C’era una volta il campionatore – Il necessaire del campionarolo

Written by Jacopo Mordenti on . Posted in Gear, Software, Tutorial

Fissiamo un obiettivo: dare in pasto al nostro campionatore delle forme d’onda semplici semplici, ovvero niente più delle canoniche dente di sega, quadra, triangolare pronte all’uso. Per fare ciò, come prima cosa acquisiremo dei campioni molto brevi in numero di due per ottava (DO e FA#), da C1 a C6; in secondo luogo tratteremo tali campioni per renderli quanto più funzionali possibile allo scopo; infine li assembleremo in tre multisamples direttamente all’interno del nostro campionatore.

di Jacopo Mordenti

La condicio sine qua non affinché la giostra si metta in moto è un oscillatore che ci fornisca il materiale di partenza: se è vero che di oscillatori (hardware o software) è pieno il mondo, è vero anche che non vogliamo fare la fine dell’asino di Buridano, perciò ci rivolgiamo baldanzosi a un prodotto software gratuito come Charlatan. Trattandosi di un VSTi, Charlatan richiede un programma che possa ospitarlo e – giustappunto – campionarlo: orientiamoci su VSTHost, che – bontà sua –  è a sua volta gratuito, non richiede istallazione e può fungere di fatto da recorder audio.

Apriamo Charlatan all’interno di VSTHost e programmiamolo in modo da far lavorare solo e soltanto OSC 2: nessun’altra generazione, nessun filtro, nessuna modulazione. Limitiamoci a scegliere la forma d’onda da cui partire (ad esempio la quadra) e a regolare il volume MASTER in modo che l’ampiezza del segnale prodotto da Charlatan non raggiunga lo 0.0 dB. A questo punto non dobbiamo fare altro che attivare il recorder audio di VSTHost (configurato magari per ottenere file mono) e suonare in punta di mouse, uno dietro l’altro, i DO e i FA# da C1 a C6: un’operazione che volendo si può automatizzare facendo riprodurre a VSTHost un apposito file MIDI precedentemente creato (ad esempio con VSTSeq).

Apriamo il file audio appena creato con un editor, ad esempio Wavosaur (magari in versione portable): il colpo d’occhio ci restituisce le undici note campionate, che dobbiamo separare fra loro in altrettanti file. Menù Tools > Slicing/Region > Auto slice region: non resta che selezionare una alla volta le varie aree (con un doppio clic al loro interno) e copiare & incollare in un nuovo file (che chiameremo, ad esempio, SQUARE C1, SQUARE F#1, SQUARE C2, ecc. ecc.).

Bene: undici file, undici campioni… ventidue punti di loop da trovare. Semplifichiamoci la vita e appoggiamoci a Endless Wav, avendo cura di intervenire su ogni campione con:

  • DC Filter e DC Offset, all’interno della voce Tools.
  • Normalizzazione, all’interno della voce Tools.
  • Ricerca automatica dei punti di loop, attraverso la funzione Adjust S+E (con algoritmo extra large) in Helper Search…. Da notare come tale ricerca non prescinda da un iniziale posizionamento manuale dei punti di Start e End all’interno del campione. Non solo: se l’algoritmo extra large non portasse a buoni risultati, nulla vieta di riposizionare Start e End e affidarsi a un altro algoritmo (dynamic piuttosto che short, ad esempio).
  • Specificazione della Root-Key (C1 corrisponde a 36, F#1 a 42, C2 a 48, e così via).
  • Specificazione della funzione Truncate at end.

Salvati di volta in volta gli undici file (prego notare la dimensione irrisoria che possono vantare a fine trattamento!), non ci resta che ripetere le operazioni fin qui descritte per le altre forme d’onda di Charlatan: dente di sega e triangolare. Una volta che avremo allestito il nostro bel gruzzoletto di campioni, sarà il momento di predisporre il loro traghettamento all’interno del nostro campionatore.

Quando il gioco si fa duro…

Tags: , ,

Trackback from your site.

Comments (9)

  • lorenzo

    |

    Bell’articolo, finalmente qualche consiglio pratico su come usare un campionatore!
    Una domanda: come DAW uso renoise, il cui motore di sintesi è completamente sample based; ogni volta che ho bisogno di una forma d’onda semplice semplice (quadra, saw, etc) mi limito di solito a ritagliare dal campione un singolo ciclo e a “spalmarlo” su tutta la tastiera.
    Fare così può causare un qualche tipo di problema? Che so, aliasing o cose simili dovuti alla riproduzione digitale? (potrei aver detto cretinate, ma chiedo venia, sono un neofita in queste cose :) )

    Reply

  • Antonio Antetomaso

    |

    Rinnovo i complimenti, anche per il parco software free suggerito.
    Assolutamente all’altezza delle aspettative, grazie!

    Reply

  • alino

    |

    ciao! capisco che è molto meno didattico perchè automatico, ma Autosampler della fu Redmatica, lo prenderai in considerazione?
    post interessante da seguire!
    grazie

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      ho paura che, da quando Apple si è accaparrata le superlative arti programmatorie di Andrea Gozzi, i tre prodotti Redmatica abbiano avuto – come dire…- uno stop strategico. Ovviamente, tutte le felicitazioni vanno a Gozzi per la conferma della sua qualità planetaria, ma è un peccato per Redmatica…

      Reply

    • Jacopo Mordenti

      |

      Ciao, fra i margini di miglioramento di tutto il procedimento – se ne parlerà nella quarta e ultima “puntata” – c’è sicuramente l’adozione di un software che possa automatizzare il campionamento e SOPRATTUTTO la ricerca dei punti di loop e la mappatura dei campioni. Tuttavia Autosampler NON sarà preso in considerazione: nessuno snobismo, eh? Soltanto la volontà di nominare software su cui è capitato di mettere le mani… su piattaforma Windows, peraltro. A presto, dunque!

      Reply

  • Saverio Paiella

    |

    anche io, come Lorenzo del post sopra ho fatto un esperiemnto del genere con un solo campione di un 1 ciclo per ogni tipo di onda, suonando su e giù per la tastiera mi pare andasse bene (a orecchio).Secondo voi è sbagliato?

    Reply

  • Lorenzo

    |

    Comunque, a margine, grazie per tutto il software gratuito menzionato nell’articolo, in particolare charlatan lo trovo di una qualità rara per i vst free. :)

    Reply

  • beeth

    |

    ma c’è una continuazione dell’articolo?

    Reply

    • Enrico Cosimi

      |

      se è rimasto così da otto anni, ho paura di no…

      Reply

Leave a comment

Inserisci il numero mancante: *

ga('send', 'pageview');