Joey DeFrancesco Drawbar Settings… e non solo

Written by Antonio Antetomaso on . Posted in Tutorial

Da un po’ di tempo a questa parte mi sono appassionato ad uno tra più eleganti e talentuosi organisti Hammond in ambito Jazzistico, a mio avviso (e non solo): Joey DeFrancesco.  In particolare, ascoltando i suoi dischi uno dopo l’altro, oltre che dalle sue capacità come Jazzista, sono rimasto colpito delle timbriche che egli riesce a tirar fuori dall’Hammond B-3.

di Antonio Antetomaso

Affascinato dall’idea di avere a disposizione quelle timbriche, mi sono messo alla ricerca sul nostro fido Google e ho trovato parecchio materiale in merito. Perché non farne un articolo? Beh….perchè no, perciò eccomi di nuovo qui con voi a spiegarvi come si possano avere quelle timbriche su un qualsiasi clone/emulatore di Hammond degno di essere chiamato tale, hardware o software che sia (naturalmente se avete un B-3 vero, il discorso vale ancora di più).

 

L’articolo in questione avrà, pertanto, un carattere assai pratico: l’intenzione è quella di mostrarvi passo dopo passo il completo setup di DeFrancesco e, per far questo, mi servirò di un fido assistente, l’ottima emulazione software di Guido Scognamiglio, il VB3, fermo restando -naturalmente- che i concetti esposti possono essere applicati a qualunque emulatore o clone Hammond.

L’articolo vuole essere anche un omaggio a questo splendido musicista, per cui l’intenzione è quella di suggerirvi dischi, brani, frammenti, approfondimenti e quant’altro ruota attorno alla carriera di Joey. Prima di tutto, è necessario un piccolo ripassino sul significato dei drawbars…

Senz’indugio, partiamo…aprendo il nostro VB3 e posizionandoci in configurazione di partenza: drawbars chiusi, percussione azzerata, chorus e vibrato scanner disattivati. Insomma così:

Iniziamo dal primo preset, adatto a rompere il ghiaccio (…ma proprio a frantumarlo, a disintegrarlo): Full Organ With Leslie! Questa è la configurazione che Joey usa per il primo set di drawbars relativo al manuale superiore, richiamabile mediante il Bb nero (assegnato alla lettera A sull’interfaccia del VB3).

Come suona? Un po’ di pazienza e alla fine assaggeremo il tutto….

Andiamo avanti, la configurazione associata al B (tasto B sul VB3) nero, sempre sul manuale superiore, è quella classica utilizzata, tra l’altro, da Jimmy Smith: Power Three, percussione ON/SOFT/FAST/THIRD e chorus C3. All’occorrenza Leslie con rotazione fast.

 Voliamo sulla configurazione dei pedali, utilizzati per il walkin bass’ e con il solo tirante 16′ aperto, per passare al manuale inferiore. Per il primo set di drawbars richiamabile mediante il Bb, Joey propende ugualmente per un power three con chorus e percussione arricchito con il tirante 4′ aperto a metà.
Quella nella figura superiore è la configurazione tipicamente utilizzata da Joey sulle ballads.L’ultima configurazione, adottata da Joey per il set di drawbars controllabile mediante il B, per il manuale inferiore,  è quella che prevede i drawbars 16′ e 8′ aperti al massimo e il drawbar 5 1/3′ aperto fino a 3. Tale configurazione si presta particolarmente bene per un walkin’ bass pieno e corposo.
Quanto spiegato compone il setup di base di Defrancesco. Abbiamo poi delle configurazioni particolari che Joey richiama per alcune tipologie di soli e per creare  alcuni effetti curiosi alternando le mani tra manuale superiore e quello inferiore, come lo squabblin’. Vedremo più avanti cos’è.

Due configurazioni molto usate da Joey sul manuale superiore e sul B (sul Bb mantiene sempre la Full Organ), per i suoi soli sono:

  • Power Four con percussione e chorus.

  • Power Three con 1′ al massimo, senza percussione.

Quest’ultimo settaggio si presta molto bene per soli in brani blues/shuffle. Da notare, per questo settaggio, che la percussione produrrebbe la stessa armonica del tirante 1′, annullandone il suono. Ecco perché viene posta ad OFF. Il VB3, con la percussione attivata, addirittura non produce alcun suono in corrispondenza di questo tirante aperto (provare per credere). Basta disattivarla e torna l’armonica…

Andiamo avanti con una delle mie preferite:

  • primo drawbar e ultimi 4 drawbars aperti al massimo con percussione a OFF, per il motivo di sopra e Leslie con rotazione fast. Joey adotta un’altra variante, tra l’altro molto usata anche da Jimmy Smith: percussione al posto del tirante 1′.
  
A questo punto possiamo dire cos’è lo SQUABBLIN’: è un effetto molto carino che si ottiene suonando sul manuale superiore l’ultima configurazione presentata e sul manuale inferiore la configurazione sul B. Eseguendo un fraseggio sul manuale superiore, arrivando sulle note alte con un bell’accordo, passando rapidamente al manuale inferiore con lo stesso accordo ed effettuando uno sliding verso il basso si ottiene una sorta di QUIQUAWWWWW (perdonate l’onomatopea), che Joey chiama appunto squabblin‘. Sembra davvero che il B-3 stia pronunciando la parola wow!!

L’ultimo settaggio, sempre da usare sul manuale superiore comandato dal B, è di una banalità sconcertante: tutti i tiranti a OFF e solo la percussione attivata. Si ottiene un suono con attacco e decadimento immediati (grazie all’impulso scatenato dalla percussione) che ricorda quasi un piano elettrico. Joey lo usa spesso per aprire i suoi brani eseguendo il tema, per poi lasciarsi andare con il ruggito dei tiranti e del Leslie sui soli. Un esempio è dato da “Fly me to the moon“, sentite che roba:

 

Che meraviglia eh? Per non parlare dell’Hammond, macchina fantastica…non c’è che dire. Stiamo arrivando  al termine: mettiamo insieme quanto spiegato in un bel video e gustiamoci il VB3 mentre replica le sonorità di Joey.

Per provarvi la qualità del prodotto, confrontate il tutto con questo video: il famigerato squabblin’ è presente a circa metà del video (4 minuti e 04 secondi circa).

Concludiamo con un piccolo “presente” per i fedelissimi che mi hanno seguito fino alla fine: ho replicato le timbriche di Joey Defrancesco sul Nord Electro 3 e, debbo dire che anche questa macchina fa il suo degno lavoro, almeno quanto il VB3. Si soffre un po’ a causa di un manuale solo e di una sola configurazione di drawbars, ma alla fine si riesce a fare un po’ tutto. Ecco per voi un bel pacchetto contenente i settaggi descritti, pronti per essere caricati sulla vostra Nord (Electro, Stage, C2..) attraverso il Nord Sound Manager.

Passo e chiudo segnalandovi un paio dischi di Joey da avere assolutamente:

Joey Defrancesco’s godfellas

The baddest B-3 burner in the business

Anche se, a mio avviso, con Defrancesco dove si casca, si casca bene. Ultima segnalazione, che devia un po’ dal tema, è questo link dove potete trovare un mare di configurazioni per i drawbars del B-3, catalogate per musicista, brano ecc. Ci sono ovviamente anche quelle spiegate.

A presto, amici…e buona musica.

Tags: , , ,

Trackback from your site.

Comments (10)

  • Marco Montaruli

    |

    Benvenuto tra noi Defrancesmithiani, o vate Cosimi…
    MM

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      ti ringrazio a nome dell’autore REALE dell’articolo, che è Antonio Antetomaso e non il sottoscritto, come era erroneamente indicato – ti pare che io, ruspante e ‘gnurante come sono – possa apprezzare fraseggi cotanto raffinati? :-)

      Reply

  • scander

    |

    Fantastico! Graditissimo anche il pacchetto per il nord, grazie!

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      giro i complimenti all’autore dell’articolo, che è Antonio Antetomaso, e non il sottoscritto, come era erroneamente indicato! :-)

      Reply

  • synthy

    |

    bella lì antonio, così mi piaci ma non so perchè pensavo suonassi di tutto fuorchè i tasti bianchi e neri!
    e che fosse articolo di enrico mi aveva lasciato alquanto stupito conoscendo i gusti emo del maestro…

    Reply

  • Antonio Antetomaso

    |

    Grazie a tutti dei commenti, veramente apprezzatissimi.
    A Defrancesco mi ci sono avvicinato da relativamente da poco e mi ha letteralmente mandato fuori di cranio. E’ una continua scoperta e una risorsa infinita per quanto riguarda fraseggi, accompagnamenti, timing…veramente tutto da ascoltare e RUBARE !!
    Un saluto.

    Reply

  • Marco Montaruli

    |

    Ah ecco ora si spiega…
    Benvenuto allora ad Antonio!
    Colgo l’occasione per precisare che con “squabblin” non si definisce lo “sliding verso il basso” dall’upper al lower manual bensì la tecnica di suonare la melodia prendendo molte note con la mano destra, più precisamente la tonica con il pollice, l’ottava superiore con il mignolo e un po’ di note con le altre dita. Allungate, a prendere le nopte giuste, per formare un accordo preciso (in questo caso meglio definirla “block-chords”) , o “a pugno” (Tony Monaco e altri).

    Il repentino passaggio dall’upper al lower è un tipico trick di Jimmy Smith, ripreso da molti. Incluso Joey, Tony Monaco, ecc., che può chiudere un fraseggio a block-chords o squabblin’

    Si veda questo esempio del maestro Jimmy Smith nel momento del massimo splendore:

    http://www.youtube.com/watch?v=w_XERNHA1zA

    Ad maiora!

    MM

    Reply

    • Antonio Antetomaso

      |

      Grazie mille della precisazione assai puntuale. In realtà io mi ero basato solo sul video di Joey indicato nell’articolo in cui egli eseguiva appunto il “trick” e poi lo chiamava espressamente con questo nome, indicando che altri lo chiamano in modo diverso, qualcosa tipo “ABlin’…eseguendo poi un block chord come indicato da te e alternando tonica con ottava superiore, a produrre un altro tipo di “wawawawa”.

      Reply

      • Antonio Antetomaso

        |

        …dimenticavo, il video è meraviglioso!!. Mamma mia Jimmy Smith….che belva!!
        Grazie.

        Reply

        • Antonio Antetomaso

          |

          Da questo video si capisce perfettamente, grazie. Avevo proprio inteso male, immagino le risate quando hai letto…ahahaha.
          Perdona la mia “neofitaggine” e grazie ancora della segnalazione.
          Un grazie in anticipo, a tutti coloro che vorranno arricchire l’articolo con ulteriori rettifiche/integrazioni.

          Antonio.

          Reply

Leave a comment

Inserisci il numero mancante: *

ga('send', 'pageview');