Model D – il tocco finale
Concludiamo questa lunga cavalcata nella rimodellazione del Model D – ma, ricchi e spietati come il Conte di Montecristo, torneremo presto alla carica utilizzando Reaktor 5.x… – mettendo a punto gli ultimi particolari rimasti.
Di Enrico Cosimi
Una delle caratteristiche più oltraggiose del Model D è il suono potente, aggressivo e caratterizzato da sottili (e non tanto sottili…) distorsioni che si verificano in punti chiave del circuito.
Senza spremere troppo le meningi, è possibile potenziare il comportamento del sintetizzatore installando due distorsori tra loro identici e posizionati all’uscita del mixer audio e all’uscita del filtro; in questo modo – come ad esempio ripreso nel più recente Little Phatty – è possibile far lavorare filtro e amplificatore in regime non lineare, privilegiando determinate armoniche al momento del filtraggio e dell’amplificazione.
L’installazione è semplice: si tratta di interrompere il percorso mixer-filtro e filtro-amplificatore, per calare due overdrive opportunamente regolati in intensità d’intervento e tipo di curva distorsiva; gusto personale e attitudini timbriche (oltre alle esperienze eventualmente condotte su apparecchiature vere ) saranno indispensabili consiglieri per la corretta programmazione.
Osc 3 Saw o Ramp?
Nella macchina “vera”, il terzo oscillatore è diversificato dai primi due per la presenza, simultanea, di rampa ascendente e dente di sega discendente: gli evidenti impieghi come sorgente di modulazione privilegiano la dotazione più ricca, al fine di poter realizzare comportamenti percussivi (ad esempio, usando la dente di sega per modulare ritmicamente la frequenza di taglio del filtro) o più effettistici (ad esempio, per controllare l’intonazione degli oscillatori in stile Suspiria…).
Senza badare tanto al sottile, si può prendere l’uscita dell’oscillatore 3, processarla in un inverter e, con un interruttore SAW-RAMP, proporre al musicista la scelta tra segnale “dritto” (SAW) o “rovescio” (RAMP). Attenzione! Se avete tempo e modo di verificare, con un oscilloscopio, controllate la congruenza tra la grafica di pannello Clavia e l’effettiva polarità delle forme d’onda generate; le sorprese non mancheranno…
Il segnale così invertibile a richiesta è utilizzato come sorgente di modulazione; ricordiamo che nell’apparecchiature vera, l’inversione sulla rampa/dente di sega è sfruttabile anche in percorso audio – con variazioni pressochè ininfluenti all’ascolto.
La patch finora programmata è disponibile qui.
Da qui in poi, non si può far altro che aggiungere prestazioni al circuito di base, ad esempio:
- montando una catena di effetti selezionabili a discrezione (chorus, flanger, phaser, delay, reverb…)
- intervenendo con la key velocity sulla quantità d’inviluppo applicata al filtro
- installando circuiti non previsti, come la hard sync tra osc 1 e 2, meglio se sottoponendo osc 2 alla modulazione di frequenza scalabile del filter envelope…
Insomma, non si finisce mai.
Buona programmazione.
Tags: clavia, G2, Minimoog, Model D, moog, nord modular, tutorial
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Comments (11)
luke
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bravo sei il numero uno ! sarebbe bello poter comprendere anche la costruzione di altri synth storici , sempre con le patch del nord modular g2 a quando il prossimo tutorial ?
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Enrico Cosimi
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sul Modular G2 si possono fare TANTE strutture di sintesi, dipende da cosa hai mente… stavi pensando a qualche modello storico in particolare?
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luke
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io sono innamorato del suono korg adoro il polysix e il roland juno 106 e jupiter 8 , sarebbe bello come hai fatto per il moog creare una patch con relative spiegazioni anche per questi modelli , io possiedo il g2 dal 2001 e ancora la fa da leone , ogni giorno scopro davvero sfumature nuove e il suono con le patch giuste e relativi settaggi adeguati risulta caldissimo , ho provato da poco il moogh sub 37 ma sarò io il suono del g2 mi piace di piu ! i gusti
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Enrico Cosimi
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non è difficile; sono strumenti abbastanza facili da emulare…
vedo di trovare il tempo
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luke
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sei davvero dio in terra ! sui tuoi tutorial ho imparato tanto , pensa che la patch del minimoog la uso e strauso ovunque ! grazie
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Enrico Cosimi
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calma…
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luke
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enrico volevo chiederti una cosa , secondo te un synth come il clavia o in generale i synth se non hanno trattamenti o suoni di panning ecc è meglio registrarli in mono o stereo ? molti produttori uno tra i quali deadmau5 sostiene di registrare ogni cosa in mono dove sta la verità ? attendo preziosi consigli
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Enrico Cosimi
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di solito, i sint hanno un filtro e un amplificatore solo, quindi sono monoaurali…
se poi il sint ha una struttura di auto pan interna, che fa left-right, right-left, puoi decidere di usarla per impegnare due tracce
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luke
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e per quanto riguarda i cavi hai consigli da darmi , reference , mogami ecc ?
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Enrico Cosimi
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ormai, tutti i cavi sono buoni; è inutile spendere cifre folli da audiofilo… un cavo reference è più che sufficiente
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Enrico Cosimi
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beh, è un’operazione abbastanza “spregiudicata”… non sarebbe meglio prelevarlo correttamente dalle uscite Left e Right, cioè 1 e 2? 😉
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