ACIDLAB.de Bassline: una Bassline a portata di mano – Seconda parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

Continuiamo con la nostra cavalcata basslinistica e incontriamo – a volo d’uccello – le caratteristiche funzionali del sequencer implementato da Acidlab.de per la loro Bassline, il clone analogico che meglio di molti altri incarna, oggi, lo spirito originale della TB-303 made in Roland.

di Enrico Cosimi

La scorsa volta, ci eravamo fermati alle funzionalità analogiche di sintesi – invero ridotte, ma efficaci; ora, è il momento di passare allo step sequencer.

Sequencer

Come nella MIAMI, anche in questo caso si è fatto ricorso alla doppia possibilità d’inserimento dati Step (tempo differito) e Tap (tempo reale); nei confronti del progetto originale, le cose scorrono più fluidamente – diciamo che il tempo non è passato invano. Dopo aver programmato il Pattern, si può passare all’articolazione in Track, per assemblare l’intera “canzone”; quanti Pattern ci sono? Dodici gruppi (raggiungibili con selettore a scatti), ciascuno composto da otto possibili Pattern richiamabili attraverso i tastini/nota bianca del pannello frontale; ancora una volta, come nella MIAMI, si supplisce alla mancanza di logica A/B concatenando in playback Pattern diversi purchè contenuti nello stesso blocco; Pattern appartenenti a blocchi diversi devono per forza essere organizzati in Track.

 

Programmazione Tap

L’ottava di tastini (otto tasti bianchi e cinque tasti neri) serve per inserire le intonazioni desiderate; con il gruppo di quattro selettori sulla destra si definiscono, con cautela e nota per nota, i comportamenti ausiliari di ciascuno step: trasposizioni d’ottava (+/-2 ottave), abilitazione dell’accento (la quantità di accento applicata dipende, globalmente, dal potenziometro di regolazione nella sezione di sintesi), collegamento d’intonazione attraverso slide (a velocità fissa, come nell’originale); in aggiunta, evitando di programmare un’intonazione, si convertirà lo step all’esecuzione di una pausa.

Quanto deve durate un Pattern? …quanto serve. Rispettando la divisione in due blocchi teorici  di 8 step 1-8 e 9-16 (limitazione imposta dalla disposizione hardware dei tastini), si può dimensionare la Pattern Length sul valore richiesto: una prima pressione sul comando Lenght permette di tagliare tra 1 e 8; la seconda pressione, sposta l’operazione nell’area step 9-16. In questo modo, se serve un Pattern da 12 passi, occorrerà prima spostarsi in zona 9-16 e poi tagliare usando il tastino “3”.

Quanto deve durare, in rapporto al Sync, uno step? Dipende dal valore di scale selezionato con l’apposito tastino.

 

Programmazione Step

Ci si sposta di step in step nella battuta procedendo in avanti (tasto Write Next) o all’indietro (Select+ Write Next); su ciascun passo della sequenza, si impilano le qualità desiderate: salto di ottava, nota, pausa, accento, slide.

 

Quale tecnica è più pratica? Dipende dal modo di lavorare: se si parte da una base scritta, se c’è un “progetto di pattern” riportato su un pezzaccio di carta a quadretti (con note, ottave, pause, glide si o no, accento si o no), si va velocissimi di Step Program – tra l’altro, si può atterrare direttamente sullo step desiderato per modificare solo quello che è necessario migliorare. Se invece ci si trova più comodi scolpendo con le orecchie, si può lavorare in Tap Program e verificare strada facendo l’emersione del Pattern desiderato. Dopo aver programmato, si può sparigliare l’effetto sonoro spostando (parametro Roll) l’intero contenuto del Pattern facendolo traslare progressivamente da uno step all’altro. Provate l’effetto contro un drive ritmico costante…

Risparmiare programmazione in Track Mode: i vantaggi della trasposizione

Anche se oggi la Bassline non si usa più per coprire la traccia di basso di una “canzone normale” (casomai, è utilizzata facendo della ripetizione incondizionata di Pattern il punto di forza della sua espressività…), potrebbe risultare utile risparmiare la fatica di programmare la stessa divisione di pattern in Do, poi in Fa, poi in Sol, poi nuovamente in Fa e poi in Sib: per tutto questo, c’è il Transpose. I dodici tastini/nota possono essere utilizzati per impartire un offset sull’intonazione originale del Pattern; ovviamente, l’escursione potrà essere solo “a salire” (se la programmazione è in Do, lo spostamento al Sib significherà far salire tutto di una settima, non far scendere tutto di un tono) e sarà limitata a un’ottava di possibile escursione.

Bassline come MIDI Expander

Basta accendere Bassline tenendo premuto il tasto Write/Next e il motore di sintesi interno si prepara ad eseguire i comandi di Nota On/Off ricevuti al MIDI Input. La prima nota ricevuta definisce il MIDI Channel, è previsto il running status con key vel 0 = nota off; se Basssline riceve una nuova nota MIDI mentre quella vecchia è ancora sotto esecuzione, provvederà a collegare le intonazioni attraverso Slide/Portamento. Infine, se la key velocity supera il valore 100, ci sarà l’innesco del comportamento di Accent.

 

Connessioni audio e di controllo

Oltre all’uscita audio, è possibile sfruttare un ingresso con cui convogliare eventuali segnali all’interno del filtro Low Pass; la sua apertura di Cutoff può essere automatizzata con una tensione collegata alla porta FM In.

Bassline funziona come sequencer con cui pilotare apparecchiature Euro Rack esterne: ovviamente, con il termine “euro rack” ci riferiamo a qualsiasi hardware che rispetti il formato 1 V/Oct e, possibilmente, lo standard hardware mini jack ⅛”; le uscite disponibili comprendono CV Out e Gate Out (+12V da gestire con cautela, per evitare di friggere qualcosa) e Accent Out (+12V).

Come si comporta la Bassline sotto distorsione? Che cosa tira fuori se viene utilizzata in maniera “maleducata”? Cliccate qui sopra e sottoponete i vostri nervi alla visione/ascolto di un video dove ogni cosa è processata in distorsori analogici – o presunti tali… – per raggiungere il sonic mayehm definitivo.

Buona visione.

 

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Comments (19)

  • Riccardo

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    Hai fatto una comparazione tra Bassline e xoxbox? Volevo sapere cosa ne pensi.Grazie

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    • Enrico Cosimi

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      ci ho giocato in fiera – ambiente rumoroso a pieno di distrazioni… – xoxbox mi sembra molto valida; personalmente, preferisco la bassline clonata da acidlab.de, ma è veramente una questione di gusti..

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      • Riccardo

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        Hanno fatto anche la TT 303 della Boss BOT, sembra una copia della Roland. Certamente tutte e tre sono diverse sia come OS che suono. Ma dei loro componenti interni non ho trovato accenni. Ne sai qualcosa tu? In genere i componenti denotano il colore, il carattere dello strumento. Grazie

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  • Enrico Cosimi

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    di solito, mi fido poco delle copie “estetiche”; anche perchè fare uno stampo del guscio in plastica e dei potenziometri NON costa poco… tutti soldi tolti alla parte elettronica vera e propria

    comunque, come per altri strumenti elettronici vintage, anche per le Bassline è difficile trovarne due che suonino uguale già tra gli strumenti originali, figurati tra due cloni e – peggio ancora – ciascuno ha in mente “il proprio” suono che considera migliore degli altri 😉

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  • Riccardo

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    Hai ragione. Ho visto sul sito della Acidlab che è uscita la versione 3, con miglioramenti dei componenti. Ma i componenti sai se sono cinesi e se questa bassline può essere aggiornabile via firmware o altro? Grazie

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  • Enrico Cosimi

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    quella che ho provato era la versione 3 e suonava da urlo; non so nulla della provenienza dei componenti, occorrerebbe aprire il case, tirarsi giù qualche sigla e vedere chi sono i fabbricanti…

    non penso che ci siano aggiornamenti previsti, anche perchè – allo stato attuale – il software fa tutto quello che deve fare una bassline “vera”…

    😉

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  • Riccardo

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    Sono d’accordo. Ma, mi chiedevo se l’Acidlab aggiorna questo prodotto via software e non solo hardware. Mi interessava accoppiarla con la Miami ma questa non avendo il Midi out e avendo bisogno di una drum machine non so quale scegliere. Ho ascoltato D1000, Elektron,Electribe, mi servirebbe tipo la 808 con Midi in/out a metá tra il convenzionale e non. Grazie

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    • Riccardo

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      P.s. Un pensierino per la Tempest? che ne pensi?

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      • Enrico Cosimi

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        come ti dicevo prima, la tempest SARA’ una grande macchina, appena terminano tutte le revisioni software…

        Reply

  • Enrico Cosimi

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    la tempest mi piace parecchio… certo, se riuscissero a portarla a termine sarebbe meglio!!! :-)

    (forse) sono riuscito a risolvere il problema del MIDI Out mancante nella MIAMI recuperando un KMS30 Korg.

    forse la D1000 è troppo estrema, comunque temo sia difficile avere tutto in una macchina sola… a meno di non tornare alle vecchie MPC e lavorare SOLO con i campionamenti, buttandoci dentro di tutto…

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    • Riccardo

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      Riguardo la tempest ti riferisci alla ver. 1.2? Certamente, è veramente uno strumento aperto a qualunque soluzione musicale live,er questo mi ha colpito. Stavo pensando se ha un senso pilotare la bassline 3 e Miami con un sequencer tipo CIRKLON. Si eviterebbe il midi out. Le acidlab si aggiornano tramite firmware? La d1000 è bella forse estrema ma è una bella battaglia con la tempest. Grazie

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  • Enrico Cosimi

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    la 1.2 della tempest inizia ad avere il midi giusto, ma ci sono ancora alcune cose che mancano… probabilmente, nei prossimi mesi dovrebbero chiudere il tutto (spero)

    sia MIAMI che bassline possono essere programmate comodamente dai propri sequencer interni; calcola che la batteria elettronica ha bisogno di una programmazione “polifonica”, non so se valga la pena di “sprecare” le tracce del cirklon per mandare avanti cassa, rullante, hihat e tutto il resto quando sarebbe molto più facile scrivere il pattern direttamente nelle memorie della batteria elettronica o in una traccia di logic/cubase/performer…

    idem, per la bassline; i giochi di ottava e accent/slide si fanno più comodamente lavorando sul suo pannello comandi 😉

    non mi risulta che ci siano aggiornamenti hardware/software/firmware per i prodotti acidlab, sono prodotti hardware a vita “chiusa”: una volta commercializzati sono così e rimangono così 😉

    ho l’impressione che la filosofia D1000 sia molto diversa, timbricamente da quella Tempest… :-)

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  • Riccardo

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    La tempest, per il momento, non importa campioni. Come interagiscono bassline e Miami con il clock oppure volendo acquistarlo come possono interagire tra loro? tra Miami e jomox 999 o 888 che ne pensi? Quindi il CIRKLON lo userei con le tastiere e pedali? Ma il clock con le batterie come avverrebbe? Grazie e scusa di tante domande ma sono a digiuno di questo argomento.

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  • Enrico Cosimi

    |

    Miami e Bassline sono ambedue dotate di capacità AUTONOME di programmazione, quindi possono “mandare a tempo” le proprie programmazioni (pattern semplici e pattern organizzati in song) sia sotto clock MIDI che sotto vecchio Sync Din Roland 24…

    Il Cirlkon può essere usato se decidi di NON programmare i pattern dentro alle macchine, ma di tenere tutto dentro un’unica unità centrale che manda a tutti gli apparecchi non più il MIDI Clock, ma direttamente le note che devono essere eseguite da ciascuno, differenziate per pista e per canale di trasmissione.

    Calcola che, come dicevamo prima; fintanto che Miami e Bassline devono fare batteria e basso, puoi lavorare direttamente con le loro memorie interne, senza necessità di sequencer esterni; invece, un sintetizzatore deve per forza “essere suonato dall’esterno”, cioè essere messo sotto controllo di un sequencer hardware come il Cirklon o software come Logic/Cubase/eccetera…

    😉

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    • Riccardo

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      Cominciò a comprendere. Miami che bassline le userei solo per batteria e basso ma insieme come dovrei collegare per fare andare a tempo? Non mi ricordo dove hai scritto che la Miami è quella eh più incarna il suono della 808, cosa ti ha fatto convincere di questo. Per esempio le jomox o altre come si discostano da lei? È senza spendere sodi inutili potrei prendere il DARK time, per divertirmi a pilotare il minitaur o altro.grazie

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  • Enrico Cosimi

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    Il collegamento è semplice:
    – se devi suonare “sopra” a Miami + Bassline, si tratta solo di decidere chi deve essere il master, la Miami o la Bassline; a quel punto, colleghi il sync out del master al sync in dello slave e il gioco è fatto.

    – se invece devi suonare “sopra” a una sequenza più composita, sia Miami che Bassline sono in Midi sync, sotto controllo del computer e, a quel punto, devi tirare fuori un Midi clock dal computer e mandarlo ai due aggeggi esterni

    Quando ho provato la Miami, avevo già fatto esperienze analoghe sulla MFB, che non è male, ma Miami – come dire…- ha una marcia in più.

    poi, è ovvio, se proprio non ti fidi e se hai i soldi da buttare, con 1500/2000 euro puoi procurarti una 808 vintage e buonanotte :-)

    Reply

  • Riccardo

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    Sei stato chiaro. Grazie.

    Reply

  • Riccardo

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    Il midi clock è possibile mandarlo dal CIRKLON alle due batterie senza utilizzare il computer? Grazie

    Reply

    • Enrico Cosimi

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      certo! prendi il MIDI Out del Cirlkon e lo attacchi ai MIDI In delle due batterie…

      puoi utilizzare un thru box per sdoppiare il segnale o, rischiando un minimo di ritardo sull’allineamento temporale, collegare le due batterie in thru……

      Reply

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