Posts Tagged ‘Elka’

ELKA Synthex: cronaca di un ritorno annunciato

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Events, Gear

Lo scorso Giovedi 16 Aprile, in quel del Mövenpick Hotel (o come diavolo si scrive…), proprio di fronte al MusikMesse Frankfurt, si è tenuta una riunione di presentazione alla stampa della nuova iniziativa Bring Elka Back che – tra i suoi frutti più immediati – porterà (…ma sarà vero? Leggete qui sotto…) ad un ritorno del glorioso Synthex di Mario Maggi, il polifonico analogico che più di tanti altri ha segnato il suono degli Anni 80.

Di Enrico Cosimi

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Quello che segue è un riassunto corretto completo di quello che, di importante, si è parlato nella riunione, al netto delle chiacchiere e delle considerazioni spesso strampalate che stanno girando da qualche giorno in rete. Del resto, in un’epoca di tuttologia applicata allo stile di vita, è il meno che possa capitare. Se siete curiosi di sapere chi, come, cosa, dove, quando e per quale motivo, continuate la lettura. Se, invece, non ve ne frega nulla, continuate felicemente nelle vostre attività del Sabato mattina…

Le string machine: dall’analogico al virtuale – Prima parte

Written by Attilio De Simone on . Posted in Gear, no-categoria, Software, Tutorial

Sono passati tanti anni dai magici tappeti sonori di Oxygene di Jarre o dalla storica introduzione di Shine On You Crazy Diamond dei Pink Floyd, in cui un sol minore frutto di un mix tra un accordo di un Arp Solina, un pad di bicchieri di cristallo sfregati, un Hammond e una pedaliera Moog Taurus ha fatto disperare per quasi 40 anni i musicisti che cercavano di ricreare quel suono. Dicevamo: sono passati decenni dal periodo in cui queste macchine cominciarono a riempire i solchi di migliaia di LP, dalla musica progressive alla disco dance, eppure il fascino di quegli strumenti resta ancora oggi immutato nel tempo. Cerchiamo di capirne di più

Di Attilio De Simone

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In principio erano i Combo Organ

Esiste uno stretto legame ingegneristico che di fatto rende più che semplici parenti le string machine e i combo organ, quei simpatici organetti dai colori sgargianti che negli anni ‘60 si proponevano come alternativa all’organo di riferimento (l’Hammond) coniugando contemporaneamente anche trasportabilità e  “leggerezza” (intesa rispetto al peso mastodontico dell’Hammond, tutto è relativo nella vita).

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