Quattro chiacchiere sul suono analogico – seconda parte
Anche il microfono, come lo speaker, è un trasduttore; da un certo punto di vista, il suo comportamento è specularmente inverso a quello del diffusore: nel microfono, è la variazione di pressione sonora che mettendo in movimento la membrana interna genera una variazione di potenziale elettrico rilevabile agli estremi dell’avvolgimento; nello speaker, è la variazione di potenziale elettrico nella bobina che mette in movimento la membrana in cartone spostando l’aria e ricreando le variazioni di pressione sonora originali.
Di Enrico Cosimi
In teoria, una cassa speaker o l’auricolare di una cuffia potrebbero essere utilizzati – con una certa fatica – come microfoni, ma chiaramente i risultati lascerebbero a desiderare… Tra microfono e speaker ci sono ovviamente delle differenze: il cono di un altoparlante è troppo pesante per poter essere spostato da un suono che non sia meno che assordante; nei microfoni dinamici, l’elemento al quale è attaccata la bobina magnetica è costituito da una leggerissima membrana (sensibile al minimo spostamento) e la corrente utilizzata è significativamente più bassa di quelle utilizzate per pilotare gli altoparlanti.