Linee guida per la programmazione dei sintetizzatori – quinta parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Tutorial

Inarrestabili, lanciati a 180 kmh contro un muro (tanto per citare uno dei più intelligenti gruppi italiani dello scorso secolo), è il momento di affrontare – sempre con la dovuta genericità, per poter poi applicare e personalizzare i concetti di base alle realtà operative rappresentate dalle diverse piattaforme a disposizione – le timbriche che, genericamente, si definiscono synth lead, ovvero quei suoni che servono a fraseggiare, gestire parti melodiche, lanciarsi in assoli mille note, eccetera.

Di Enrico Cosimi

odyssey

Iniziamo con poca poca teoria. Il suono per fare gli assoli può essere tutto e il contrario di tutto; come dire che la personalizzazione e la caratterizzazione timbrica può continuare all’infinito ed essere diversificata in base ai gusti personali di ciascun musicista.

E’ tuttavia possibile porre qualche punto fermo, tracciano le linee guida di quei percorsi che, successiamente, ciascuno sarà in grado di proseguire e perfezionare in base – non ultima caratteristica… – alla struttura tecnica disponibile.

lead 1

 

Il semplice fraseggio melodico

Il sintetizzatore più semplice del mondo è composto dai tre classici moduli VCO – VCF – VCA e permette la modulazione del filtro attraverso l’unico generatore d’inviluppo (che si occupa anche dell’amplificatore).  Le modulazioni previste comprendono un corredo praticamente minimo:

  • Oscillatore a bassa frequenza LFO per la produzione di vibrato applicato all’intonazione dell’oscillatore audio; l’intensità della modulazione può essere scalata per il valore “fisico” della Modulation Wheel, in modo da dosare l’effetto in base al mood esecutivo.
  • Portamento sul Keyboard Control Voltage, per meglio collegare l’intonazione delle note in base alla velocità di transizione/smoothing prevista dal circuito.
  • Channel Aftertouch sulla frequenza di taglio del filtro; in questo modo, con una pressione addizionale sulle note, si ottiene l’apertura del suono ed il suo arricchimento armonico.

In aggiunta, si può prevedere l’intervento della Key Velocity sull’ampiezza dell’inviluppo, per subordinare il volume generato alla dinamica di tastiera.

 

Raddoppiare le sorgenti sonore

Il passaggio immediatamente progressivo prevede il potenziamento della generazione timbrica utilizzando simultaneamente due generatori di segnale.

lead 2

Si può passare attraverso un primo stadio di arricchimento con il semplice circuito di suboscillatore ottenuto dividendo /2 la frequenza audio prodotta dal primo oscillatore – e accontentandosi dell’unico segnale square wave sub possibile. Ovviamente, è necessario prevedere un mixer con cui sommare i segnali prodotti dai due oscillatori prima di inviarli all’ingresso del filtro.

lead 3

Immediatamente dopo, si può sostituire il circuito di suboscillazione con un vero e proprio secondo oscillatore, identico in tutto e per tutto al primo, ma dotato anche di possibilità di Hard Sync, per la creazione di particolari contenuti armonici – specie se sottoposto alla modulazione del LFO sotto regime di sincronizzazione o, in alternativa, sotto controllo di aftertouch.

lead 4

La struttura qui sopra, riproduce il sistema arricchito di due oscillatori, Hard Sync inseribile, modulazione LFO e Aftertouch sul secondo oscillatore.

La prossima volta, inizieremo a “picchiare” sulla struttura di fondo, caricando un doppio inviluppo e arricchendo il tutto con gli effetti.

 

 

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Comments (3)

  • Alessandro Salina

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    Ottime queste guide!! che sia la volta buona che imparo qualcosina anche io? :) Grazieeee!!

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  • astrolabio

    |

    Veramente semplice e didatticamente efficacissimo questo articolo

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