La febbre del vintage: quale cura sostenibile? – Seconda parte
Si parlava di quei plugin – come Magnetic II di Nomad Factory – funzionali a un trattamento del segnale che richiami la dinamica, i colori e persino quegli adorabili difetti delle registrazioni d’altri tempi. Imbastiamo un primo esempio pratico applicando il pargolo al canale master della nostra DAW, così da intervenire globalmente sulla somma dei timbri impiegati nella demo di turno.
Di Jacopo Mordenti
Ad una prima occhiata, quello che spicca del segnale di partenza – che di per sé non è altro che un banalissimo funky assemblato a colpi di clip in Live – è una gamma dinamica relativamente ampia. In effetti né le singole tracce né il master hanno subito un processo di equalizzazione e/o compressione; l’unico intervento operato, in fase di mixdown, è stata la normalizzazione a 0 dBfs. Analizzando il risultato con un editor (ad esempio Wavosaur), è possibile appurare come l’RMS media si attesti intorno a -22 dB, a testimonianza di un certo respiro percepibile anche all’ascolto.