SoftTube Modular – Ultima parte

Written by Enrico Cosimi on . Posted in Software

E’ l’ultimo appuntamento dedicato a Softube Modular… dobbiamo verificare cosa altro c’e e fare un punto della situazione.

Di Enrico Cosimi

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Moduli HeartBeat

Qui, lo ammettiamo, stiamo giocando sporco: HearBeat è una batteria elettronica virtuale prodotta da Softube che è esterna a Modular e, come tale, deve essere acquistata a parte. Una volta proceduto all’acquisto, il musicista può sfruttarne le capacità di sintesi “modulare” inserendo uno o più blocchi percussivi dedicati all’interno della propria programmazione. Non è difficile costruire una analog kick pitchando una sinusoide e sommandole un transiente iniziale, ma budget permettendo, con HearBeat è tutto più veloce e più comodo.


Senza perdere troppo tempo, la struttura offre due moduli di cassa, sbilanciati timbricamente verso i mondi 808 e 909 (ma, come tutti gli altri, ampiamente personalizzabili dal punto di vista della resa sonora), un modulo di SD/Clap e uno di SD/Rim (anche in quessto caso, con range timbrico variabile dai classici modelli vintage Made in Japan fino alle caratterizzazioni più estreme), un modulo HiHat, uno di Cymbal e un doppio modulo Pearl Syncussion utilizzabile in diverse modalità single, dual, FM, noise, eccetera. Cymbal e HiHat sono generati attraverso due strutture moduoari dedicate, con selezione di digital noise, campionamenti, accoppiamento tra componente wave e componente sintetizzata.

Trigger Input a parte (visualizzato da una pulsazione colorata in battuta), ogni modulo offre un corredo essenziale di CV per la gestione a distanza dei parametri più significativi, quelli cioè previsti per la gestione attraverso Key Velocity; il suo uso produrrà risultati di grande charme timbrico.

A questi moduli, si aggiunge la doppia struttura Drum Equalizer che offre comportamenti presettati di equalizzazione per BD, SD Rim, SD Clap, HiHat, Cymbal, Percussion.

 

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Moduli Performance e non solo…

Ne parlavamo in precedenza: una patch di dimensioni medie può velocemente uscire di monitor video e diventare troppo grande per una gestione veloce e consapevole. A quel punto, conviene raggruppare i controlli ritenuti indispensabili sotto l’unica gestione di uno o più moduli performance personalizzabili per label, range operativo minimo/massimo e quantità (non ancora, disposizione…) dei parametri veri e propri.

I moduli disponibili per la performance offrono, in diversi tagli e configurazioni, potenziometri, cursori e interruttori; in aggiunta, in alcuni casi è possibile prelevare “visivamente” il segnale di controllo elaborato per patcharlo sempre “visivamente” sul controllo desiderato.

I cursori sono disponibili a blocchi da quattro, tre, due e un esemplare; gli interruttori “in stile” sono disponibili in tre colorazioni diverse, tutte con comportamento bistabile.

I potenziometri sono disponibili nei tagli da quattro, tre, due e una istanza. A scelta, si può avere un doppio controllo indipendente su potenziometro e su rocker switch (che alterna i valori assegnati alle posizioni min/max senza possibili vie di mezzo). Gli interruttori sono disponibili in tagli da uno, due, tre e quattro unità.

È possibile utilizzare uno o più led ladder. Ci sono anche i fianchetti in legno o in plastica, a garanzia di timbriche calde o fredde. J

 

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Margini di crescita

Come è facile immaginare, inventare (o re-inventare) da zero una piattaforma di sintesi modulare, con tanto di interfaccia grafica impegnativa come questa è un compito monumentale, che ha bisogno di aggiustamenti, aggiornamenti e supporto costante.

A fronte di una qualità timbrica entusiasmante, e di un valore didattico imbattibile, specie per gli utenti meno esperti e meno sensibili alle lusinghe dei linguaggi puri, prima o poi occorrerà potenziare taluni aspetti di Modular; come puro passatempo, ne elenchiamo qualcuno:

  1. Lo spostamento dei moduli post creazione è ancora farraginoso; converrebbe trovare un modo per poter cliccare e draggare lasciando cadere il modulo nella nuova posizione desiderata senza essere costretti, preventivamente, a fare spazio spostando tutti gli altri.
  2. Sempre a proposito di logica Move and Delete, è fin troppo facile cancellare un modulo che si intendeva solo spostare in una miglior locazione. Può essere utile prevedere con maggior selettività le zone di sensibilità al click and drag/move rispetto a quelle di click and delete.
  3. L’assegnazione dei comandi di Performance è funzionale, ma non priva di trappole: specie se il dispositivo di puntamento è troppo sensibile, si può inavvertitamente disabilitare l’accoppiamento sorgente-destinazione di controllo creata in precedenza.
  4. Nei moduli Performance indirizzabili non è ancora tutto chiaro: a fronte della manualistica attuale, manca una chiara differenziazione tra cursori “semplici” e cursori dotati “di ingresso”; allo stesso modo, è poco chiara la differenza tra interruttori semplici e dotati di ingresso.
  5. Allo stato attuale, gli interruttori di Performance sembrano tutti rispondere alla sola logica bistabile; non sarebbe male avere anche un possibile comportmento momentaneo.
  6. Chiaramente, la sezione effetti è ora ridotta al minimo: senza duplicare inutilmente risorse che sono facilmente reperibili in qualsiasi DAW, potrebbe essere interessante dotare il sistema di qualche altro meccanismo di trattamento audio dedicato; ad esempio, Ring Modulator – con l’XOR logico non sempre si ottiengono risultati perfettamente corretti – e Frequency Shifter.

 

Ovviamente, l’appetito vien mangiando e, specie con una struttura modulare, è facile trasformare il musicista più mite e bene educato in una sorta di accumulatore compulsivo totalmente privo di scrupoli.

Da questo punto di vista, Softube Modular è irresistibile.

 

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Comments (4)

  • enzo mattarella

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    Salve Enrico.Ho scaricato la versione Trial,ho iniziato a giocarci e mi piacerebbe comprare questo VST, ma un dubbio mi assilla.
    Vorrei essere certo che una volta aquistata la licenza l’ installatore e gestore della licenza Gobbler la smetta di occupare memoria Ram e Cpu all avvio del Pc ( con picchi del 25, 30%)
    Chiederei troppo?

    Reply

  • enzo mattarella

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    Grazie per la risposta….Quindi Gobbler continuerebbe a controllare se ho la licenza e prendersi il 25% della cpu …a questo punto ci rinuncio.
    Trovo assurdo far gestire un programma giá pesante ad un controllore di licenze che é piú pesante del programma stesso.

    Reply

  • Enrico Cosimi

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    non ho detto questo: mi riferisco all’oggettiva antipatia delle procedure di installazione che passano attraverso gobbler…

    ho una nfr che dura un’anno e, dopo aver autorizzato una ilok, il sistema si apre anche senza alcuna connessione wifi, a totale insaputa di gobbler

    Reply

    • enzo mattarella

      |

      Grazie mille :)

      Reply

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