Novation Bass Station II – Il manuale utente in italiano. Sesta parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Tutorial

E’ il turno degli automatismi di Arpeggiatore e Step Sequencer.

Di Enrico Cosimi

BS II rear 2

Buona lettura.

La sezione Arpeggiator

Bass Station II ha un versatile comportamento di Arpeggiatore che permette l’esecuzione e la manipolazione in tempo reale di arpeggi di varia complessità. Quando si abilita l’Arpeggiatore e si preme una singola nota, quella nota sarà eseguita a ripetizione. Se si esegue un accordo, l’Arpeggiatore identifica le note in esso contenute e le esegue indidualmente in sequenza (questo è chiamato un pattern di arpeggio o una “sequenza di arpeggio”); pertanto, se si suona una triade di Do maggiore, le note selezionate risulteranno Do, Mi e Sol.

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L’Arpeggiatore si abilita premendo il tasto On [42]; il LED associato confermerà il suo stato.

Il tempo della sequenza di arpeggio è regolato con il controllo Tempo [44]; agendo su questo, si può far suonare la sequenza più veloce o più lenta. L’escursione è compresa tra 40 e 240 BPM, e il valore BPM è visualizzato nel display LED. Se la Bass Station II è sincronizzata ad un clock MIDI esterno, riconoscerà automaticamente il segnale in ingresso e disabiliterà il controllo Tempo. A questo punto, la velocità della sequenza di arpeggio sarà determinata dal segnale esterno di clock MIDI. Per vedere il valore BPM di un clock proveniente dall’esterno, basta muovere appena il controllo Tempo; questo farà cambiare la visualizzazione sul display LED facendo leggere la velocità del clock esterno.

Se la sorgente di clock MIDI esterna viene rimossa, l’Arpeggiatore continuerà “per inerzia” ad usare l’ultima indicazione di tempo ricevuta. Comunque, se ora smuovete il controllo Tempo, il clock interno prenderà il sopravvento e subentrerà all’avanzamento per inerzia. Il tempo dell’arpeggio sarà ora governato dal clock interno e regolabile attraverso controllo Tempo.

Il tasto Latch [43] fa eseguire la sequenza di arpeggio corrente in maniera ripetuta senza che le note siano tenute abbassate. Latch può anche essere premuto prima che l’Arpeggiatore sia abilitato. Quando l’Arpeggiatore è abilitato, la Bass Station II esegue immediatamente la sequenza di arpeggio definita dall’ultimo corredo di note eseguite sulla tastiera, e le ripeterà indefinitamente.

Il pattern di arpeggio è selezionato con i tre controlli [45], [46] e [47]: Rhythm, Arp Mode e Arp Octaves.

  • Rhythm – l’arpeggiatore è fornito di 32 sequenze di arpeggio predefinite; usando il controllo Rhythm, è possibile selezionarne una. Le sequenze sono numerate da 1 a 32; il display conferma il numero di quella selezionata. Le sequenze crescono di complessità ritmica mano mano che il loro numero d’ordine aumenta; il Rhythm 1 è una semplice serie di note consecutive da un quarto; ritmi con numero più elevato introdurranno pattern più complessi e note di durata più corta (sedicesimi).
  • Arp Mode – la regolazione di questo controllo a otto posizioni determina grossolanamente l’ordine in cui le note che creano la sequenza di arpeggio saranno eseguite:
Posizione Descrizione Commenti
Up Ascendente La sequenza inizia dalla nota più bassa
Down Discendente La sequenza inizia dalla nota più alta
UpDn Su e giù La sequenza alterna
UpDn2 Su e giù Come la precedente, ma ripetendo 2 volte le note estreme
Played Ordine di esecuzione La sequenza ingloba le note nell’ordine con cui sono suonate
Random Casuale Le note premute sono suonate in ordine casuale
Record Vedi la sezione Sequencer a pagina 17 del manuale originale
Play Come sopra

 

Vale la pena di spendere un po’ di tempo per sperimentare con le differenti combinazioni di Rhythm e Arp Mode. Alcuni pattern lavorano meglio con determinati Modi.

  • Arp Octaves – permette l’aggiunta di ottave superiori alla sequenza di arpeggio. Quando è impostato su 2, la sequenza è suonata normalmente e, immediatamente, eseguita all’ottava superiore. Valori più elevati estendono questo procedimento aumentando il numero delle ottave aggiuntive. Impostando valori diversi da 1 si ottiene l’effetto di duplicazione, triplicazione, eccetera per la lunghezza originale della sequenza. Le note addizionali aggiunte alla sequenza risulteranno trasposte di ottava. Pertanto, una sequenzaz di arpeggio da quattro note suonata con Arp Octaves regolato su 1 diventerà di otto note se Arp Octaves viene spostato a 2.

 

Arp Swing

Questo parametro di arpeggio è impostato attraverso la funzioni On-Key: Arp:Swing (sul Fa # superiore). Si tiene premuto il tasto e si aggiusta il valore di parametro con i bottoni Patch/Value [8]. Se lo Swing è regolato su un valore diverso dal default 50, si possono ottenere effetti ritmici interessanti. Valori più alti prolungano gli intervalli tra note dispari e note pari, mentre gli intervalli tra note pari e dispari si accorciano in maniera corrispondente. Valori più bassi hanno l’effetto opposto. Questo è un effetto per il quale è più facile sperimentare che tentare una descrizione.

 

Il Sequencer

Bass Station II comprende uno step sequencer a 32 note, i controlli del quale sono compresi nella sezione dell’Arpeggiatore. Sul pannello comandi, i controlli del sequencer sono marcati in testo nero su fondo bianco, e sono: Record, Play, SEQ Legato, Rest e SEQ Retrig. (Tenete presente che SEQ, Legato e Rest sono “funzioni secondarie” rispettivamente dei controlli Arp Octaves [46] e Latch [42].

 

Record

Si possono registrare fino a quattro sequenze separate, ciascuna contenente fino a 32 note (o combinazioni di note e pause). Queste sequenze sono memorizzate nella Bass Station II e sono conservate anche a macchina spenta. Inoltre, la sequenza correntemente selezionata può essere memorizzata come parte di una patch.

Per registrare una sequenza, è necessario decidere prima quale delle quattro locazioni di memoria (da 1 a 4) dovrà essere utilizzata attraverso il controllo SEQ [46]. Mettere il controllo Arp Mode [45] su Record. Il display LED confermerà il modo visualizzando REC. Suonare la prima nota (o inserire una pausa – vedi sotto) e il display LED visualizzerà “1”: da questo momento in poi, incrementerà il numero ad ogni nota o pausa eseguita, fino ad un massimo di 32 eventi.

 

Notare che:

  • Il sequencer non registra la lunghezza delle note o delle pause suonate. Durante il playback, il ritmo della sequenza è determinato dal controllo Arp Rhythm [44].
  • Se si registra una sequenza completa di 32 eventi (pause/note), gli eventi successivi non saranno memorizzati.
  • Le sequenze possono essere più corte di 32 note/pause, se desiderato, e si può interrompere la registrazione in ogni momento.

 

Una pausa (un periodo di silenzio della stessa durata di una nota) può essere registrata nella sequenza allo stesso modo di come si inserisce una nota, usando il tasto Rest [41].

Se due o più note devono essere eseguite rispettando un legato (in maniera indipendente a quale pattern è stato scelto con il controllo Rhythm), suonare la prima nota e poi premere il tasto Legato [41]. Un trattino “-“apparirà nel display dopo il numero di step per indicare che il legato è stato applicato a quella nota. Questa, e la nota seguente, saranno ora eseguite in maniera legata. Allo stesso modo, le note possono essere “legate di durata” (estese nella loro durata) in modo simile, suonando la stessa nota da tutte e due le parti del trattino legato “-“. (Si noti che è non è possibile collegare pause in questo modo).

Premendo il tasto Legato ripetutamente si alternerà il comportamento legato acceso/spento. In questo modo, è possibile usarlo per cancellare ogni legato/legatura applicato agli step di sequenza. Una volta cancellato, il trattino sparirà dal display.

 

Play

Una volta che la sequenza desiderata è stata registrata, posizionare il controllo Arp Mode su Play. Le sequenze registrate possono essere eseguite in diverse maniere. Se suonate la prima nota della sequenza registrata, il sequencer suonerà la sequenza nella sua tonalità originale. Ad esempio, se la prima nota della sequenza registrata era il Do centrale, per avere il playback della sequenza nella tonalità originale, occorrerà premere il Do Centrale. Se suonate una nota differente, la sequenza sarà trasposta con la nota suonata come prima nota della sequenza. Ad esempio, se viene suonato un Si basso, la sequenza (che era stata registrata partendo dal Do centrale), sarà trasposta di un semitono verso il basso.

Il ritmo della sequenza può essere cambiato usando il controllo Rhythm [45] in maniera simile a quanto visto per l’Arpeggiatore.

 

SEQ Retrig

Questo parametro di sequenza è abilitato attraverso una funzione On-Key: Arp:SEQ Retrig (sul Sol acuto).

I ritmi disponibili – come descritto nella sezione dell’Arpeggiatore – spaziano da due battute di singole note da un quarto a due battute con complessi pattern di sedicesimi. Il numero delle note nel pattern ritmico, quindi può variare tra 8 (due battute ciascuna con quattro quarti) a 32 (due battute ciascuna con 16 sedicesimi o pause corrispondenti). Comunque, una sequenze registrata può contenere un qualsiasi numero di note (fino ad un massimo di 32), quindi la lunghezza della sequenza potrebbe non corrispondere alla lunghezza del pattern ritmico selezionato. Questo può essere bellissimo, ma in alcune situazioni potrebbe essere meglio accorciare la sequenza per far corrispondere la sua lunghezza con quella del ritmo selezionato, ad esempio per avere una sequenza ripetitiva che vada in passo con il ritmo.

Quando il parametro è messo su On, SEQ Retrig fa ripartire da capo la sequenza ogni due battute, senza tenere conto il fatto che il suo playback possa essere terminato naturalmente o meno. Con SEQ Retrig messo su Off, la sequenza suonerà in tutta la sua interezza, anche se ciò comporterà un “avvolgimento” nei confronti del pattern ritmico.

 

Funzioni On-Key

Per minimizzare il numero dei controlli, Bass Station II utilizza le funzioni On-Keys (sul tasto) per regolare i parametri sonori non collegati alla performance.

Ciascuna nota della tastiera ha una specifica funzione On-Key, e queste sono riportare sul pannello comandi sopra ogni nota. Per usare una funzione On-Key, tenere premuto il tasto Function/Exit [51] e premere la nota corrispondente alla funzione desiderata. Rilasciare sia la nota e il tasto Function/Exit, poi usare i tasti Patch/Value [8] per alterare il valore o lo stato del parametro. Notare che alcune funzioni sono di tipo “a interruttore”, cioè On/Off, mentre altre sono di tipo “analogico” e hanno un’escursione di parametro tipica compresa tra -63 e +63. Quando è stato raggiunto il valore o lo stato desiderato, premere nuovamente il tasto Function/Exit per uscire dal modo On-Key; se non fate altre regolazioni, dopo 10 secondi lo strumento effettuerà un’uscita automatica dal modo On-Key.

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Una volta che la funzione On-Key è stata selezionata (con il display LED che lampeggia), la tastiera torna alle sue funzionalità normali. Questo permette di ascoltare in tempo reale ogni cambiamento nel suono che sia causato dalle variazioni impartite attraverso funnzioni On-Key. Ad esempio, cambiando il parametro Arp Swing durante una performance dal vivo.

Molte delle funzioni On-Key sono descritte in punti diversi del manuale; la lista seguente fornisce un elenco completo.

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Oltre che manualmente (con il controllo Frequency [33]), con l’Inviluppo di Modulazione e con lo LFO 2, si può anche variare la frequenza di taglio del filtro usare la rotella Mod. Ottimo per le esibizioni dal vivo. Il valore del parametro determina, in pratica, l’escursione del controllo disponibile da parte della rotella. Valori positivi del parametro incrementeranno la frequenza di taglio del filtro quando allontanate da voi la rotella Modulation, valori negativi avranno l’effetto opposto.

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Il parametro LFO 1 to OSC Pitch gestisce l’escursione con cui l’intonazione degli oscillatori (tutti e due simultaneamente) sarà controllata dallo LFO 1 usando la rotella Modulation [2]. Questa funzione è sommata agli altri controlli che influenzano l’intonazione degli oscillatori, pertanto il suo effetto specifico dipenderà anche dalle altre regolazioni d’intonazione degli oscillatori. Valori positivi incrementano la modulazione, arrivando fino ad un massimo cambiamento d’intonazione di 96 semitoni, o 8 ottave. Valori negativi riducono l’intonazione dell’oscillatore con un margine simile.

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Il parametro LFO 2 to Filter Freq controlla l’intensità con cui la frequenza del filtro è controllata dallo LFO 2 usando la rotella Mod [2]. Questa funzione si somma con tutti gli altri controlli sulla frequenza del filtro, pertanto il suo effetto specifico dipenderà anche dalle altre regolazioni di controllo sul filtro. Valori positivi faranno incrementare la modulazione di frequenza sul filtro, valori negativi la faranno diminuire.

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Il parametro OSC 2 Pitch controlla l’escursione con cui l’intonazione dell’Osc 2 può essere modificato usando la rotella Modulation [2]. Ciò può tornare utile per modulare l’Osc 2 con un’escursione maggiore di quella ottenibile attraverso la rotella Pitch. Valori positivi incrementeranno la modulazione, arrivando ad un cambiamento massimo nell’intonazione pari a 96 semitoni, o 8 ottave. Valori negativi riducono, con eguale massima escursione, l’intonazione dell’oscillatore.

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Il parametro Filter Freq controlla l’escursione con cui la frequenza del filtro è modulata attraverso l’aftertouch (cioè il cambiamento nella frequenza del filtro è proporizionale alla quantità di pressione applicata al tasto dopo averlo abbassato). Valori positivi incrementano la frequenza del filtro, valori negativi la fanno scendere.

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Il parametro LFO 1 to OSC Pitch controlla l’escursione con cui l’intonazione degli oscillatori (per tutti e due, Osc 1 e Osc 2) è modificata dallo LFO 1 quando si usa l’aftertouch. Questa funzione si somma a tutti gli altri controlli sull’intonazione dell’oscillatore, pertanto il suo effetto specifico può dipendere anche dalle altre regolazioni. Valori positivi incrementano la modulazione, risultando in cambiamento d’intonazione massimo pari a 96 semitoni, cioè 8 ottave. Valori negativi riducono l’intonazione dell’oscillatore con identica escursione massima.

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Il parametro LFO 2 Speed dfefinisce l’intensità con cui l’aftertouch regola la velocità dello LFO 2. Valori positivi incrementano la velocità in proporzione alla quantità di pressione applicata al tasto. Valori negativi fanno rallentare la velocità dello LFO 2.

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Mettendo in On il parametro Keysync LFO 1 fa ripartire lo LFO 1 dall’inizio della sua forma d’onda ogni volta che si preme una nota. Se il parametro è in Off, non è possibile prevedere da che punto partirà la forma d’onda modulante quando si preme il tasto.

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Mettendo in On il parametro Keysync LFO 2 fa ripartire lo LFO 2 dall’inizio della sua forma d’onda ogni volta che si preme una nota. Se il parametro è in Off, non è possibile prevedere da che punto partirà la forma d’onda modulante quando si preme il tasto.

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Questa funzione On-Key è relativa all’interruttore Delay/Speed [23] nella sezione LFO. Quando Delay/Speed è messo su Speed, è possibile estendere la sua funzione usando il la funzione On-Key Speed/Sync. Mettendo Speed/Sync LFO 1 su Speed, si può regolare la velocità dello LFO 1 attraverso il controllo rotativo [25]. Mettendolo su Sync, si riassegna la funzione di questo controllo e si abilita il controllo di sincronizzazione su un clock interno o MIDI esterno per la velocità dello LFO 1, in base al valore di sync selezionato con il controllo  [25]. I valori di sincronizzazione sono visualizzati sul display LED. Vedi la tabella dei valori di sincronizzazione Sync value table a pagina 19 del manuale originale.

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Questa funzione On-Key funziona in maniera simile alla precedente.

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L’ammorbidimento Slew ha l’effetto di modificare il profilo delle forme d’onda dello LFO 1. I bordi ripidi diventano meno ripidi mano mano che aumenta il valore di Slew.

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Questa funzione On-Key è simile alla Slew LFO 1, ma varia lo slew per lo LFO 2.

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Il parametro Pitch Bend Range definisce la massima escursione (in semitoni) per alzare o abbassare l’intonazione della nota usando la rotella Pitch  [2]. Si può selezionare un massimo di due ottave. Un valore positivo incrementa l’intonazione dell anota quando la rotella Pitch è ruotata “in avanti” e diminuisce l’intonazione quando la rotella è ruotata “indietro”. Un valore negativo di Pitch Bend rovescia questa relazione.

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Osc 1-2 Sync è una tecnica per usare Osc 1 aggiungendo armoniche all’Osc 2, usando la forma d’onda del primo oscillatore per far ripartire quella dell’oscillatore 2. Quando Osc 1-2 Sync è in On, il LED Sync 1-2 [20] si illumina. Vedi pagina 9 del manuale originale per ulteriori dettagli.

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Questa funzione aggiunge sensibilità alla dinamica sul volume generale, in questo modo con valori positivi di parametro, più forte si suona sui tasti, più forte diventa il suono. Con la Amplitude Velocity messa a zero, il volume è lo stesso quale che sia la forza con cui si suona sui tasti. Il rapporto tra velocità e volume della nota è determinato dal valore di parametro. Notare che valori negativi invertiranno l’effetto.

 

Per avere lo stile esecutivo più “naturale”, provate a regolare Amp Env circa al +40.

 

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Così come Amp Env aggiunge sensibilità al tocco sul volume, Mod Env può essere regolata per rendere qualsiasi destinazione sottoposta a Modulation Envelope sensibile alla dinamica di tastiera. Con valori positivi di parametro, più forte si suona sul tasto, più grande sarà l’effetto sulla modulazione. Notare che valori negativi avranno l’effetto inverso.

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Dal momento che la Bass Station II può generare un’escursione dinamica molto ampia – in particolar modo se la sezione filtri è vicina all’auto oscillazione – può essere desiderabile applicare una limitazione all’uscita del synth, per controllare il livello d’uscita. Questa funzione On-Key applica un semplice limitatore (non ci sono altri controlli) sullo stadio VCA. È meglio inserirla dopo che tutti gli altri parametri di sintesi sono stati regolati; se possibile, inserirla mentre si controlla il volume di uscita su un vumeter di un mixer o di un amplificatore, per assicurarsi che non ci siano clipping durante le regolazioni degli altri parametri. Se si aumenta il valore del parametro Limiter, l’effetto di limitazione diventa più severo, risultando in un suono compresso e in un più basso livello di uscita. Potrebbe essere necessario alzare il volume esternamente per compensare la limitazione.

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Questo modifica il ritmo del pattern di arpeggio corrente. Vedi pagina 17 del manuale originale  per la descrizione completa.

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Questo forza la ripetizione del pattern di arpeggio corrente senza riguardo per la sua lunghezza. Vedi pagina 17 del manuale originale per la descrizione completa.

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Questa funzione On-Key permette la selezione del canale MIDI usato per trasmettere e ricevere dati MIDI da/per altre apparecchiature (ad esempio MIDI sequencer o DAW). Tenendo premuto il tasto Function/Exit [5] e premendo la nota Sol acuta, si otterrà il lampeggiamento del display, mostrando il numero corrente di canale MIDI /1, se non è stato cambiato dalle regolazioni di fabbrica). Rilasciando il tasto Function/Exit, si può ora usare la coppia di tasti Patch/Value per alterare il numero di canale. Il nuovo numero di canale sarà memorizzato e verrà rispettato dopo ogni ciclo di accensione.

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Questo controllo determina se la Bass Station II può essere suonata dalla sua tastiera o se risponde solo ai controlli MIDI ricevuti da un apparecchio esterno, come un sequencer MIDI o una master keyboard. Mettere Local su On se si vuole usare la tastiera e su Off se si sta per controllare il synth esternamente via MIDI, o se si sta usando la tastiera della Bass Station II per controllare apparecchiature esterne.

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Questo parametro permette aggiustamenti più dettagliaati sull’intonazione generale del synth. Gli incrementi sono per centesimi (1/100 di semitono) e, pertanto regolando il valore a +/- 50 centesimi accorda l’oscillatore di un quarto di tono tra due semitoni.

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Questo regola il guadagno del segnale audio applicato alla presa EXT IN presente sul pannello posteriore [6]. Il valore di default è zero (guadagno unitario).

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Usare questa funzione On-Key per trasmettere i parametri correnti del synth via MIDI come messaggio SysEx. Questo permette di memorizzare Patches personali sul vostro computer come copia di sicurezza. I dati sono trasmessi sia tramite porta USB che tramite porta MIDI OUT sul pannello posteriore. Si può trasmettere solo la Patch in uso o tutte e 128. Tenendo premuto il tasto Function/Exit, occorre premere la nota Do acuta; il display mostrerà onE. Tenendo ancora premuto Function/Exit, premere nuovamente la nota Do acuta, e tutti i parametri della patch in uso saranno trasmessi. In alternativa, premendo i tasti Patch/Value, il display mostrerà ALL. Tenendo premuto il tasto Function/Exit e premendo di nuovo il tasto Do acuto si farà iniziare alla Bass Station II la trasmissione dei parametri di tutte e 128 le patches in sequenza; in questo modo, avrete una copia di sicurezza dell’intero synth.

Non rimane che affrontare le Appendici…

 

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Comments (17)

  • Luca

    |

    Questo sinth non ha un tasto tap tempo per impostare il tempo dell’arpeggiatore. Esistono in commercio pedali tap tempo che collegandoli via midi al Bass station mi permettano di impostare il tempo? Grazie

    Reply

  • Luca

    |

    Questo sinth non ha un tasto tap tempo per impostare il tempo dell’arpeggiatore. Esistono in commercio pedali tap tempo che collegandoli via midi al Bass station mi permettano di impostare il tempo? Grazie mille

    Reply

  • Gianpiero

    |

    Buonasera.
    A proposito del divertentissimo synth in questione, mi è venuto un grande dubbio.
    Tramite il midi in e il midi out di cui dispone la macchina è possibile configurare tutti i flussi di segnali midi che servono al funzionamento secondo le proprie esigenze.
    Proprio su questo punto ho un dubbio…
    E’ possibile pilotare il sequencer/arpeggiatore della Bass Station sfruttando (ad esempio) un’altra tastiera collegata al midi in?
    Io ne sono possessore da qualche giorno, e ancora non ci sono riuscito!
    Confido nello vostra esperienza..Sempre che sia possibile!
    Grazie mille!

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      Cosa intendi per “pilotare il sequencer/arpeggiatore da un’altra tastiera”? Calcola che il modulo è dedicato al BSII e, anche se trasmette le note sul MIDI Out e riceve il MIDI Clock dall’esterno, oltre a non trasmettere il MIDI Clock su apparecchiature esterne, mi sembra non preveda la possibilità di essere “caricato” dall’esterno…

      Reply

  • Gianpiero

    |

    Buongiorno Enrico, grazie intanto per la reply.
    Per pilotare il sequencer/arpeggiatore, intendo gestire il record della sequenza da un pattern midi anzichè registrarlo dalla bass station.
    Cosi come per l’arpeggiatore, che si attiva solo se le note sono suonate dalla tastiera della bass station.
    Più semplicemente il mio dubbio è se il modulo arp/seq è esclusivo per la bass oppure è possibile poterne sfruttare le potenzialità anche, . volendo essere spicciolo, disegnando la sequenza con la classica matitina su un pattern midi.
    Se cosi non fosse forse ho trovato un limite in questa divertentissima macchina.
    Spero di essermi spiegato correttamente.
    Grazie mille!

    Reply

  • Enrico Cosimi

    |

    a quel punto, ti risponderebbero gli ingegneri Novation, è lecito chiederti di lavorare su un sequencer esterno e mandare – da questo – i dati alla Bass Station II…

    😉

    Reply

  • Gianpiero

    |

    Naturalmente!
    Ma cosi mi comporterei se non fosse per la magnifica funzione Rhythm di cui è dotata la BS II. :)
    Non esiste routing dunque per ovviare al problema!?

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      facendo un poco di salti mortali, e accettando di riallineare le cose a posteriori, puoi mandare una traccia midi di accordi “da arpeggiare” nell’apparecchio e poi, ad arpeggio caricato e ritmato, puoi catturare il midi out della bsII registrandolo in una traccia midi vuota della tua daw…
      ovviamente, devi riallineare il tutto perché – probabilmente – ci sarà un ritardo accumulato.

      altrettanto onestamente e ovviamente, faresti MOLTO prima a suonare direttamente sulla tastiera del bsII

      Reply

  • gianpiero

    |

    Macchinoso come procedimento e dispendioso, ma era la risposta che cercavo.
    A questo punto, come da tuo consiglio, sfrutto la BS II cosi per com’è!
    Grazie Mille per le reply.

    Reply

  • Lorenzo Boscucci

    |

    ciao, è possibile sequenziare l arpeggiatore? ovvero una sorta di trig..es. in una sequenza di 16 parti lo posso far suonare in 1, 4 6 9 e 12? escludendo gli altri?
    grazie mille

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      non ho capito niente: che significa “sequenza di 16 parti”?

      Reply

      • Lorenzo Boscucci

        |

        scusa non era molto chiara, intendo di 4 battute ..posso decidere io su quale battuta l arpeggiatore deve suonare?
        ovvero come si puo fare per esempio su un vecchio roland sh101 dove mando una sequenza ritmica di una drum sul trig in che comanda l arpeggiatore! :)

        Reply

        • Enrico Cosimi

          |

          tu puoi sincronizzare l’arpeggiatore da fuori con il clock MIDI; poi hai un parametro che ti permette di rendere progressivamente sempre più denso e complicato l’arpeggio seguendo delle regole interne che PERO’ non puoi modificare…

          non puoi decidere di tua iniziativa in quale parte della battuta suoneranno le note; puoi solo sperare che, tra le decisioni che hanno preso loro, ce ne sia qualcuna che corrisponde alle tue idee… 😀

          Reply

          • Lorenzo Boscucci

            |

            Grazie mille!..era proprio quello che volevo sapere! 😀 ..ma di arpeggiatori hardware che fanno questa cosa non ne esistono? ..io è tanto tempo che cerco ma non ho trovato niente|! :(

            Reply

  • Enrico Cosimi

    |

    la trovi negli arpeggiatori del Korg Z1, nel V-Synth XT e, in altre macchie del genere…

    Reply

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