DSI Mopho SE: qualche anticipazione

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Dave Smith ha realizzato la versione special edition del suo potente analogico Mopho, ovviamente denominate SE. L’apparecchio spreme fino in fondo la sintesi sottrattiva analogica per offrie due oscillatori, con coppia di suboscillatori, filtro quattro poli passa basso, tre inviluppi a cinque stadi, quattro oscilllatori a bassa frequenza, un arpeggiatore e il classico step sequencer 16×4 inaugurato nel vecchio Evolver.

Di Enrico Cosimi

mopho_se_top

In aggiunta, è possibil elavorare con 20 sorgenti e 50 possibili destinazioni di modulazione. La tastiera è a 44 note, come il vecchio Model D, da Fa a Do tre ottave e mezza sopra, sensibile alla dinamica iniziale e al channel aftertouch; nella parte alta del pannello comandi, trovano posto le due wheel per pitch bend e modulation. Un corredo di controlli particolarmente mirato completa la dotazione: non tutti i parametri sono raggiungibili immediatamente, ma quelli buoni sono tutti presenti.

Le caratteristiche comprendono:

mopho se schema

  • percorso audio analogico al 100 %
  • due oscillatori che generano onde dente di sega, triangolare, saw/triangle, impulsiva a simmetria variabile, quadra
  • hard sync tra gli oscillatori
  • due sub oscillatori con frequenza un’ottava inferiore a osc 1 o due ottave inferiore a osc 2
  • un filtro Curtis low pass risonante, selezionabile a 2 o a 4 poli, con fm in banda audio
  • amplificatore analogico
  • tre generatori d’inviluppo a cinque stadi (ADSR più delay iniziale)
  • feeback loop dall’uscita left all’ingresso di filtraggio. con livello e guadagno programmabili
  • generatore di rumore bianco
  • quattro oscillatori a bassa frequenza

Schermata 10-2456581 alle 22.37.43

  • step sequencer a 4 righe da 16 step, con controllo da parte del gate di tastiera
  • ogni programma ha accesso alla propria sequenza indipendente
  • arpeggiatore con tap tempo
  • portamento/glide separato per ciascun oscillatore
  • tastiera 44 note Fa-Do sensibile alla key velocity e al channel aftertouch
  • pitch bend e modulation wheel
  • tre banchi da 128 locazioni di memoria
  • connessione USB type B
  • porta MIDI In, Out/Thry e Poly Chain
  • ingresso audio per il filtraggio e l’articolazione di segnali esterni
  • uscita stereo left/right
  • ingresso sustain pedal
  • ingresso control pedal indirizzbile
  • editor free per Mac e PC.

Come con gli altri strumenti DSI, anche in questo caso è prevista la concatenazione di più esemplari per raggiungere la polifonia desiderata.

 

 

 

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Comments (14)

  • David

    |

    Un altro “attentato” alle coronarie e al portafogli (soprattutto) ..Irresistibile, a conferma dello splendido momento storico “sinteticamente” parlando, soprattutto in ambito analogico..come rinunciare a Mopho SE, Mini Brute, Sub Phatty, MS 20 Mini, Bass Station II ? Tanta carne al fuoco a prezzi che riflettendoci bene sono accessibilissimi se rapportati a qualche decennio fa…Un unica nota Enrico: per la fascia di prezzo nella qualde si attesta il Mopho SE, non rischia di sovrapporsi al “fratello” Mopho X4 ?

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      però, se non ricordo male, il Mopho X4 è polifonico, la versione SE recupera il “vecchio” motore monofonico, o sbaglio?

      Reply

      • David

        |

        esatto, il Mopho SE riprende il motore monofonico del Mopho Keyboard in un design piu’ in linea con la linea costruttiva attuale (Prophet 12, Tempest..) il mio timore era quello che il prezzo fosse troppo vicino a quello del fratellone polifonico, ma sono stato smentito :)

        Reply

  • Attilio De Simone

    |

    Ma la denominazione SE è rappresentata solo dalle 12 note in più rispetto al Mopho Keyboard? Dal punto di vista dell’architettura sonora non noto differenze. Non credo che costerà quanto il Mopho x 4 perchè dal punto di vista commerciale l’operazione non avrebbe senso. Perchè spendere la stessa cifra per avere un monofonico quando allo stesso prezzo o a poco di più si può avere lo stesso strumento moltiplicato per 4?

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      “SE” dovrebbe essere giustificato dalla tastiera espansa e dall’adozione dei pot “costosi” già visti su P8 e P12; non mi sembra che la parte elettronica sia stata in qualche modo aggiornata – anche perché, sarebbe una mossa particolarmente costosa: reingegnerizzare un prodotto non è mai indolore 😉

      Reply

    • Attilio De Simone

      |

      Appunto, non è nella fascia di prezzo del Mopho x4, è sotto di circa 400 € e non si discosta di molto dal Mopho Keyboard, come logica commerciale voleva.

      Reply

  • Attilio De Simone

    |

    Comunque io uso il Mopho Keyboard più il Tetra per ottenere la polifonia a 5 note. Ricchissima matrice di modulazione, bei filtri. Gli strumenti DSI tirano fuori un suono fumante, che buca le orecchie.

    Reply

    • David

      |

      Concordo con la definizione di suono fumante!

      Reply

  • synthy

    |

    comunque non capisco la mossa: è identico al X4 ma monofonico, che senso ha ai fini commerciali visto che hanno le stesse implementazioni e funzioni? e il motore è sempre quello, mono o quadrifonico, e non c’è differenza di costruzione del segnale e del percorso eccezione fatta per la possibilità di un ingresso nella versione mono che però disabilita il feedback

    resto perplesso

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    • Enrico Cosimi

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      che ne sai: magari hanno comprato un metro cubo di quelle manopole P12 e non sanno come smaltirle :-)

      Reply

  • Enrico Cosimi

    |

    oppure, hanno un surplus di schede monofoniche che non vogliono buttare :-)

    Reply

  • ivano

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    qualcuno potrebbe spiegarmi la differenza fra mopho dekstop e mopho keybord entrambi i vecchi modelli (quelli in giallo) la tastiera ha un oscillatore in più o sono la stessa cosa grazie.

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    • Enrico Cosimi

      |

      dovrebbero essere la stessa cosa, tastiera a parte… controlla sui due manuali

      Reply

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