Un’intervista con Fumio Mieda

Fumio Mieda è il principale artefice del KORG MS-20, lo storico sintetizzatore monofonico che ha forgiato (nei sui peculiari comportamenti) generazioni di musicisti elettronici. Durante l’ultima edizione del Frankfurt MusikMesse 2013, la fiera degli strumenti musicali, abbiamo avuto l’onore – grazie alla preziosa intermediazione della EKO, distributrice italiana dei prodotti KORG – di fare qualche domanda a Mr. Fumio Mieda. Come è facile immaginare, la conversazione è stata principalmente concentrata sulle funzionalità del nuovo MS-20mini.

Di Enrico Cosimi

Come potrebbe confermarvi chiunque abbia avuto questo tipo di esperienza, mettere a confronto la Cultura orientale con l’inevitabile rozzezza di modi del sottoscritto, un tipico occidentale in guerresco assetto da cacciatore di notizie fieristiche, difficilmente fila lisca come l’olio. Ciononostante, grazie alla meticolosa traduzione incoming/outcoming, è stato possibile dialogare con l’ingegnere giapponese.

Fumio Mieda ha collaborato con il fondatore della KORG Tsutomu Katoh fin dal 1968, contribuendo alla realizzazione del primo sintetizzatore sviluppato in Giappone, lo storico Prototype I; poi, ha sviluppato il miniKORG 700 e i modelli MS-10/MS-20.

A parte i sintetizzatori, Mieda ha sviluppato il doppio filtro hi/lo pass denominato Traveler, incorporato nei primi strumenti elettronici KORG e reso disponibile anche come unità indipendente e, in un periodo appena più recente, ha steso le linee guida per la realizzazione del vocoder VC-10, elemento di spicco della MS-Series.

Come è facile immaginare, se l’intervistatore avesse parlato fluentemente il giapponese, sarebbe stato più facile spremere ulteriori dettagli sui sintetizzatori in genere e, nel particolare, sulle peculiarità di funzionamento dell’ultimo MS… In tutti i casi, senza l’intervento fattivo di Giovanni Matarazzo della EKO, l’intera operazione non sarebbe stata possibile. Alla KORG, a Mr. Fumio Mieda, alla EKO e a Giovanni vanno tutti i nostri ringraziamenti.

Buona visione (e buon ripasso dell’inglese…)