Delay Time Modulation: divertirsi con MF-104M

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear, Tutorial

Il Moogerfooger MF-104M è la versione aggiornata e MIDI equipaggiata del prestigioso (e assai costoso…) analog delay targato Moog. Realizzato in tecnologia BBD, con componentistica il cui reperimento inizia a divenire difficoltoso, il modello MF-104M può essere utilizzato in maniera convenzionale, cioè come semplice macchina per generare ribattuti facilmente sincronizzabili, o in modo meno convenzionale, giocando con le peculiarità di funzionamento proprie della delay line BBD based. Complice un’oziosa domenica mattina – quando il mondo sembra più buono e i clangori sanremesi si sono finalmente acquietati… – ci siamo divertiti a mettere sotto osservazione proprio queste caratteristiche peculiari.

Di Enrico Cosimi

moog-mf104m

Cosa succede quando un analog delay si impadronisce di un segnale proveniente dal mondo esterno? Lo converte in energia elettrica che viene passata attraverso una lunga catena di celle in cui può essere immagazzinato; maggiore è il numero delle celle (da 64 a 4096, tanto per citare quantità ricorrenti), più lungo risulterà il delay time accumulato tra ingresso del segnale e uscita del medesimo dal circuito. In maniera simmetrica, la frequenza di clock che gestisce la velocità di spostamento da una cella all’altra influenzerà (con la sua crescita o decrescita) l’elongazione o la contrazione del delay time.

Purtroppo, non tutto è così delizioso come potrebbe sembrare: a maggior delay time corrisponde una minor risposta in frequenza per il segnale passante che, in determinate condizioni operative, può risultare drammaticamente limitato a qualche migliaio di Hertz. Attenzione! Parlare di segnale “drammaticamente limitato” potrebbe far pensare a una catastrofe timbrica senza precedenti, ma proprio questa caratteristica sonora di estrema perdita di acute è ciò che rende liquidamente inconfondibile e indispensabile il suono degli analog delay BBD all’interno della musica contemporanea. Insomma: il difetto principale diventa il pregio principale.

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Non è tutto (ed eccoci al dunque): quando il delay time è modulato in tempo reale – ruotando il controllo di pannello o inviando una tensione esterna all’apparecchio – il segnale che era precedentemente stato catturato subisce una contrazione o una dilatazione che hanno immediate ricadute sull’intonazione percepita dal musicista.

In questo modo, si può far smiagolare terribilmente un qualsiasi segnale e, a seconda delle attitudini personali, raggiungere il paradiso del sound mangling o precipitare nella peggior catastrofe timbrica immaginabile.

Il problema è uno solo: dove collegare, se possibile, la tensione esterna di controllo sul Delay Time.

Schermata 02-2456342 alle 10.10.07

Da questo punto di vista, MF-104M si dimostra particolarmente lungimirante, prevedendo sia la gestione di Delay Time attraverso il MIDI, sia attraverso CV eventualmente agganciato all’ingresso TIME; non rimane che trovare una sorgente di controllo.

q960s.jpg

Il DotCom Q960 Sequential Controller sembra fatto apposta – nella sua chiara ascendenza Moog – per generare, su ogni step, tre tensioni A, B, C differenti, regolabili attraverso i potenziometri di step e dosabili all’interno di un range selezionabile tra 2, 4 o 8 Volt.

Per rendere le cose meno noiose, o – quantomeno – noiose in maniera differente – si è preferito collegare in staffetta due sequencer sotto controllo della stessa sorgente esterna di clock e, attraverso un meccanismo OR, si è messo il piccolo sintetizzatore mono oscillatore appositamente realizzato, sotto gestione CV – Row A – e Gate per l’articolazione degli inviluppi.

In aggiunta, ed eccoci al dunque, si è collegata l’uscita della Row B all’ingresso TIME del già nominato MF-104M; in questo modo, ciascuno step della sequenza da 16 note può essere diversicato per un delay time che varia tra il minimo consentito (potenziometro di step in posizione completamente antioraria) e la massima lunghezza prevista dal circuito (potenziometro in posizione completamente oraria).

Cosa succede quando il passaggio tra uno step e l’altro invia valori di CV diversi sul parametro TIME? Come accennato in precedenza, l’intonazione del segnale passante – cioè della nota programmato per quello step – sarà sbatacchiata su e giù a seconda della contrazione/dilatazione del tempo di ritardo.

Schermata 02-2456342 alle 10.49.27

Non rimane che suonare sui pannelli di comando

Buona visione.

 

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Comments (6)

  • Alessandro

    |

    Buongiorno Enrico, non ho capito bene in cosa consiste il meccanismo OR che consente di mettere in linea due step sequencer, grazie!

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    • Enrico Cosimi

      |

      Ciao Alessandro,
      un operatore logico OR realizza una “disgiunzione” che, in pratica, permette a due sorgenti di Gate (ad esempio, due step sequencer) di convivere pacificamente nel controllo di un singolo generatore d’inviluppo; detto molto grossolanamente, il modulo OR – che ha due ingressi A e B – dichiara: “o la sorgente A o la sorgente B saranno prese in considerazione”; in questo modo, risolvendo a monte il problema del clock e dell’avanzamento a staffetta tra i due sequencer, basta infilare il modulo OR tra le due uscite Gate di Seq 1 e Seq 2 e l’ingresso Gate in dell’inviluppo per avere il corretto funzionamento del sistema.

      Fammi sapere se è necessario approfondire l’argomento 😉

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  • Alessandro

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    Grazie mille Enrico, cristallino come sempre…

    Reply

  • Enrico

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    Come sempre ,quando entrano in gioco cavi, manopole,step sequencer e delay analogici , cuore e mente vanno a mille !!!! Grazie Proff. Cosimi per l’ennesimo regalo, anche perchè oggi è il mio compleanno ! Grazie ancora.

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