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Buchla Music Easel – Primo approccio

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Gear

B.E.M.I. è la sigla che contraddistingue la nuova vita commerciale del marchio Buchla; l”abbreviazione deve essere sciolta come Buchla Electronic Music Instruments. Con la nuova vita, è finalmente giunto un nuovo standard costruttivo che, insieme a una conquistata solidità economica, garantisce il musicista sulla solidità dell’investimento. Parliamo di investimento perché, nonostante il Music Easel sia il Buchla più economico attualmente reperibile sul pianeta, è comunque uno strumento da quasi 4000 euro, cifre che è necessario muovere con una certa consapevolezza. In questo primo appuntamento, cercheremo di mettere a fuoco le competenze indispensabili, quelle senza le quali un sintetista anche esperto annaspa miseramente di fronte alla “filosofia Buchla”.

Di Enrico Cosimi

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Concepito nel lontano 1974, come apparecchio onnicomprensivo per la produzione di musica elettronica “in movimento”, il Music Easel è stato ripresentato nel 2012 e, dopo un’attesa durata un anno e mezzo abbondante, è finalmente disponibile per i fortunati musicisti che lo hanno ordinato all’epoca. La stessa Ditta produttrice è rimasta sorpresa dal successo riscontrato con il nuovo Easel, ormai prodotto ampiamente sopra il migliaio di esemplari. Nel corso della nostra povera vita ottuagenaria, abbiamo avuto modo di mettere le mani su cinque diversi Easel (tra manifestazioni fieristiche e acquisti di fortunati mortali), confermando quella che era un’impressione già forte al primo impatto: ogni macchina suona lievemente diversa dalle altre, è tarata con tolleranze vagamente diverse e ha, come dire, una personalità analogica che si riconosce. Del resto, come per le motociclette, anche i sintetizzatori analogici sono oggetti che nascono con un’anima e una serie di caratteristiche non necessariamente riproducibili alla perfezione tra un esemplare e l’altro: il 95% delle prestazioni è costante, ma quel 5% di variabilità produce storia a se. Non male…

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