Solid State Logic SiX, l’anello che mancava – parte seconda

Written by Emiliano Girolami on . Posted in Gear

Iniziamo questo articolo con una doverosa correzione. La nuova proprietaria di SSL è l’inglese Audiotonix (non AudiotRonix) come segnalato da “Mac06” – che ringraziamo – nei commenti all’articolo precedente  sulla console SiX.

di Emiliano Girolami

solidstatelogic-six

Come promesso, in questo articolo ci occuperemo della registrazione. Il SiX ha tre ingressi mic e, per questo, si candida come componente ideale per il tracking in home studio. Voci, strumenti acustici ed amplificati possono essere tutti ripresi senza difficoltà. Un po’ di creatività è necessaria, invece, nel caso si volessero registrare drum kit o ensemble più articolati. Due ingressi ad alta impedenza (Hi-Z) rendono un ottimo servizio nel caso di strumenti a corda o, comunque, che richiedono carichi adeguati. Ma andiamo con ordine.

Registrare la voce

Due canali Super Analogue garantiscono una ripresa fedele, dettagliata, ricca di corpo ma senza aggiunta di colorazioni di alcun tipo. Come detto nella parte prima, la banda passante è molto estesa e tutto quello che arriva viene trasferito senza difficoltà al convertitore A/D. Un HPF selezionabile con apposito pulsante elimina sia i rumori di bassa frequenza che le risonanze in basso e la registrazione restituisce fedelmente il timbro di voce e la colorazione del microfono. La disponibilità di due canali consente la ripresa simultanea con due trasduttori che possono diventare tre se si usa l’ingresso Talk Back (anch’esso Super Analogue).

Compressore ed equalizzatore possono risultare utili per una elaborazione del segnale già in fase di tracking. Attenti al compressore che può diventare invadente. L’equalizzatore, invece, ricorda le curve di intervento dei Pultec pur essendo realizzato con tecnologia completamente diversa.

Va bene per tutti i generi musicali considerando che eventuali colorazioni possono essere aggiunte nelle fasi successive del processo di produzione.

Gli strumenti acustici

Il discorso è analogo a quello della voce anche se la ripresa multi-microfonica assume un ruolo più importante perché consente di sperimentare con diverse tecniche di ripresa. Si possono provare le tecniche stereo con microfoni matched, la mid-side con un cardioide e un Figure-8, riprese con microfoni differenti ad evidenziare caratteristiche diverse degli strumenti da mixare successivamente per un suono ottimale. Si può anche sperimentare con il Listen Mic del Talk Back avendo l’avvertenza di tenere il relativo microfono (che può essere anche a condensatore grazie alla disponibilità dei 48V anche su questo canale) sufficientemente lontano dalla sorgente pena un suono sgranato e difficilmente utilizzabile (a meno di non cercare timbri distorti). Il Listen Mic Compressor ha un rapporto di compressione molto elevato (20:1 se non ricordiamo male) e quindi fa sentire sempre il suo intervento in modo evidente.

Con tutte queste possibilità è facile ottenere una grande quantità di suoni dagli strumenti acustici ripresi con il SiX. Il limite è solo la fantasia.

Gli strumenti elettrici

Anche qui i tre canali consentono praticamente ogni tipo di microfonazione sui coni di basso e chitarra. Il SiX non delude mai restituendo tutti i colori e le nuances della performance senza esitazioni. Scegliendo opportunamente il tipo e la posizione dei microfoni si trova, in uscita, una rappresentazione molto fedele del suono che esce dall’amplificatore. Troviamo i pre Super Analogue più indicati per questo tipo di riprese rispetto a modelli più colorati (Neve o API, per esempio) che allontanano il segnale registrato da quanto percepito ad orecchio. Per chi non ha bisogno, invece, del timbro dell’amplificatore ci sono due ottimi ingressi ad alta impedenza che assecondano senza problemi le intemperanze di chitarre, bassi o piani elettrici. Anche con i synth l’opzione Hi-Z ha una sua ragione di esistere.

Batteria e percussioni

Sulla batteria (uscendo dal contesto home studio) il SiX mostra qualche limite perché tre microfoni, in questo caso, sono pochi. Basta aggiungere due mic preamp esterni ai canali tre e quattro (da utilizzare per l’occasione in modalità mono) e le cose cambiano radicalmente. Così facendo si possono dedicare i canali uno e due a cassa e rullante e i canali tre e quattro agli overhead. Resta il Talk Back per cui, questa volta, l’opzione LMC diventa un must per ritrovare il suono di batteria di 10000 album di pop e rock degli ultimi 40 anni. Su cassa e rullante abbiamo trovato compressori ed equalizzatori dei canali mono del SiX particolarmente efficaci e utili a definire un timbro completo già in fase di registrazione.

Sulle percussioni si ottengono, invece, buoni risultati anche con soli tre microfoni. Qui l’opzione LMC è da escludere se si cerca il dettaglio e la riproduzione accurata dei transienti (che è una delle caratteristiche di eccellenza della piccola console). Meglio se si utilizzano microfoni a condensatore matched a diaframma piccolo.

SSL-SiX_rear

Conclusioni

Come si evince da quanto appena riportato, il SiX è estremamente efficace. Il suono è completo, pronto per il mix senza elaborazioni ulteriori e, in una sola parola, bello. In uno home studio potrebbe essere anche l’unico componente da affiancare all’interfaccia audio anche grazie alla sua sezione di gestione dei monitor completa e professionale. Se proprio si dovesse avere bisogno di un po’ di distorsione armonica… c’è sempre la possibilità di ricorrere a SSL Fusion!

Tags: ,

Leave a comment

Inserisci il numero mancante: *

ga('send', 'pageview');