Arturia iSEM – un giretto di prova – seconda parte

Written by Antonio Antetomaso on . Posted in no-categoria, Software

Riprendiamo senza ulteriori indugi il nostro tour guidato alla scoperta di iSEM. Per chi si fosse sintonizzato solo ora, nella prima puntata  abbiamo passato in rassegna le caratteristiche generali, la sezione “main” (oscillatori, filtri, inviluppi e LFO) e la sezione effetti.

Di Antonio Antetomaso

a FIGURA1

Ripartiamo dall’analisi della ricca matrice di modulazione. 

Otto gli slot disponibili. Per ogni slot si può scegliere la sorgente di modulazione, la destinazione di modulazione e l’indice di modulazione. Tanto le sorgenti quanto le destinazioni possono essere selezionate sia mediante potenziometro “Select” sia mediante tap sull’area di testo indicante il nome della sorgente/destinazione in uso, facendo comparire una comoda drop down list. Di seguito le sorgenti di modulazione utilizzabili:

  1. Modulation wheel
  2. Aftertouch
  3. Velocity
  4. Pitch bend
  5. ENV1
  6. ENV2
  7. LFO1
  8. LFO2

Queste sono le destinazioni selezionabili:

  1. VCO 1+2 FM
  2. VCO 1+2 PWM
  3. VCO 1 FM
  4. VCO 1 PWM
  5. VCO 2 FM
  6. VCO 2 PWM
  7. SUB PWM
  8. VCF FREQUENCY
  9. VCF MODE (niente male)
  10. VCO 1 MIX
  11. VCO 2 MIX
  12. SUB/NOISE MIX
  13. ENV 1 ATTACK
  14. ENV 1 DECAY
  15. ENV 1 SUSTAIN
  16. ENV 2 ATTACK
  17. ENV 2 DECAY
  18. ENV 2 SUSTAIN
  19. LFO 1 FM
  20. LFO 1 AM
  21. LFO 2 FM
  22. LFO 2 AM
  23. VCA AM
  24. VCA PAN
  25. VIBRATO LFO1

Insomma, quasi impossibile non trovare quello di cui si ha bisogno!

 

Voice Programmer

E veniamo alla vera chicca di questo synth virtuale, il Voice Programmer. Immaginate di prendere 8 SEM virtuali e di collegarli in cascata in modo tale che ciascuno esegua una nota con le sue impostazioni peculiari di oscillatori filtri ecc….credo che abbiate capito dove voglio andare a parare.

a FIGURA2

Ebbene si: lo strumento consente, una volta attivato, di avere l’equivalente di 8 istanze di iSEM ciascuna programmata per scattare in sequenza con le sue impostazioni. E il tutto sia in polifonia che in monofonia. In pratica, dato il fraseggio suonato dal musicista, nel caso di un assolo lead, iSEM riproduce le varie voci utilizzando una sequenza di 8 impostazioni diverse, ripetute circolarmente. Nel caso di un accordo, le varie voci dell’accordo usano ciascuna la propria impostazione e superata l’ottava impostazione si ricomincia dalla prima.

Esaminiamo l’interfaccia del Voice Programmer, per capire cosa si può fare e cosa non si può fare. A  sinistra, sei parametri su cui si può personalizzare ciascuna delle 8 voci, a destra 8 indicatori con cui variare il parametro selezionato. Ciascuna delle sei variabili è assegnabile mediante controllo “Select” o tap sull’area di testo, scegliendo da una lista contenente i seguenti valori:

  1. VCO1 COARSE
  2. VCO1 FINE
  3. VCO1 PW
  4. VCO2 COARSE
  5. VCO2 FINE
  6. VCO2 PW
  7. VCF FREQ
  8. VCF RESO
  9. VCF MODE
  10. VCO1 MIX
  11. VCO2 MIX
  12. SUBOSC/NOISE MIX
  13. ENV1 ATTACK
  14. ENV1 DECAY
  15. ENV1 SUSTAIN
  16. ENV2 ATTACK
  17. ENV2 DECAY
  18. ENV2 SUSTAIN
  19. LFO1 FREQ
  20. LFO1 AMOUNT
  21. LFO2 AMOUNT
  22. VCA LEVEL
  23. VCA PAN

Ciascuno degli 8 sliders è regolabile mediante gesture, in alto e in basso da + 24 a -24 con 0 impostato a valore di default. Nel caso di intonazione si parla di semitoni.

 

Caveat

Che dire, una potenza davvero notevole! Programmare sequenze evolventi al limite dell’esoterico è un gioco da ragazzi, provare per credere. Purtroppo la prova sul campo ha rivelato qualche bug di gioventù: quando si va a lavorare sull’intonazione degli oscillatori per utilizzare il voice programmer come uno step sequencer l’intonazione non è rispondente perfettamente ai valori impostati.

Mi spiego meglio: supponiamo che sul primo slider decida di impostare un intervallo di quinta (7 semitoni). Sposto in alto di 7 valori lo slider ma con grande sorpresa scopro che l’oscillatore è intonato un semitono sotto o sopra ma in ogni caso non come desidero io. E, cosa ancora più grave, ciò succede anche quando muovo gli altri sliders: dopo aver regolato la voce 1, agisco sulla voce 2 e mi ritrovo la voce 1 stonata! Fortunatamente esiste un workaround: basta muovere il dito nella direzione opposta, superando lo zero per ritornare al valore desiderato e magicamente tutto torna a posto. Sempre fortunatamente, una volta impostati i valori desiderati e salvata la patch, i settaggi vengono mantenuti correttamente.

Sicuramente è  attribuibile  alla versione 1.0. Non ho riscontrato lo stesso comportamento per altri parametri, ma c’è da dire che nel caso di variabili come la frequenza del filtro il bug è ovviamente più difficilmente rilevabile.

Prima di passare ai giudizi finali, osserviamo brevemente la sezione “performance”, concepita per un uso “live” del synth, quando abbiamo bisogno di pochi e significativi parametri tra le mani.

FIGURA3 

Come si nota, al musicista alle prese con le sue esecuzioni più che con i suoi smanettamenti, il synth, una volta programmata la timbrica di interesse, offre in questa sezione “di tutto un po’”, l’insieme dei parametri, cioè, sui quali ha più senso intervenire in un contesto live per rendere il suono dinamico ed evolvente senza troppi sforzi.

Viene offerto il controllo sull’arpeggiatore (sinistra), quattro parametri a scelta controllabili mediante sliders (quasi sempre compaiono frequenza di taglio del filtro e risonanza) e gli effetti (destra).

 

Al dunque…

Il synth c’è ed ha un sound da urlo; caldo ed avvolgente, veramente da far dimenticare che siamo su un tablet, anche solo usando l’uscita audio nativa. La suonabilitá è davvero alta, sia in termini di latenza sia grazie all’elevata possibilità di MIDI Learn. Non ho notato differenze significative in termini di resa timbrica con la versione desktop. Particolarmente apprezzabili la matrice di modulazione e il Voice Programmer, entrambi consentono di spingere questo synth a possibilità che non sono da tutti.

Qualche neo c’è: la mancata possibilità di rinominare/cancellare i preset e i “bagarozzi” rilevati, cose queste che, benché non eccessivamente significative, richiedono un aggiustamento:

  1.  Sincronizzazione del clock di sistema non correttamente funzionante
  2. Voice programmer non perfettamente funzionante
  3. Stabilità dell’app non impeccabile: qualche chiusura sporadica durante il salvataggio dei preset e durante il funzionamento sotto Audiobus.

Quanto rilevato è relativo alla primissima versione 1.0 e con iOS 7.0.4; c’è da aspettarsi fortemente che tutto verrà sistemato nelle prossime versioni.

Per 8 euro e 99 centesimi vi portate a casa un synth dal sound veramente analog che saprà regalarvi belle soddisfazioni, credete a me.

Qui trovate tutti i dettagli e qualche videozzo per deliziarvi il palato.

 

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