.

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